Addio app: come l’Ai sta ridisegnando l’interazione digitale

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Quante volte ogni giorno apriamo un’applicazione sullo smartphone? Innumerevoli. La “giungla delle app” che abbiamo conosciuto nell’ultimo decennio sembra però destinata a un profondo ripensamento. Stiamo assistendo a una trasformazione radicale nel modo in cui interagiamo con la tecnologia, dove l’intelligenza artificiale non rappresenta più solo una funzionalità aggiuntiva, ma diventa l’interfaccia stessa.

L’annuncio recente di Deutsche Telekom del suo “Ai Phone” ne è la testimonianza più evidente. «I giorni della confusa giungla delle app sono finiti», ha dichiarato Claudia Nemat, membro del cda dell’azienda tedesca. Questa affermazione non è solo un efficace slogan di marketing, ma rappresenta un cambio di paradigma fondamentale: dall’interazione basata sulle app a quella mediata dall’intelligenza artificiale.

I nuovi protagonisti: assistenti Ai evoluti

Nel panorama in rapida evoluzione degli assistenti vocali, tre colossi tecnologici stanno ridefinendo le regole del gioco.

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Apple Intelligence: lanciata nell’ottobre 2024, questa evoluzione di Siri punta a integrare funzionalità di Ai generativa nell’ecosistema Apple, sebbene stia affrontando ritardi significativi.

Alexa+: Presentata ufficialmente il 26 febbraio 2025, la nuova versione dell’assistente di Amazon rappresenta un salto generazionale con capacità conversazionali avanzate e funzioni multimodali.

Ai Phone di Deutsche Telekom: L’ultimo arrivato promette di superare completamente il paradigma delle app, offrendo un’esperienza utente mediata interamente dall’intelligenza artificiale.

Ma quali sono le differenze concrete rispetto al passato? Gli assistenti Ai di nuova generazione non si limitano a rispondere a comandi specifici, ma diventano veri e propri intermediari tra utente e servizi digitali. Come un maggiordomo virtuale esperto, possono prenotare ristoranti, ordinare taxi, fare acquisti, tradurre in tempo reale o riassumere contenuti, tutto tramite un’interfaccia conversazionale naturale.

Nuovi modelli di business: dall’acquisto di app all’abbonamento Ai

L’evoluzione tecnologica sta portando con sé anche un ripensamento dei modelli di monetizzazione. Se nell’era delle app il paradigma dominante era l’acquisto una tantum o il freemium con acquisti in-app, il futuro sembra orientato verso modelli di abbonamento integrati nei servizi Ai.

Amazon ha posizionato Alexa+ a 20 dollari mensili come servizio standalone, ma l’ha inclusa gratuitamente per gli abbonati Prime. Questa strategia evidenzia come l’intelligenza artificiale diventi un elemento di valorizzazione dei servizi esistenti, piuttosto che un prodotto isolato.

Secondo le stime del settore, entro il 2027 il mercato degli assistenti vocali intelligenti raggiungerà un valore globale di oltre 50 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo composto (Cagr) superiore al 25%. Questi numeri evidenziano l’importanza strategica che le aziende attribuiscono a questa tecnologia.

Implicazioni per le imprese liguri: adattarsi o rischiare l’invisibilità digitale

Per le aziende del nostro territorio, prevalentemente pmi con una presenza digitale spesso limitata all’app proprietaria o al sito web, questa evoluzione rappresenta sia una sfida sia un’opportunità.

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La domanda cruciale è: come essere trovati quando i clienti non cercheranno più sul sito o sulla app, ma chiederanno direttamente a un assistente Ai?

Le imprese dovranno rapidamente adattarsi a questo nuovo paradigma attraverso diverse strategie:

Ottimizzazione per l’Ai (Aio): Così come esiste la seo per i motori di ricerca, emergerà la necessità di ottimizzare contenuti e servizi per essere correttamente interpretati dagli assistenti Ai;

Api conversazionali: Sviluppare interfacce di programmazione specifiche che consentano agli assistenti AI di interagire con i vostri servizi in modo naturale;

Contenuti strutturati: Organizzare le informazioni aziendali in formati facilmente interpretabili dall’intelligenza artificiale;

Partnership strategiche: Allearsi con i fornitori di tecnologie Ai per garantire visibilità nell’ecosistema emergente.

Un esempio concreto? Pensiamo a un ristorante del centro storico di Genova. Nell’era delle app, il cliente cercava su TripAdvisor, prenotava tramite TheFork o chiamava direttamente. Nel nuovo paradigma, dirà semplicemente “Trova un ristorante di pesce in centro a Genova con tavolo disponibile per quattro persone stasera” al proprio assistente Ai, che si occuperà di tutto il processo.

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Sfide tecniche: complessità e opportunità

Lo sviluppo di questi sistemi non è privo di difficoltà. Apple sta affrontando significativi ritardi nel potenziamento di Siri con funzionalità Ai avanzate, con alcuni aggiornamenti posticipati addirittura al 2026. Anche Amazon ha dovuto rimandare più volte il lancio di Alexa+, originariamente annunciata nel 2023.

Queste difficoltà evidenziano la complessità tecnica di creare assistenti veramente intelligenti e naturali. Le principali sfide includono: La gestione del contesto nelle conversazioni; L’integrazione con sistemi terzi eterogenei; La riduzione delle “allucinazioni” dell’Ai; Le questioni di privacy e sicurezza.

Tuttavia, proprio queste difficoltà rappresentano opportunità per aziende specializzate in soluzioni di integrazione e middleware. Le imprese liguri attive nel settore It potrebbero sviluppare competenze specifiche per facilitare l’adozione di queste tecnologie da parte delle pmi locali.

Strategie di adattamento: da dove iniziare

Per le aziende liguri che vogliono prepararsi a questo cambiamento, ecco alcuni passaggi concreti.

Audit dell’esperienza digitale: Analizzate come i vostri clienti interagiscono oggi con la vostra azienda e immaginate come questa interazione potrebbe evolvere con gli assistenti AI.

Dati strutturati: Assicuratevi che le informazioni critiche sulla vostra attività (orari, servizi, prezzi, disponibilità) siano organizzate in modo strutturato e accessibile.

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Sperimentazione: Iniziate a familiarizzare con le piattaforme di AI conversazionale disponibili per comprenderne le potenzialità.

Formazione: Investite nell’aggiornamento delle competenze del vostro team IT o marketing per includere conoscenze sulle interfacce conversazionali.

Monitoraggio del settore: Seguite l’evoluzione di queste tecnologie partecipando a eventi di settore o collaborando con enti come il Polo Ligure per l’Innovazione Digitale.

Un nuovo orizzonte digitale: conclusioni e prospettive

Il passaggio dall’era delle app a quella degli assistenti Ai avrà un impatto paragonabile a quello che avvenne con l’introduzione degli smartphone stessi. Le aziende che sapranno adattarsi rapidamente a questo cambiamento avranno un vantaggio competitivo significativo.

Per il tessuto imprenditoriale ligure, caratterizzato da eccellenze nel turismo, nella nautica, nell’agroalimentare e in settori ad alto valore aggiunto, questa evoluzione rappresenta un’opportunità di raggiungere clienti in modo più diretto ed efficace, superando alcune delle barriere tradizionali dell’economia digitale.

La vera domanda non è se questo cambiamento avverrà, ma quanto rapidamente riusciremo ad adattarci.

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