Conversazione aperta sulle prospettive di rilancio del sistema portuale veneto con MIT, MASE, industria e port community
Roma– Il sistema portuale del Veneto, uno dei principali motori economici del Paese, è in forte ripresa come confermano i dati di traffico 2024, che registrano un volume di merci movimentate di 25 milioni di tonnellate e 600mila passeggeri gestiti, in gran parte crocieristi che partono e arrivano dagli homeport di Venezia e Chioggia.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, guidata dal presidente Fulvio Lino Di Blasio che è Commissario Straordinario di Governo per le Crociere e per il terminal Montesyndial, e la comunità portuale hanno deciso di portare a Roma le richieste degli scali veneti e di approfondire lo stato di avanzamento dei molti progetti, che hanno visto la luce in questi ultimi tre anni, su cui si basa il rilancio dell’intero eco-sistema portuale del Veneto, da sempre hub di riferimento per l’industria nordestina e chiave di volta del turismo adriatico.
L’occasione è stata quella dell’incontro “Sblocchiamo il futuro”, concepito come una conversazione aperta tra l’Autorità di Sistema Portuale, i decisori pubblici e gli attori chiave del mondo imprenditoriale, anche nell’ambito della comunicazione strategica e del coinvolgimento e informazione degli stakeholder e dei cittadini in relazione agli interventi commissariali.
Presenti l’on. Vannia Gava, Viceministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, ed Enrico Maria Pujia, Capo Dipartimento per i Trasporti e la Navigazione Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; l’industria con Leopoldo Destro, delegato di Confindustria a trasporti logistica e industria del turismo e della cultura e la port community veneziana con Alessandro Santi.
Un focus sul Veneto, dunque, ma anche un ragionamento in chiave nazionale, poiché i porti lagunari possiedono caratteristiche che li rendono, allo stesso tempo, unici ma anche paradigmatici delle complessità della portualità italiana tutta.
Il particolare contesto ambientale, innanzitutto, pone sfide quotidiane allo sviluppo dell’attività, così come la tutela dei centri storici, di inestimabile valore, presso i quali operano gli scali impone a tutti gli attori portuali accorgimenti volti ad assicurarne la protezione. Inoltre, Venezia e Chioggia sono, dall’entrata in funzione del sistema di difesa Mose, gli unici porti regolati del nostro Paese. D’altra parte, gli scali veneti possiedono delle specificità che li rendono particolarmente attrattivi. Il porto può contare su un ambito portuale vastissimo (8.200 ettari, di cui circa 5.200 di specchio acqueo e 3.000 di aree a terra) che comprende ampie aree di Porto Marghera fortemente infrastrutturate dove sono insediate aziende di primo piano.
Un mix di potenzialità, sfide e difficoltà sulla base delle quali l’Autorità di Sistema Portuale ha impostato negli ultimi anni una precisa strategia di rilancio fatta di investimenti pubblici – oltre 1 miliardo per finanziare i principali progetti di sviluppo anche negli anni a venire – di stimolo dell’iniziativa privata, con il rinnovo di concessioni che premiano i business plan più ambiziosi e sostenibili e di soluzioni progettuali che partono sempre da un approccio scientifico di ricerca e individuazione innovativa dell’equilibrio – possibile – tra tutela e sviluppo, tra ambiente e lavoro, sciogliendo le contrapposizioni in un’ottica di crescita condivisa.
“Il grande lavoro svolto negli ultimi anni dall’Autorità e dalle strutture commissariali, insieme a tutto il sistema porto, comincia a portare i primi frutti: lo testimoniano in primis i traffici in crescita e una comunità che è tornata a credere nel porto: sono i numeri che descrivono degli scali attivi e proiettati nella competizione internazionale sul fronte sia delle merci sia dei passeggeri” dichiara il Presidente Di Blasio.
“Abbiamo sbloccato la crocieristica che è passata da zero passeggeri nell’agosto del 2021 (quando un apposito decreto aveva imposto il ripensamento di quest’industria fondamentale per il nostro territorio) ai 600 mila dello scorso anno – rivendica Di Blasio – con una ricettività diffusa che ha valorizzato anche il porto di Chioggia e con una strategia commissariale che consentirà nel 2027 di concludere i lavori della nuova stazione passeggeri sita sul canale Industriale Nord sponda nord a Marghera e dei relativi due ormeggi per navi da 300 metri con un arretramento della banchina pensato per non ostacolare il traffico commerciale. Il tutto grazie alla quotidiana collaborazione con la Capitaneria di porto, che – in questo come in altri settori – ha sempre accompagnato il nostro percorso garantendo la sicurezza della navigazione e coniugandola con le esigenze del mercato, in ottica di sicurezza produttiva, come dice il nostro Ammiraglio Marini”.
