chi deve versarlo e come compilare l’F24 — idealista/news

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Quando si concede un immobile in affitto bisogna adempiere a una serie di obblighi, tra cui la registrazione del contratto e il versamento di alcuni tributi. Per essere in regola con i pagamenti si utilizzano appositi codici tributo, scegliendo quello appropriato per il versamento che si deve effettuare. Il primo della lista per le locazioni immobiliari è il codice tributo 1501, che si riferisce al pagamento dell’imposta di registro relativa agli anni successivi al primo per un contratto di affitto già registrato. 

Si tratta di un versamento obbligatorio per garantire la validità e la regolarità del contratto presso l’Agenzia delle Entrate. Chi è tenuto a fare il pagamento con il codice tributo 1501 e quali sono le modalità corrette per il versamento?

Quando si usa il codice tributo 1501?

Per gli immobili dati in locazione è necessario procedere alla registrazione del relativo contratto e di conseguenza al pagamento dell’imposta di registro. Questo tributo non è dovuto da chi opta per il regime della cedolare secca, mentre negli altri casi si deve versare ogni anno, per un importo pari al 2% del valore del canone annuo pattuito, con un minimo di 67 euro. 

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Il primo anno viene pagato all’atto della registrazione del contratto, mentre per le annualità successive il versamento dell’imposta di registro avviene tramite il codice tributo 1501. Il pagamento deve essere effettuato entro 30 giorni dalla scadenza di ciascuna annualità successiva alla prima, onde evitare sanzioni, salvo che non si decida di saldare l’imposta di registro in un’unica soluzione all’atto della registrazione del contratto. 

Codice tributo 1501: chi lo deve pagare

Chi è tenuto a effettuare il versamento con il codice tributo 1501? Dal momento che il locutore e il conduttore sono responsabili in solido per il pagamento dell’imposta di registro, ciascuno dei due può provvedere a questo adempimento. 

Le due parti, infatti, partecipano al tributo nella misura del 50%, salvo che non siano indicati accordi diversi nel contratto. In generale è il locatore che si occupa della registrazione e quindi del pagamento dell’imposta di registro per le annualità successive, per poi chiedere al conduttore la quota spettante, ma può anche accadere che sia il locatario a provvedere al versamento, con conseguente richiesta del 50% del tributo al proprietario dell’immobile. 

Come pagare l’imposta registro locazione per le annualità successive?

A prescindere che a farlo sia il locatore o il conduttore, per il versamento con il codice tributo 1501 si utilizza il modello F24 Elementi Identificativi, da presentare obbligatoriamente in modalità telematica da parte dei titolari di partita IVA. 

Al cosiddetto F24 Elide si ricorre generalmente per i pagamenti per i quali sono necessarie informazioni che non possono essere riportate nel modello F24 ordinario, come nel caso del contratto di locazione. 

Dopo aver compilato la sezione contribuente, con l’inserimento dei dati anagrafici e del codice fiscale di chi effettua il versamento, locatore o conduttore a seconda dei casi, si passa alla sezione “Erario e altro”. Partendo da sinistra, il modulo andrà compilato come segue

  • codice ufficio: lasciare in bianco;
  • codice atto: lasciare in bianco;
  • tipo: F – identificativo registro;
  • elementi identificativi: annotare il codice di 17 cifre presente sulla ricevuta di registrazione del contratto di locazione;
  • codice: 1501;
  • anno di riferimento: indicare l’anno per il quale si effettua il pagamento;
  • importi a debito versati: segnare l’ammontare dell’imposta;
  • saldo finale: somma di tutti gli importi a debito. 

Codice tributo 1501: è compensabile?

Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, il modello F24 Elementi identificativi non può essere utilizzato per effettuare i pagamenti per i quali è prevista la compensazione con crediti. Dal momento che per il codice tributo 1501 si deve adoperare il modello F24 Elide, ne consegue che il suddetto codice non è compensabile. 

In sostanza, per pagare l’imposta di registro relative alle annualità successive alla prima non si possono utilizzare crediti di imposta, ma si dovrà ricorrere ai contanti o ad altri strumenti di pagamento ammessi dal sistema bancario e postale. In caso di versamento di una somma maggiore del previsto, non essendo ammessa la compensazione con altri tributi, si potrà richiedere un rimborso all’Agenzia delle Entrate. 

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Codice tributo 1501 e ravvedimento, ecco come fare

Cosa accade, invece, se il pagamento con il codice tributo 1501 non avviene entro la scadenza prevista? Al contribuente è offerta la possibilità di mettersi in regola con il fisco tramite l’istituto del ravvedimento operoso.

Questo strumento permette di regolarizzare il pagamento versando l’importo dovuto, con l’aggiunta di una sanzione ridotta e dei relativi interessi calcolati in base ai giorni di ritardo. A partire dal 1° gennaio 2025 si applica il nuovo saggio di interesse legale del 2%, mentre nella tabella di seguito riportiamo la sanzione ridotta prevista dal ravvedimento operoso a seconda del ritardo: 

SANZIONE RIDOTTA PER VIOLAZIONI FINO AL 31/08/2024 SANZIONE RIDOTTA PER VIOLAZIONI DAL 01/09/2024 GIORNI DI RITARDO
0,1% Da 0,0833% a 1,166% Dal 1° al 14°
1,5% 1,25% Dal 15° al 30°
1,67% 1,3889% Dal 31° al 90°
3,75% 3,125% Oltre il 90° ed entro 1 anno
4,29% 3,5714% Oltre 1 anno ma entro 2 anni
5% 3,5714% Oltre i 2 anni

Per il ravvedimento operoso si utilizzare sempre il modello F24 Elide, seguendo le indicazioni per la compilazione fornite poc’anzi. In aggiunta al codice tributo 1501 per il versamento dell’imposta di registro, si dovranno utilizzare altri due codici: 

  • 1509: sanzioni da ravvedimento per tardivo versamento di annualità e adempimenti successivi;
  • 1510: interessi da ravvedimento per tardivo versamento di annualità e adempimenti successivi. 



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