così la Liguria punta a un record nazionale – Lavocedigenova.it

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L’amministrazione regionale ligure punta a un record: il numero più alto di sottosegretari in proporzione alla propria popolazione. Se, come sembra, l’iter della modifica statutaria voluta dall’amministrazione Bucci arriverà al traguardo, la Liguria ne potrà avere fino a quattro per un milione e mezzo di abitanti.
Il consiglio regionale ha iniziato questa mattina il percorso politico e amministrativo per arrivare alla votazione della norma che prevederà, come ampiamente annunciato in campagna elettorale, l’introduzione delle quattro nuove figure che affiancheranno il presidente Marco Bucci e i suoi sette assessori.

Per la maggioranza è un’operazione “a costo zero per suddividere meglio le deleghe ora sulle spalle degli assessori, per le opposizioni una “spartizione di poltrone e una mancanza di “equilibrio di democrazia dal momento che, se la proposta diventerà legge regionale, si potrebbe arrivare a vedere 14 componenti dell’esecutivo in un consiglio regionale composto da 30 membri.

E sono proprio i numeri a tracciare i confini e la sproporzione della proposta ligure. Se da un lato l’intenzione di alleggerire il lavoro degli assessori sembra reggere, dall’altra il paragone con le altre regioni (spesso sbandierato anche dalla maggioranza) mette in luce le incongruenze.

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L’Emilia Romagna ha quattro milioni di abitanti e un segretario, il Piemonte ha quattro milioni di abitanti e ne ha due, la Lombardia ha dieci milioni di abitanti e ne ha quattro. Senza contare la composizione dei consigli comunali (per legge proporzionali al numero di abitanti in regione) che, nelle regioni citate, regge il confronto con l’aumento dei rappresentanti dell’esecutivo. 

Ed ecco che, così, la Liguria (che, per fare un paragone, ha nel complesso la metà degli abitanti della sola provincia di Milano) si ritroverebbe con lo stesso numero di sottosegretari della Lombardia.

Nelle intenzioni dell’amministrazione ligure, i sottosegretari saranno “a costo zero”, senza ulteriori esborsi per le casse regionali. Avranno lo stesso compenso dei consiglieri regionali, fondi che, nell’intenzione della squadra Bucci, si troveranno nel bilancio senza aumenti di spesa. Inoltre, qualora fosse scelto come sottosegretario un consigliere regionale, questo non si dovrebbe dimettere, mantenendo così il doppio ruolo a parità di compenso. Una manovra, quest’ultima, fortemente contestata dalle opposizioni che vedono una potenziale ulteriore commistione tra consiglio e giunta con un’incrementata sproporzione tra maggioranza e opposizione.

L’iter per la modifica dello statuto non sarà breve. Dopo la prima votazione di oggi, ne servirà un’altra non prima di due mesi. E se per avere l’ok in aula basta la maggioranza semplice (pari a 16 voti), in commissione servirà la maggioranza qualificata (pari a due terzi).

Ma che cosa faranno, nello specifico, i sottosegretari? Nell’intenzione dell’amministrazione Bucci saranno figure che “coadiuvano il presidente nell’esercizio delle sue funzioni e partecipano alle sedute della giunta regionale, senza diritto di voto”.

Potranno anche “partecipare a riunioni istituzionali, seguire specifiche questioni con facoltà di riferire direttamente su argomenti e questioni afferenti alle funzioni attribuitegli” e “essere delegati a rispondere ad interrogazioni e interpellanze dinanzi al consiglio regionale”. 

Punto, quest’ultimo, al centro delle veementi proteste da parte delle opposizioni. Uno scontro muro contro muro che emerge chiaramente dagli opposti schieramenti in consiglio.

Siete sicuri che questo intervento, insieme a quello dei commissari, non spezzi la catena di comando e renda impossibile ricomporre il principio di responsabilità? Quella dei sottosegretari è una questione che i cittadini ci chiedono per la strada? È una priorità che corrisponde alle esigenze della Regione o che corrisponde alle esigenze del centrodestra della Liguria? È una cosa senza la quale la Regione non può funzionare o è la conseguenza di accordi politici che sono stati fatti per far nascere la giunta?” ha chiesto all’aula Andrea Orlando (PD) che ha poi chiosato: “Per prima cosa noi affrontiamo una cosa che riguarda i nostri assetti, i nostri organigrammi”.

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