«Non si inviano contingenti come un fax»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Prestito personale

Delibera veloce

 


ROMA L’affondo più duro è firmato da Guido Crosetto. «I contingenti non si inviano come si invia un fax», tuona il ministro della Difesa su X. Ma in fondo non è lontano nel merito il monito scandito dalla premier Giorgia Meloni davanti al primo ministro svedese Ulf Kristersson in visita a Roma. Le «garanzie di sicurezza per Kiev» devono necessariamente «passare per il contesto dell’Alleanza atlantica».

IL REBUS MISSIONE

Su Palazzo Chigi continua a stagliarsi l’ombra di una missione militare europea in Ucraina – a difesa di una futura tregua – proposta dai presidenti francese e inglese Emmanuel Macron e Keir Starmer. E Meloni è decisa a scacciarla, convinta come ripete all’ospite svedese e durante la videocall in mattinata con i ventisei leader Ue e il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa come una simile missione sia «poco efficace e molto rischiosa». La premier appare nella Sala dei Galeoni poco dopo mezzogiorno insieme all’ospite svedese. È un’altra occasione buona per dare un colpo a Parigi e all’attivismo di Macron visto con sospetto – eufemismo – dal governo italiano. Non la spreca.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Una missione europea? No, replica a distanza la presidente del Consiglio, è la Nato «la cornice migliore per garantire una pace che non sia fragile nè temporanea» e «scongiurare il rischio che l’’Europa possa ripiombare presto nel dramma della guerra». Ed ecco la stoccata: «Altre soluzioni, come ho già detto, mi sembrano più complesse e francamente meno efficaci». È la diplomazia a far la parte del leone nell’agenda di governo che pure in questi giorni è piena di dossier e problemi tutti italiani, a cominciare dal rincaro delle bollette che è un pallino fisso della leader. A tre giorni dal vertice europeo di Londra sulla Difesa però c’è una matassa ingarbugliata da provare a sbrigliare. Che fare in Ucraina? L’Europa ha una carta per non finire all’angolo mentre Trump e Putin trattano sulla pace? Contro l’idea di una missione militare europea, magari della Nato, si schiera tutto il governo. Sia pure con molti distinguo che sono evidenti, un’altra volta, tra i due vicepremier. Antonio Tajani apre uno spiraglio solo ed esclusivamente a una missione di Caschi blu, «sotto la bandiera delle Nazioni unite, una decisione del Consiglio di sicurezza, in modo che tutti si sentano garantiti». Salvini, dalla stampa estera, chiude anche a quella. «Parlare oggi di mandare soldati italiani in terra di guerra non ha senso, non mi esercito neanche a dire chi e come» mette a verbale il “Capitano” che ieri con l’occasione ha frenato sul futuro ingresso dell’Ucraina nella Ue e ha ricevuto al ministero l’inviato speciale di Trump per l’Italia Paolo Zampolli. «Zampolli chi?» commenta col sorriso Tajani passeggiando fuori dalla Camera. «L’Ucraina nell’Ue? Decisione già presa». Meloni intanto si prepara al vertice di Londra. Decisa a frenare i protagonismi francesi e a ribadire che senza le armi Usa a garanzia qualunque ipotesi di missione in Ucrania è «velleitaria». Accanto allo svedese Kristerrson, che loda la sua «leadership» sulla questione migratoria – la Svezia è tra i Paesi Ue che sostengono la battaglia italiana per i “Paesi sicuri” davanti alla Corte del Lussemburgo – la premier pianta i paletti.

LE CONDIZIONI

Sì a una «pace giusta e duratura in Ucraina» a patto che a Kiev vengano «fornite adeguate garanzie di sicurezza per essere certi che quello che abbiamo visto in questi tre anni non accada di nuovo». Abbandona la prudenza invece Crosetto che da casa, dove è costretto per i postumi di una polmonite, cannoneggia l’asse Parigi-Starmer alla vigilia della visita del britannico alla Casa Bianca. «Se si parla a nome dell’Europa bisognerebbe avere la creanza di confrontarsi con le altre nazioni e ciò non è accaduto per gli aspetti militari della questione – affonda – Che mi risulta essere principalmente militare».

Insomma un’altra giornata intensa sul fronte diplomatico. Né aiutano a distendere gli animi le bordate assestate a ore alterne da Trump, ora con una sortita social, ora una dichiarazione stampa. In mattinata il video generato con l’IA che raffigura una striscia di Gaza versione Miami-vice – auto di lusso, grattacieli e spiagge – imbarazza non poco il governo. «È la sua visione..» taglia corto Tajani fuori da Montecitorio. In serata, come non bastasse, la minaccia di dazi al 25 per cento su tutti i prodotti Ue. Perché l’Ue, dice Trump, «è nata per fregarci». Da Palazzo Chigi no comment. Ci pensano le opposizioni. «Trump dichiara una guerra commerciale all’Ue – incalza la segretaria del Pd Elly Schlein – Meloni da che parte sta?».

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Prestito personale

Delibera veloce

 

Source link