Gabriele è un ragazzo di Sassari morto pochi giorni fa a soli 18 anni a causa di un arresto cardiaco dato da un mix di sostanze stupefacenti. La madre, dopo il decesso, ha scoperto che il figlio si stampava da solo le ricette, prendendo quindi di per se i medicinali che alla fine l’hanno ucciso. Storie Italiane ha potuto parlare proprio con Barbara Mura, la mamma di Gabriele: “Era un ragazzino molto vivace fin da piccolo e anche molto avanti per la sua età. Durante l’adolescenza lui ha attraversato il periodo del covid con tante paure, insicurezze e di base era fragile. Gli ultimi due anni non sono stati semplici ma pensavamo di avere fronte un ragazzo ribelle. Abbiamo scoperto l’utilizzo della marijuana e lottavamo contro questa sostanza, noi ovviamente non eravamo d’accordo ma lui cercava di informarci su quello che poteva essere la marijuana come terapeutico e siccome lui era un po’ ansioso voleva che ci convincessimo sull’uso di queste sostanze, cosa che per noi non era accettabile”.
E ancora: “Noi stavamo comunque lottando contro un ragazzino adolescente e ribelle ma non vedevamo tutto quello che c’era attorno, tutto quello che era la sua seconda vita fuori di casa”. E ancora: “Lui voleva essere un cantante trap e attraverso i social ha studiato gli stili di vita dei suoi idoli e da lì sono nate le conoscenza di sostanze particolari, e molti genitori stanno lottando contro questo sballo. Io ho visto i suoi cellulari dopo che è morto ed ho visto un mondo che non conoscevo, un mondo fatto di tutorial, di istruzioni per l’uso”.
GABRIELE, 18ENNE MORTO A SASSARI, LA MAMMA: “ATTRAVERSO IL WEB…”
La mamma di Gabriele ha continuato nel suo racconto: “Attraverso il web è riuscito a capire come realizzare delle ricette false. Non essendoci qui in Sardegna un sistema telematico di trasmissione dai dottori alle farmacie per l’acquisto dei medicinali, i ragazzi di oggi hanno trovato un sistema per realizzare e stampare le ricette, seguendo determinati passaggi e scrivendo nel dettaglio tutto ciò che era necessario in una ricetta, anche se molte ricette con cui riusciva ad avere i medicinali non avevano timbri”. La mamma di Gabriele ha aggiunto: “Lui aveva compiuto 18 anni da ottobre 2024 ed ha iniziato a presentarsi con queste ricette dopo essere diventato maggiorenne. Quando ha compiuto i 18 anni è come se si sia sentito di vivere a modo suo anche se già da due anni era fuori controllo”.
In studio a Storie Italiane vi era anche Fabio Mancini, ex modello che si impegna a parlare con i ragazzi nelle scuole: “Insegnando loro ad usare il telefonino, che è fondamentale. Io ho sentito una mancanza di dialogo, manca il dialogo con le scuole e le famiglie. Io spesso parlo di trapper, non è un’accusa a questi personaggi ma il fatto di incitare i ragazzi a odio, violenza all’uso di sostanze stupefacenti, porta ad odio e violenza, noi abbiamo bisogno di esempi positivi nella politica, nella scienza e nel mondo dello spettacolo, ma purtroppo sono pochi ormai”. La mamma di Gabriele ha ripreso la parola dicendo: “Si lui seguiva i trapper, parlava di droghe, parlava di soldi, spiegando che i ragazzi sono felici solo attraverso i like, i giovani vanno sempre alla ricerca di affermazione di essere visti.
GABRIELE, 18ENNE MORTO A SASSARI, LA MAMMA: “SEGUIVA I CANTANTI TRAP…”
“Soldi e droga sono una via facile per avere successo diceva, lui parlava molto di soldi al punto che c’era un periodo in cui io temevo che lui avesse una dipendenza, e io ho chiesto aiuto rivolgendomi al sert di Sassari, poi questo percorso purtroppo abbiamo dovuto bloccarlo. Lui diceva che voleva vivere una vita diversa dalla nostra, voleva fare soldi e non voleva alzarsi presto al mattino, tutti messaggi che si tirano fuori dai contenuti di queste canzoni trap”. La mamma di Gabriele ha parlato anche della Purple Drank: “Una bibita dello sballo che viene spesso e volentieri menzionata nella musica”.
In studio a Storie Italiane vi era Don Antonio Coluccia: “Barbara è una mamma coraggio, noi dobbiamo dire a chi ci ascolta che la vita è stupefacente, non le sostanze. L’uso sistematico della marijuana riduce l’uso della corteccia cerebrale, e bisogna fare prevenzione. Io giro spesso le scuole e c’è una certa musica trap che dà dei messaggi violenti, che dice di andare contro le forze di polizia. Quello dei soldi è un altro tema. Io sono stati a Sassari, in una piazza di spaccio gestita da nigeriani quindi io parlo di cose che tocco e che vedo. Noi dobbiamo ascoltare questi ragazzi ma non basta solo la famiglia, c’è bisogno di comunità”. La mamma ha ripreso la parola concludendo: “Il giorno del funerale di mio figlio ho lanciato un messaggio, che non bisogna mai avere paura di parlare perchè dietro si nasconde la morte”.
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