Antenna 5G installata con fondi Pnrr all’ingresso del cimitero, sindaco si ribella: «Irrispettoso»

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Un’antenna di 70 metri per la tecnologia 5G proprio all’ingresso del cimitero di Covolo di Pederobba. Sulla realizzazione del traliccio ha tuonato con forza, con un comunicato al vetriolo, il sindaco Marco Turato che ha parlato di “arrembaggio selvaggio”. Si tratta di un caso molto comune in vari territori della provincia (vari comunicati si sono formati contro questa o quell’antenna) ed è la prima volta che un primo cittadino esprime il suo dissenso così apertamente.

«Coinvolgo tutti voi in questo mio sfogo in tema di Antenne 5G, in particolare quelle che spuntano, nottetempo, nelle aree “bianche” o “a perdita di mercato” perché pagate dai Fondi del Pnrr. Sono consapevole del Piano voluto dall’Europa e che è stato fatto proprio dal Governo per portare, ai nostri cittadini, un servizio di cui nessuno ormai può far a meno, però esigo un minimo di rispetto» sottolinea il primo cittadino «L’arrembaggio selvaggio fatto a suon di modifiche normative, si traduce sempre di più in un’arrogante comportamento degli emissari della società Inwit che si è aggiudicata questo business. Tralasciando di elencare le indicibili scorrettezze e i bluff che ho patito durante le fasi dell’accordo mettendo a disposizione un’area comunale, mi ritrovo ora con Inwit pronta a piantare la sua antenna multigestore, alta più di trenta metri, praticamente all’ingresso del Cimitero di Covolo su area di un privato».

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«Il mio Comune, per non “rallentare” la macchina del Pnrr, su pressante sollecitazione della presidenza del Consiglio dei Ministri, ha accettato che il tutto avvenga sull’area di questo privato purché l’impianto arretri di 70 metri per non costituire un impatto totale sul contesto» continua Turato «Lo spostamento consentirebbe ad Inwit di rimanere abbondantemente all’interno dell’ “Area di Ricerca” da lei stessa indicata ed arretrando la struttura, lungo il muro perimetrale del Cimitero, renderebbe l’impianto molto più nascosto alla percezione visiva di chi guarda verso il Campo Santo o di chi vi giunge per far una visita pietosa ai propri cari. Non è tanto il vincolo cimiteriale, che trova una espressa deroga per la stazioni radio base, che qui ritengo di poter far valere. Non ritengo nemmeno di dover evidenziare che dal cancello d’ingresso del Cimitero di Covolo si può vedere la “Tomba Neville”, quale conosciuta opera d’arte sepolcrale. A suggerire l’arretramento dell’impianto multigestore, basta unicamente la riflessione “sulla natura” del Luogo Sacro e sulla possibilità – con la semplice scelta di spostarlo di 70/80 metri – di mostrare che tutti noi, prima del business e della comodità, seppur con piccoli segni ed attenzioni, conserviamo ancora rispetto per il decoro dei luoghi di sepoltura e per la delicatezza dei momenti patiti da chi in quei luoghi vi si reca».

«Un traliccio per telecomunicazioni, con tutti i suoi apparati sospesi, seppur autorizzabile in deroga a tutto e a tutti, può – come in questo caso – assumere la valenza di struttura impattante e non rispettosa della pietas nei confronti dei defunti soprattutto se la sua percezione potrebbe essere di gran lunga attenuata semplicemente arretrandone la base di pochi metri» conclude Turato «Per dette ragioni, chiedo a Tutti Voi, nei limiti che il Vostro ruolo ed incarico Ve lo consentiranno, di attivarVi in tal senso perché prima del business e delle “norme in deroga”, vengono i valori e la dignità delle Comunità e del Territorio». 

Antenne 5G, Provincia propone un protocollo Enti locali-Infratel

Nell’ambito delle attività previste dal Piano Italia 5G, che prevede l’installazione nel territorio, di impianti tecnologici di ultima generazione, prosegue anche nella Marca Trevigiana la redazione e l’aggiornamento dei piani comunali delle antenne: in parallelo, la Provincia ha raccolto la sempre più urgente esigenza dei Comuni a un confronto con Infratel, società incaricata a livello nazionale che gestisce la distribuzione e la realizzazione effettiva dei sistemi 5G, per promuovere un protocollo condiviso tra Enti locali, Infratel stessa e le imprese a cui quest’ultima ha affidato gli appalti per la predisposizione delle antenne sul territorio di competenza. Obiettivo, agevolare la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e società affinché vengano seguite con criterio le linee guida previste dai Piani Antenne istituzionali, che tengono conto delle esigenze della comunità e la tutela del territorio.

«In linea con le disposizioni ministeriali, abbiamo attivato negli ultimi anni un bando provinciale con incentivi per l’aggiornamento dei Piani Antenne comunali – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – contestualmente al bando, vengono precisate alcune indicazioni e criteri di cui tener conto per valutare la possibilità di installare l’impianto 5G in una determinata area piuttosto che in un’altra. Il compito fondamentale delle Istituzioni è proprio questo, porre al centro la tutela, la sicurezza e il benessere della propria comunità, tenendo pur conto delle esigenze di modernizzazione a cui è chiamato il Paese. In quest’ottica nasce la volontà di redigere un protocollo condiviso che crei un filo diretto tra Pubblica Amministrazione e società incaricate per la realizzazione degli impianti affinché tutte le esigenze del territorio e le istanze della cittadinanza vengano valutate e pesate nel modo opportuno».

«Il Pnrr ha previsto attraverso il Piano Italia 5G uno stanziamento di oltre 1,5 miliardi per la realizzazione degli impianti – specifica Fabio Maggio, vicepresidente della Provincia di Treviso con delega all’innovazione digitale – la società incaricata della gestione e’ Infratel, soggetto che fa capo al Ministero per lo Sviluppo Economico. Infratel ha poi appaltato la realizzazione degli impianti a diverse società, come INWIT, CELNEX ed anche la trevigiana Telebit. Per ottimizzare la predisposizione dei nuovi impianti e il loro corretto posizionamento nel territorio, emerge con urgenza la necessità di concordare un protocollo e delle linee guida condivise con Infratel e tutte le Tower Company incaricate: non c’è nessuna preclusione a nuovi impianti, anzi, questi servono soprattutto alle nostre imprese e ai servizi che necessitano di connessioni sempre più efficienti. Ma è fondamentale stabilire un contatto diretto con i Comuni, per evitare che prevalgano negoziati privati che eludono i regolamenti previsti dalle istituzioni per la tutela della comunità. Il percorso di modernizzazione è necessario, ma deve essere condiviso».



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