quali sono e perché non si possono vendere

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L’Italia ha stabilito divieti alimentari ben precisi per proteggere la salute pubblica, la biodiversità e le sue tradizioni culinarie. Alcuni di questi divieti derivano da normative europee, altri sono stati introdotti per difendere il mercato agroalimentare nazionale. I motivi che stanno alla base di queste scelte sono la sicurezza alimentare, la tutela ambientale ma anche questioni etiche. Anche se in altri Paesi alcuni di questi prodotti sono del tutto legali, in Italia la loro produzione o vendita è rigidamente regolata. Ecco alcuni dei cibi e ingredienti che non troviamo sugli scaffali dei nostri supermercati.

Carne coltivata

La carne sintetica, ottenuta in laboratorio da cellule animali, è vietata in Italia dal 2023 con la legge n. 138. Il divieto riguarda produzione, vendita e importazione, con l’intento di proteggere il settore agroalimentare nazionale. La decisione è stata presa nonostante il dibattito sia ancora aperto con chi considera la carne sintetica una possibile soluzione per ridurre l’impatto ambientale dell’industria della carne e migliorare il benessere animale.

Alimenti a base di insetti

L’Unione Europea ha autorizzato il consumo di alcuni insetti, come il grillo domestico e la larva della farina, ma in Italia il tema resta delicato. Un decreto interministeriale del 2023 impone regole rigide, tra cui l’obbligo di segnalare chiaramente la presenza di insetti negli ingredienti. La domanda rimane molto bassa e molti produttori scelgono di non inserirli nei loro prodotti. Sebbene in altre culture gli insetti siano una fonte di proteine molto diffusa, in Italia l’accettazione di questi insetti come alimenti veri e propri è ancora fortemente limitata e sicuramente influenzata dalla nostra tradizione culinaria.

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Latte crudo e formaggi non pastorizzati (con limitazioni)

Dal 2008 la vendita di latte crudo non pastorizzato è vietata nei supermercati, in base al Regolamento CE n. 853/2004. È ancora possibile acquistarlo dai distributori automatici, ma con l’obbligo di bollirlo prima del consumo. Anche alcuni formaggi prodotti con latte crudo sono soggetti a restrizioni, soprattutto per l’esportazione. Va detto che alcune eccellenze italiane come il Parmigiano Reggiano e il Gorgonzola possono essere prodotti con latte crudo, purché rispettino rigidi controlli sanitari.

Additivi alimentari vietati

Per garantire la sicurezza dei consumatori, l’Italia segue le direttive europee sugli additivi alimentari. Alcuni di essi sono stati vietati perché potenzialmente dannosi per la salute:

  • E171 (biossido di titanio): vietato dal 2022 perché sospettato di essere cancerogeno.
  • E621 (glutammato monosodico): non completamente vietato, ma sottoposto a forti restrizioni nei prodotti per l’infanzia.
  • E320 (BHA – butilidrossianisolo): vietato per possibili rischi sulla salute.

Il Regolamento UE n. 1333/2008 stabilisce quali additivi possono essere utilizzati e in quali quantità, per evitare rischi per la salute.

Carne di foca e derivati

Dal 2010, l’Unione Europea ha vietato l’importazione e la vendita di prodotti derivati dalla foca con il Regolamento CE n. 1007/2009. La caccia alle foche è stata ritenuta una pratica crudele e, per motivi etici, l’UE ha deciso di vietare il commercio di carne, pellicce e oli derivati da questi animali.

Foie gras

Il foie gras, prelibatezza della cucina francese ottenuta tramite l’alimentazione forzata di anatre e oche, non può essere prodotto in Italia. Il divieto è sancito dal decreto legislativo n. 146 del 2001, che recepisce la direttiva europea sulla protezione degli animali negli allevamenti. Tuttavia, la vendita e l’importazione di foie gras non sono proibite, quindi è possibile trovarlo in negozi specializzati e ristoranti.

Organismi geneticamente modificati (OGM)

Gli OGM sono piante o organismi il cui DNA è stato modificato per migliorarne alcune caratteristiche, come la resistenza ai parassiti o una resa maggiore. Sebbene molti studi confermino che gli OGM autorizzati non siano dannosi per la salute, la loro coltivazione in Italia è vietata dal decreto legislativo n. 212 del 2001. L’importazione è consentita per alcuni prodotti destinati all’alimentazione animale. Per gli alimenti destinati al consumo umano, invece, le normative sono più rigide e richiedono un’etichettatura chiara, in base al Regolamento CE n. 1830/2003.

Bevande alcoliche con troppo metanolo

Il metanolo è un alcol tossico presente in piccole quantità nelle bevande alcoliche, ma il suo abuso può essere pericoloso. Il caso più noto in Italia risale al 1986, quando alcune aziende vinicole aggiunsero illegalmente metanolo al vino per aumentarne la gradazione alcolica, causando oltre 20 morti e numerose intossicazioni.

Dopo lo scandalo, il governo inasprì le norme, riducendo i limiti consentiti di metanolo nelle bevande e aumentando i controlli. Oggi il Regolamento CE n. 110/2008 fissa soglie precise, impedendo la produzione e la vendita di bevande che superano questi limiti.

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