“Stiamo puntando inoltre – ricorda Di Blasio – sullo sviluppo dell’intermodalità, valorizzando le potenzialità delle nostre aree retro-portuali e le connessioni infrastrutturali esistenti che andremo a potenziare, con attenzione particolare a quelle ferroviarie. In questo scenario si colloca anche lo sblocco dei lavori in area Montesyndial, dove sorgerà un terminal marittimo con 1600 metri di banchina e una piattaforma intermodale davvero “game changer”, composta da due fasci di carico/scarico per complessivi 10 binari a modulo 740m e spazi per lo stoccaggio e la movimentazione di contenitori, casse mobili e semirimorchi. I lavori al primo stralcio di Montesyndial sono già iniziati ma servono finanziamenti da parte del Governo per avviare il secondo stralcio che comprende la componente di sviluppo ferroviario e finanziamenti per realizzare un nuovo collegamento multimodale che bypassi il nodo di Mestre connettendo le aree di maggior sviluppo del porto direttamente alle infrastrutture nazionali ferroviarie e autostradali”.
Marghera può giocare un ruolo di rilievo nazionale anche sul fronte energetico: “Stiamo valorizzando le nostre aree retro-portuali anche come Hub energetico nazionale, luogo in cui programmare e disegnare la Venezia portuale post net zero, collaborando con giganti dell’energia quali Sapio, Eni, Edison ed Enel che qui hanno investito e stanno continuando a investire” chiarisce Di Blasio aggiungendo che “qualsiasi progetto in merito dovrà ovviamente passare attraverso un confronto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nostro partner insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nostra Amministrazione di riferimento”.
Gli ostacoli all’orizzonte non mancano e per questo il presidente Di Blasio chiede supporto al Governo, per rimuovere, in particolare, quelle asperità normative e burocratiche che rischiano di invalidare gli sforzi comuni dell’authority e della comunità portuale. A partire dall’accessibilità nautica: “I nostri sono porti regolati, abbiamo già messo in campo misure per garantire l’accesso alle banchine nell’arco delle 24 ore, ma non basta. Lo status di porto regolato deve diventare, e qui lo chiediamo al Governo, compartecipazione del porto al processo decisionale di funzionamento del Mose e delle conche di navigazione”.
Infine, la Zona Logistica Semplificata di Venezia e del Rodigino: “Una grande opportunità fortemente voluta dalla Regione del Veneto e da Confindustria – sottolinea Di Blasio – con fulcro nel porto di Venezia, che richiede una certezza quanto meno settennale di risorse stanziate per programmare gli investimenti agevolabili da parte delle imprese. Solo con tale certezza la ZLS diverrà fonte di nuovi investimenti privati nei settori dell’automotive, della cantieristica, della componentistica industriale, dell’energia e della logistica”.
“Il sistema portuale del Veneto si è già sbloccato – conclude il presidente Di Blasio – ponendo le basi per la ripartenza sostenibile. Ora abbiamo bisogno che il Governo accompagni questo percorso, a cui ha già dato un grande abbrivio con i poteri straordinari commissariali e con il supporto derivante dai confronti continui sulle questioni di maggiore rilievo, consentendoci di portare nuovo valore al nostro territorio e all’intero sistema economico nazionale”.
Il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Vannia Gava dichiara: “Come Ministero abbiamo il dovere di dare risposte concrete e semplificare i processi autorizzativi, collaborando con il mondo imprenditoriale per favorire lo sviluppo, non per ostacolarlo. Il nostro obiettivo è rendere più efficienti le procedure, garantendo certezza normativa e rapidità nelle decisioni. Grazie a tecnologia e innovazione, possiamo accompagnare le aziende verso uno sviluppo sostenibile. Stiamo aggiornando il decreto sui dragaggi, rendendolo più rapido e sicuro, e stiamo finalizzando il decreto sulle terre e rocce da scavo, semplificando prelievi, depositi e riutilizzo, oltre ad aggiornare le soglie di contaminazione per accelerare le bonifiche e il recupero dei materiali. Sul fronte energetico, con il PNRR abbiamo destinato 270 milioni di euro ai porti verdi per migliorarne l’accessibilità energetica e l’efficienza. Infine, presidiamo la questione ETS marittimo per tutelare la competitività dei nostri porti, strategici per l’economia nazionale”.
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