Negli ultimi anni, il Vietnam si è affermato come uno dei mercati più dinamici nel panorama dell’e-commerce del Sud-Est asiatico. Nel 2024, il settore ha raggiunto un valore di oltre 25 miliardi di dollari, con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente (fonte: vir.com.vn). Questa espansione ha collocato il Vietnam al terzo posto nella regione, dopo Indonesia e Thailandia. Tuttavia, il recente ritiro forzato di due giganti cinesi del settore, Temu e Shein, ha evidenziato le complessità normative che gli operatori stranieri devono affrontare per operare legalmente nel Paese.
Il caso Temu e Shein: un monito per gli investitori stranieri
L’uscita di Temu e Shein rappresenta un chiaro segnale per gli investitori internazionali interessati al mercato vietnamita dell’e-commerce. Entrambe le piattaforme hanno dovuto sospendere le loro attività dopo aver omesso di registrarsi presso il Ministero dell’Industria e del Commercio (MOIT). Le autorità vietnamite hanno imposto ai due operatori l’obbligo di conformarsi entro novembre 2024, sospendendo nel frattempo qualsiasi attività commerciale, pubblicitaria e promozionale. Il mancato rispetto della scadenza ha determinato l’esclusione di Temu e Shein dal mercato (fonte: reuters.com).
Un quadro normativo sempre più stringente
Questo episodio conferma l’intensificazione dei controlli da parte del governo vietnamita sul settore dell’e-commerce, con l’obiettivo di garantire il rispetto delle normative locali e tutelare i consumatori. Il Ministero delle Finanze sta valutando l’eliminazione delle esenzioni fiscali per le merci importate di valore inferiore a 1 milione di dong (circa 40 dollari), una misura che potrebbe impattare significativamente le piattaforme di vendita online (fonte: reuters.com).
Le modalità di accesso al mercato
Gli investitori stranieri che desiderano operare nel mercato e-commerce vietnamita possono scegliere tra due opzioni. La prima è l’investimento diretto, che implica la costituzione di una società a responsabilità limitata o l’acquisizione di quote in un’impresa già esistente, previo ottenimento delle necessarie autorizzazioni governative. Le piattaforme di grandi dimensioni, classificate tra le prime cinque del Paese per volume d’affari, sono inoltre soggette a un controllo da parte del Ministero della Pubblica Sicurezza.
In alternativa, le aziende straniere possono operare senza una presenza fisica in Vietnam, a condizione che rispettino determinati criteri. Sono considerate attive nel mercato locale le piattaforme che utilizzano un dominio vietnamita, presentano contenuti in lingua vietnamita o registrano oltre 100.000 transazioni annuali. In tali casi, l’operatore è tenuto a registrarsi presso il MOIT e a designare un rappresentante locale o aprire un ufficio di rappresentanza.
Le opportunità per le imprese italiane
Per le aziende italiane interessate a entrare nel mercato vietnamita, è essenziale adottare un approccio strategico e conforme alle normative locali. L’export del Made in Italy, in particolare nei settori della moda, del design e dell’alimentare, può beneficiare dell’espansione dell’e-commerce in Vietnam, a patto che gli operatori rispettino le regolamentazioni sulle piattaforme digitali e la tutela della proprietà intellettuale.
L’accesso al mercato può avvenire attraverso accordi di partnership con distributori locali già affermati, riducendo così i rischi connessi alla complessità normativa e logistica. Inoltre, le imprese italiane possono avvalersi delle agevolazioni previste dagli accordi commerciali bilaterali tra l’Unione Europea e il Vietnam, che prevedono riduzioni tariffarie e facilitazioni doganali per numerosi prodotti italiani.
Le piattaforme leader e le loro strategie di successo
Nonostante le sfide normative, il mercato vietnamita dell’e-commerce continua ad attrarre investitori internazionali. Piattaforme come Shopee (parte del gruppo Sea con sede a Singapore), TikTok Shop (divisione e-commerce della cinese ByteDance) e Lazada (controllata da Alibaba) hanno saputo adattarsi alle regolamentazioni locali, registrando risultati significativi. Nel 2024, i quattro principali operatori del settore—Shopee, Lazada, TikTok Shop e Tiki—hanno generato un volume di vendite pari a 13,8 miliardi di dollari, con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente (fonte: e.vnexpress.net). Shopee ha registrato un valore lordo della merce (GMV) di 9,3 miliardi di dollari, mentre TikTok Shop ha raggiunto i 3,8 miliardi di dollari, rappresentando rispettivamente il 66,7% e il 26,9% del mercato.
Conclusioni: il Vietnam tra opportunità e sfide
Con una popolazione giovane e fortemente connessa digitalmente, il Vietnam si conferma un hub strategico per l’e-commerce nel Sud-Est asiatico. Per gli investitori, il successo dipende dalla capacità di comprendere e rispettare il quadro normativo locale. Solo coloro che sapranno navigare con competenza tra le regolamentazioni potranno capitalizzare appieno le opportunità offerte da un mercato in rapida espansione. L’esperienza di Temu e Shein dimostra che il Vietnam non tollera chi non rispetta le regole: un chiaro avvertimento per chiunque intenda affacciarsi su uno dei settori più promettenti della regione.
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