ripensare la catena del valore per un business sostenibile e resiliente

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Ho letto il libro “Leaving Planet Simple” di Alex Gold che aiuta le aziende che intendono integrare la sostenibilità nelle loro strategie di business, spiegando come possono inserirla nel processo decisionale e nella creazione di valore.

La catena del valore nel contesto della sostenibilità, va oltre la definizione tradizionale: comprende l’intero ciclo di vita di prodotti e servizi, dall’ideazione allo smaltimento, includendo tutte le risorse, relazioni e dipendenze che l’organizzazione utilizza per generare valore. Gold propone di ripensare questo concetto attraverso due percorsi fondamentali:

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  • un percorso di impatto analizza come le attività, i prodotti e i servizi aziendali influenzano (positivamente o negativamente) specifiche risorse e relazioni, permette di identificare e misurare l’impronta ecologica e sociale dell’azienda e facilita l’individuazione di aree dove l’impatto negativo può essere ridotto o dove l’impatto positivo può essere amplificato
  • un percorso di dipendenza evidenzia come le attività aziendali dipendono da specifiche risorse e relazioni esterne, identifica potenziali vulnerabilità nella catena di approvvigionamento e aiuta a riconoscere le risorse critiche che potrebbero diventare scarse o più costose in futuro

  1. l’analisi sistematica delle risorse e delle relazioni: serve a identificare tutte le risorse materiali e immateriali utilizzate, a mappare le relazioni con fornitori, clienti, comunità e altri stakeholder e a valutare il valore generato da ciascuna risorsa e relazione
  2. la comprensione degli ambienti operativi: si esaminano la cultura aziendale, i processi, la capacità dell’organizzazione, le tendenze di mercato, le normative, le aspettative a livello sociale e le interconnessioni tra l’ambiente interno e quello esterno
  3. la trasformazione degli input in output: attraverso la mappatura dei processi di conversione delle risorse in prodotti/servizi, l’identificazione dei punti di inefficienza o spreco, le opportunità di innovazione grazie a processi più sostenibili, ecc.

Le domande strategiche per la mappatura servono come modello per un’analisi approfondita:

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  1. risorse e relazioni: quali sono le risorse naturali (acqua, energia, materie prime) utilizzate? Quali relazioni con gli stakeholder (dipendenti, fornitori, comunità) sono fondamentali? Queste risorse e relazioni come contribuiscono al vantaggio competitivo?
  2. Conversione in input: l’azienda come acquisisce e gestisce queste risorse? Quali sono i costi, i rischi e gli impatti associati all’acquisizione? Esistono alternative più sostenibili?
  3. Attività di trasformazione: quali processi sono più impattanti dal punto di vista ambientale e sociale? Dove si verificano le maggiori inefficienze o sprechi? Quali attività offrono le migliori opportunità per l’innovazione sostenibile?
  4. Ambiente operativo: quali tendenze normative potrebbero influenzare l’accesso alle risorse? Come stanno cambiando le aspettative dei consumatori riguardo alla sostenibilità? Quali rischi climatici o sociali potrebbero interrompere la catena di approvvigionamento?

L’approccio di Gold alla mappatura della catena del valore offre diversi benefici a livello strategico:

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  1. identificazione dei rischi nascosti: dipendenze da risorse che potrebbero diventare scarse o costose, vulnerabilità a interruzioni della catena di approvvigionamento dovute a eventi climatici, esposizione a cambiamenti normativi relativi alla sostenibilità
  2. scoperta di opportunità di innovazione: sviluppo di prodotti/servizi più sostenibili, riduzione dei costi attraverso l’efficienza delle risorse, differenziazione del marchio basata su attributi di sostenibilità
  3. creazione di valore condiviso: allineamento della creazione di valore economico con i benefici sociali e ambientali, rafforzamento delle relazioni con gli stakeholder, costruzione di resilienza a lungo termine

Per implementare efficacemente questo approccio, l’autore suggerisce:

  1. un’analisi multi-capitale: valutazione di diversi tipi di capitale: naturale, umano, sociale, produttivo, finanziario e comprensione di come questi capitali interagiscono e si influenzano reciprocamente
  2. la valutazione degli impatti lungo l’intero ciclo di vita: analisi degli impatti dall’estrazione delle materie prime allo smaltimento e identificazione di opportunità per ciò che riguarda l’economia circolare
  3. l’integrazione con il processo decisionale: incorporare indicatori di sostenibilità nella pianificazione strategica, utilizzare la mappatura della catena del valore per guidare l’allocazione delle risorse

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