Esattamente undici anni fa, il 14 dicembre 2013, a Cremona veniva inaugurata una nuova sezione del Museo Ala Ponzone denominata ‘Le stanze della Musica’ e formata dalla Collezione donata da Carlo Alberto Carutti; mentre nel 2003 la stessa famiglia Carutti aveva già donato al Museo Civico venti importanti quadri per opera di Gianfranco Carutti, fratello di Carlo Alberto, che aveva scelto Cremona non solo come sua città di adozione, ma anche come sede per la sua attività imprenditoriale fondando l’azienda Wonder.
Oggi, a distanza di un decennio dalla donazione di Carlo Alberto Carutti, Jane Alquati, consigliere comunale di minoranza in quota Lega – Salvini Lombardia, presenta un’interrogazione al sindaco Andrea Virgilio ed al Presidente del Consiglio Comunale Luciano Pizzetti chiedendo informazioni in merito allo stato dell’arte delle ‘Stanze della musica’:
“Considerato che:
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La Collezione Carlo Alberto Carutti del Museo Civico “Ala Ponzone” rappresenta una delle più importanti raccolte di strumenti a corda per la qualità, rarità e stato di conservazione degli strumenti che la costituiscono. La collezione ripercorre quattro secoli di liuteria ed è formata da oltre sessanta strumenti alcuni dei quali appartenuti a noti collezionisti, musicisti ed esponenti dell’aristocrazia. Oltre ad interessanti esemplari di violini, viole, viole d’amore, pochettes e ghironde, sono presenti una cinquantina di strumenti a corde pizzicate fra cui chitarre, english-guitars, mandolini e liuti, costruiti dai principali artigiani europei attivi nei secoli XVII, XVIII e XIX
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Con questo gesto davvero encomiabile, Cremona si è trovata così ad avere un patrimonio liutario pressoché completo, con gli strumenti ad arco, rappresentati dai capolavori conservati al Museo del Violino, ma anche con quelli a pizzico
- La donazione avveniva nel 2013 anno in cui si celebrò l’iscrizione del saper fare liutario nella Lista Rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità sancita dall’UNESCO, un omaggio alla grande tradizione cremonese
Dato inoltre che:
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La sezione museale fu denominata “Le stanze per la musica”, sottintendendo l’idea di un museo vivo e partecipato, vetrina per gli appassionati e i turisti, base di studio per gli addetti ai lavori, ma anche spunto per momenti di intrattenimento, concerti e spettacoli
- lo stato di conservazione dei locali adibiti ad ospitare la collezione, considerando le criticità strutturali di alcuni spazi museali elencati in Commissione;
- quali siano le prossime iniziative previste per valorizzare questa importante donazione
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