“La Regione ripristini i fondi per il patrocinio legale a donne vittime di violenza” – La Guida

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Cuneo. In una serata di ordini del giorno in cui né la pace, né il presidente della Repubblica, né, men che meno, il diritto internazionale riescono a mettere d’accordo il Consiglio comunale, lo fa la violenza sulle donne, che raccoglie un voto all’unanimità e il sostegno incondizionato di tutte le parti politiche. Occasione di discussione un ordine del giorno presentato dai consiglieri del PD contro i tagli della Regione al fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti.

Il fondo, istituito dalla legge regionale 4 del 2016, è destinato a coprire le spese di assistenza legale, sia in ambito penale che in ambito civile, e possono accedervi le donne vittime di violenza o maltrattamenti, senza limite di età, che vivono in Piemonte. A differenza di quello istituito a livello nazionale, permette di pagare anche le procedure civili, ma soprattutto permette alle donne di avere un’assistenza legale specializzata, finanziata appunto dalle risorse del fondo, con avvocati e avvocate formate dall’Ordine e sensibili al tema, scegliendo un difensore tra quelli iscritti in un apposito elenco.

Da 450.000 a 280.000 euro

“Un fondo che è un fiore all’occhiello della nostra regione e che tanti ci invidiano, del resto il Piemonte è stato tra i primi nel panorama nazionale a dotarsi di una legge contro la violenza di genere, che prevede una serie di azioni concrete, tra cui appunto un rinforzo della copertura delle spese per la tutela legale” ha spiegato la capogruppo del Pd Claudia Carli illustrando l’ordine del giorno. Nel bilancio previsionale del 2024 la Regione aveva inserito 450.000 euro, ma poi, nel 2025 si è arrivati a stanziarne solo 280.000, con un taglio netto di 170.000 euro.

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“Una scelta in assoluta controtendenza con l’impegno che si sta prendendo a livello nazionale sul tema della violenza sulle donne, anche e soprattutto sulla violenza economica come aspetto da contrastare – ha aggiunto Claudia Carli -. So che in questi giorni il Consiglio regionale sta discutendo il bilancio e, dopo le numerose proteste, è stato assicurato che in fase di assestamento di bilancio il fondo sarebbe stato ripristinato come da previsione, ma finora non è stato fatto. Per di più, il bilancio regionale ha stanziato solo lo 0,01% a favore delle politiche per le pari opportunità e molte tematiche importanti non sono nemmeno state contemplate: credo sia un brutto segnale”.

“Un ordine del giorno importante e doveroso – è intervenuto Beppe Lauria -. Bene avete fatto a portare qui il problema, al di là di quello che farà la Regione, perché credo parlarne faccia bene. Al di là di quello che faranno o hanno promesso di fare, io lo manderei immediatamente in Regione, perché sia chiaro che non ci sono spazi per passi indietro. Né ora né mai”.

“La Regione ha previsto un’integrazione di risorse”

A confermare il reintegro delle risorse tagliate la consigliera Noemi Mallone (Meloni – Fratelli d’Italia): “La Regione ha previsto un’integrazione di risorse, portando il fondo a 460.000 euro, cioè 10.000 in più rispetto al 2024. Il tema è molto importante e con tutti i codici rossi che abbiamo è fondamentale potenziare questi strumenti”.

Correzione in corner che non ha lasciato tutti soddisfatti. “10.000 euro in più dell’anno scorso? Di cosa stiamo parlando? Ormai stiamo normalizzando anche questo: la violenza sulle donne non desta più scalpore, siamo assuefatti. Tanto dobbiamo ancora fare, partendo alla prevenzione” è intervenuta Sara Manassero (Pd). “Trovo che il taglio a questo fondo sia stato una vergogna e credo che questo rimpinguare le casse sia dovuto solo alle molte lamentale ricevute, ma la risposta ‘sì ne parliamo all’assestamento di bilancio’ non è accettabile. Come se il problema potesse essere procrastinabile, perché al momento altre erano le priorità. Le donne vittime di violenza non possono aspettare e noi non dobbiamo aspettare né restare silenti” ha detto Stefania d’Ulisse (Cuneo Solidale).

Ad integrazione del testo dell’ordine del giorno, Luciana Toselli (Beni Comuni) ha proposto un emendamento che contempli anche il fondo nazionale, subito accolto dal Consiglio. “Chiediamo anche un aumento del fondo nazionale, al fine di finanziare non solo l’esistente ma anche costituire nuovi sportelli e incrementare le attività di prevenzione, che sono fondamentali”.

“Il fondo è importante e importantissimo – è intervenuta la sindaca Patrizia Manassero -. Il numero delle donne che muoiono ogni anno sembra paurosamente stabile, se non in aumento, ma il dato che si muove è quello delle denunce delle donne che, forse anche grazie al codice rosso, denunciano di più, anche nella nostra città. Il questore di Cuneo, in un incontro di qualche mese fa, si è detto allarmato dal numero di denunce arrivate alla nostra Procura, dato che sicuramente è stato sbloccato anche da uno sbarramento che il codice rosso ha aiutato a superare. Purtroppo ancora le donne più fragili, spesso straniere, fanno più fatica a denunciare”.





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