Ue, l’innovazione passa per meno burocrazia: risparmi per 6,3 miliardi l’anno

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C’è troppa burocrazia e norme che si sovrappongono in Unione europea. Il risultato è un’Ue zavorrata che fa fatica a competere, in campo di innovazione e non solo, con gli Stati Uniti e la Cina. A parlare sono i numeri: più del 60% delle imprese dell’Unione vede i regolamenti e gli oneri comunitari come ostacoli. Numeri che dovrebbero preoccupare dato che in Europa le piccole e medie imprese (Pmi) costituiscono circa il 99% di tutte le aziende e sono quelle che rischiano maggiormente di essere soffocate dagli oneri amministrativi. Allo stesso tempo, però, sono il motore economico dell’Europa.

Proprio per questo la Commissione è passata ai fatti puntando ad abbattere la burocrazia ed eliminare le sovrapposizioni normative inutili, in nome di un maggiore sviluppo. Nella recente Bussola per la competitività, presentata il 29 gennaio, la Commissione ha infatti esposto la sua visione per rendere l’economia dell’Ue più prospera e competitiva, sulla base delle raccomandazioni della relazione redatta da Draghi.

Per ritrovare competitività e stimolare la crescita, l’Ue deve però promuovere un contesto imprenditoriale favorevole e garantire che le imprese possano prosperare. Come? «Riducendo i costi dei fallimenti, incluso ogni aspetto rilevante delle normative sulle imprese, sull’insolvenza, sul lavoro e sulla tassazione», spiega il documento europeo. Una semplificazione che, stando alle stime prudenziali della Commissione, dovrebbe portare a risparmi totali, per le Pmi, sui costi amministrativi annuali, pari a circa 6,3 miliardi. Inoltre e di una capacità di investimento pubblico e privato aggiuntiva di 50 miliardi a sostegno delle priorità politiche.

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Semplificare è la chiave per innovare

Dombrovskis in conferenza stampa ha ammesso che questo voler normare ogni minimo aspetto ha reso l’Ue pesante e poco reattiva ai cambiamenti che richiedono i tempi: «Se facciamo un bilancio, ci rendiamo conto che questo accumulo di regole e la loro crescente complessità stanno limitando il nostro potenziale economico e la nostra prosperità». La semplificazione consiste nell’assicurarsi che le norme Ue contribuiscano al raggiungimento «dei nostri obiettivi economici, sociali, ambientali e di sicurezza, anziché ostacolarli».

«Meno burocrazia significa più innovazione e investimenti che garantiranno la nostra prosperità a lungo termine», continua Dombrovskis, concludendo che l’alternativa, conclude il Commissario, «sarebbe ritirarsi e cedere il terreno a concorrenti che non necessariamente condividono i nostri valori».

Dalle parole ai fatti: gli oneri amministrativi verranno ridotti del 25%

«Semplificazione promessa, semplificazione realizzata! Stiamo presentando la nostra prima proposta di semplificazione di vasta portata. Le imprese dell’Ue beneficeranno di norme semplificate in materia di rendicontazione in materia di finanza sostenibile, dovuta diligenza in materia di sostenibilità e tassonomia. Ciò semplificherà la vita delle nostre aziende, garantendo al contempo che rimaniamo saldamente in rotta verso i nostri obiettivi di decarbonizzazione. E una maggiore semplificazione è in arrivo», ha dichiarato la Presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.

Obiettivo della Commissione è realizzare uno sforzo di semplificazione senza precedenti, riducendo di almeno il 25% gli oneri amministrativi e di almeno il 35% quelle per le piccole e medie imprese, entro il 2029. Questi primi pacchetti “omnibus” riguardano la semplificazione su vasta nei settori della rendicontazione finanza sostenibile, del dovere di diligenza in materia di sostenibilità, della tassonomia dell’Ue, del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere e dei programmi di investimento europei.

Sostenibilità: rendere la rendicontazione e più semplice

Tra i principali cambiamenti nell’ambito della rendicontazione di sostenibilità troviamo:

  • Esclusione di circa l’80% delle aziende dall’ambito di applicazione della direttiva Corporate Sustainability Reporting Directive del 16 dicembre 2022 che ha l’obiettivo di rafforzare le norme relative alla rendicontazione sociale, ambientale e di governance, oltre che di ampliare la platea delle aziende tenute a comunicare in modo trasparente il loro impatto sulla società e sul territorio. L’obbligo rimarrà solo per le grandi imprese.
  • Posticipare di due anni (fino al 2028) gli obblighi di rendicontazione per le imprese che rientrano attualmente nell’ambito di applicazione della normativa sulla Sostenibilità e che sono tenute a rendicontare a partire dal 2026 o dal 2027.
  • Adeguare il principale indicatore chiave di performance basato sulla tassonomia per le banche, il Green Asset Ratio (Gar). Le banche potranno escludere dal denominatore del Gar le esposizioni che si riferiscono a imprese che non rientrano nell’ambito di applicazione futuro della norma sulla Sostenibilità (ossia le imprese con meno di 1000 dipendenti e un fatturato di 50 milioni di euro).

Semplificare il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere

Le principali modifiche riguardano:

  • Esentare i piccoli importatori dagli obblighi. Come? Introducendo una nuova soglia annuale cumulativa di 50 tonnellate per importatore.
  • Rendere il questo meccanismo più efficace a lungo termine, rafforzando le norme per evitare elusioni e abusi.

Più semplificazione significa anche più investimenti

La Commissione propone inoltre una serie di modifiche per semplificare e ottimizzare l’uso di diversi programmi di investimento, tra cui InvestEU, il Fondo europeo per gli investimenti strategici e gli strumenti finanziari già esistenti. Tra queste troviamo la proposta di aumentare la capacità di investimento dell’Ue attraverso l’uso dei rendimenti degli investimenti passati, nonché l’uso ottimizzato dei fondi ancora disponibili nell’ambito degli strumenti preesistenti. Si prevede che ciò mobiliterà circa 50 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati aggiuntivi. E il cercare di semplificare gli adempimenti amministrativi per i nostri partner esecutivi, gli intermediari finanziari e i destinatari finali, in particolare le piccole e medie imprese. Si prevede che le misure di semplificazione proposte genereranno risparmi sui costi per 350 milioni di euro.

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