Cancellato il 64% dei 320.000 euro di debito accumulati a causa di truffe subite e malattia, famiglia di Sutri torna a vivere

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27 Febbraio 2025, di redazione


Cancellato il 64% dei 320.000 euro di debito accumulati a causa di truffe subite e malattia, famiglia di Sutri torna a vivere

Homepage SUTRI – Accolta l’istanza presentata al Tribunale di Viterbo per accedere alle procedure previste dalla legge contro il sovraindebitamento, attraverso la Liquidazione Controllata.



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SUTRI – Questa è la storia a lieto fine di una famiglia passata dal peso dei debiti alla libertà finanziaria. Cancellato il 64% dei 320.000 euro di debito accumulati a causa di truffe subite e malattia.

Roberto e Anna hanno sempre vissuto con il sogno di costruire una famiglia serena, in una casa tutta loro, con la certezza di un futuro stabile. Nel 2005, l’uomo acquistò la sua abitazione a Sutri, contraendo un mutuo trentennale. All’epoca, era celibe e poteva contare sul suo stipendio da impiegato pubblico e sul sostegno della famiglia d’origine. Ma le cose cambiarono velocemente.

Il mutuo, inizialmente sostenibile, divenne sempre più difficile da pagare. Gli interessi aumentavano con il tasso variabile, e le spese di vita crescevano. Nel 2010, i due si sposarono e due anni dopo nacque la loro prima figlia. L’arrivo di un bambino porta sempre tanta gioia, ma anche spese extra che misero ulteriormente sotto pressione il bilancio familiare.

Nel dicembre 2011, la famiglia subì una grave truffa: nel tentativo di cambiare la sua auto, l’uomo si rivolse a persone che si presentarono come venditori affidabili. In realtà, riuscirono a sottrargli l’auto e 3.000 euro, senza mai consegnare il veicolo promesso in cambio. A quel punto, la necessità di acquistare un’altra macchina spinse la coppia a contrarre nuovi prestiti, entrando in un pericoloso vortice di debiti.

Ma il vero colpo di grazia arrivò nel 2013, quando Roberto fu colpito da una grave emorragia interna che lo costrinse a un lungo ricovero ospedaliero. Per quasi due anni non poté lavorare regolarmente e percepì uno stipendio ridotto. Nel frattempo, le spese mediche aumentavano: visite specialistiche, farmaci, cure necessarie per ristabilirsi. La situazione economica della famiglia precipitò.

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Con i debiti accumulati e le rate del mutuo arretrate, nel 2013 provarono a trovare una soluzione con la banca, sottoscrivendo un piano di rientro che lo impegnava a versare 1.600 euro al mese, una cifra insostenibile considerando che il suo stipendio era di poco superiore. Per mantenere il peso di questo nuovo impegno, dovette chiedere aiuto ad amici e familiari, ma nel tempo la situazione si fece sempre più difficile.

Nel 2020, per cercare di riequilibrare i debiti, i coniugi decisero di rinegoziare il mutuo con un’altra banca del Lazio. L’uomo accese un nuovo prestito da 155.000 euro, e la moglie firmò come garante. La speranza era di riuscire a mettere ordine nei conti, ma invece il peso del debito continuò a crescere. Nel tentativo di onorare tutti gli impegni, negli anni successivi fu necessario contrarre altri prestiti con finanziarie e banche.

Nel 2023, la banca dichiarò la decadenza del beneficio del termine e avviò l’esecuzione immobiliare sulla casa di famiglia. Il pignoramento portò all’avvio dell’asta giudiziaria, con la vendita programmata per novembre 2024. Per questa famiglia significava perdere tutto anche la serenità e la certezza sul futuro.

Quando tutto sembrava perduto, decisero di affidarsi ai professionisti di Legge3.it. Grazie al supporto ricevuto, presentarono istanza al Tribunale di Viterbo per accedere alle procedure previste dalla legge contro il sovraindebitamento, attraverso la Liquidazione Controllata.

Il 7 febbraio 2025, il giudice ha accolto la richiesta, emanando la sentenza che dichiara aperta la loro procedura, che gli permetterà di cancellare oltre il 64% del loro debito. In questo modo alla coppia viene garantito di trattenere la parte dello stipendio necessario per il sostentamento della famiglia, mentre per i prossimi tre anni verseranno solo 550 euro al mese. La casa verrà venduta dalla procedura, evitando così che il debito residuo rimanesse ancora in capo a loro, e tra tre anni potranno ottenere l’esdebitazione totale, lasciandosi finalmente alle spalle questo incubo.

“Dopo anni di sacrifici e angoscia, ora possono guardare al futuro con speranza. Grazie alle normative contro il sovraindebitamento, questa famiglia potrà tornare a vivere. Gli strumenti ci sono, recentemente il Governo ha anche costituito un Fondo specifico che renderà più facile l’accesso a questa procedura. “ – ha dichiarato Gianmario Bertollo, di legge3.it

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