nanorobotica e sostenibilità ambientale. In prima fila l’Università Aldo Moro di Bari « LMF Lamiafinanza


SOSTENIBILITA’: DALLE ALGHE IL FUTURO GREEN DELLA NANOROBOTICA

La nanorobotica è un campo interdisciplinare che combina nanotecnologie, robotica e ingegneria biomedica per progettare e costruire dispositivi in scala nanometrica (un nanometro = un miliardesimo di metro). I nanorobot possono essere usati in medicina, ambiente, elettronica e materiali avanzati.

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Applicazioni principali della nanorobotica sono nel campo della medicina con la somministrazione mirata di farmaci, riparazione cellulare, diagnosi precoce di malattie, e nel campo dell’ambiente con il rilevamento e neutralizzazione di inquinanti a livello molecolare.

Horizon Europe è il più grande programma dell’UE per la ricerca e l’innovazione (2021-2027). Sostiene progetti su nanotecnologie, robotica, salute, energia pulita e sostenibilità. Molti progetti “green” integrano la nanorobotica per risanamento ambientale, energia efficiente (es. nanorobot che riparano pannelli solari), produzione pulita e smart manufacturing.

Progetto GREENS: Nanorobotica e sostenibilità ambientale

Il progetto GREENS (A Training Programme on 5R’s implementation in the design, manufacturing and application of micro and nanorobotic platforms) è un’iniziativa pionieristica finanziata dal programma Horizon Europe, con l’obiettivo di integrare la sostenibilità ambientale nel ciclo di vita dei micro e nanorobot. Il progetto è coordinato dall’Università di Barcellona e coinvolge diverse istituzioni europee, tra cui l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.

“Abbiamo un’occasione unica: rendere ecosostenibile un settore tecnologico emergente prima ancora che abbia raggiunto la maturità. I nano e i microrobot potranno trovare numerose applicazioni per migliorare la nostra vita e possiamo far sì che questa rivoluzione sia green fin dai suoi primi passi”. Lo afferma Gianluca Maria Farinola, professore Ordinario di Chimica Organica presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro che sta guidando un innovativo progetto teso a utilizzare le alghe diatomee per realizzare nano e microrobot dalle più svariate funzioni. “Il nostro lavoro – spiega il prof. Farinola – si inserisce nel quadro del progetto europeo Greens che mira a rendere ogni fase del ciclo di vita dei micro e nanorobot rispettoso dell’ambiente”.

Obiettivi principali del Progetto GREENS

– Applicare i principi delle 5R (Ridurre, Riciclare, Ripensare, Riparare, Riutilizzare) nella progettazione, produzione e smaltimento di micro e nanorobot.
– Sviluppare dispositivi biodegradabili utilizzando materiali sostenibili, come le alghe diatomee, per ridurre l’impatto ambientale.
– Formare una nuova generazione di ricercatori e professionisti attraverso un programma di dottorato internazionale, promuovendo la transizione verso un’economia circolare e sostenibile.

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A proposito dei nanorobot così conclude il prof. Gianluca Maria Farinola: “Immaginate quali effetti si avrebbero se questi micro e nanorobot fossero fatti di sostanze inquinanti o dannose per la salute e una volta portata a termine la loro missione si disperdessero nel corpo umano o nell’ambiente. Le conseguenze sarebbero molto simili a quelle dell’inquinamento da micro e nanoplastiche, se non peggiori. Costruendoli con un materiale del tutto innocuo invece, o addirittura biologico come le alghe, ci assicuriamo che non vi siano ricadute di questo genere. E il tutto senza dover rinunciare agli importantissimi risultati che dal campo medico a quello della protezione ambientale la tecnologia di questi robot ci porterà”.

Altre iniziative correlate

Oltre al progetto GREENS, esistono altre iniziative europee focalizzate sulla nanorobotica e la sostenibilità: COPE-Nano, Centro di eccellenza per l’elettronica organica verde e la nanomedicina, con sede a Salonicco (Grecia) e GREENANO, il Programma Erasmus Mundus Joint Master dedicato allo sviluppo di nanomateriali per le transizioni verde e digitale.



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