Polizze assicurative e dissesti strutturali da siccità: una lacuna normativa da colmare | Articoli


Dal 2025 le imprese italiane dovranno stipulare polizze catastrofali obbligatorie contro eventi estremi come terremoti e alluvioni, ma la siccità — sempre più dannosa per la stabilità degli edifici — non è ancora riconosciuta come calamità naturale. Il settore edile chiede l’inclusione della siccità tra i rischi coperti e agevolazioni per il consolidamento strutturale, per tutelare sicurezza e patrimonio immobiliare.

Siccità come causa di dissesti e cedimenti delle strutture: la proposta per una copertura assicurativa obbligatoria

A partire dal 2025, le imprese italiane sono tenute a stipulare una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali, come previsto dalla Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023, commi 101 e seguenti). Questa misura mira a proteggere il patrimonio produttivo nazionale da eventi naturali estremi come terremoti, alluvioni e frane.

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Tra i fenomeni naturali che richiedono attenzione c’è poi la siccità, un evento climatico estremo sempre più frequente che può compromettere la stabilità degli edifici. La prolungata assenza di piogge altera l’equilibrio dei terreni, in particolare quelli argillosi che tendono a ritirarsi in condizioni di siccità e ad espandersi con il ritorno delle piogge.

L’alternanza di periodi siccitosi e fasi di forti piogge, o persino di alluvioni, aggrava la situazione provocando il cedimento delle strutture e danni agli edifici, oltre a metterne a rischio la stabilità e la sicurezza.

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Scadenze aggiornate per l’obbligo assicurativo

Il Decreto-Legge n. 39 del 31 marzo 2025 ha introdotto una proroga differenziata per l’obbligo assicurativo, stabilendo le seguenti scadenze:

  • Grandi imprese: obbligo in vigore dal 1° aprile 2025, con una moratoria di 90 giorni senza sanzioni.
  • Medie imprese: obbligo a partire dal 1° ottobre 2025.
  • Micro e piccole imprese: obbligo a partire dal 1° gennaio 2026.

Queste scadenze sono state confermate dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) nelle FAQ pubblicate il 14 aprile 2025

   

La siccità: un rischio da includere tra le calamità naturali

Attualmente, la normativa italiana non riconosce la siccità come calamità naturale ai fini delle polizze catastrofali obbligatorie. In Francia, invece, la siccità è ufficialmente riconosciuta come tale, permettendo ai proprietari di immobili danneggiati dal ritiro e rigonfiamento dei terreni argillosi di ottenere rimborsi assicurativi per interventi di consolidamento strutturale.

In Italia, l’assenza di questo riconoscimento comporta che gli interventi di consolidamento strutturale necessari per ripristinare la stabilità degli edifici non rientrino tra gli interventi coperti da assicurazioni coperture assicurative specifiche. Questo rappresenta un rischio significativo per le imprese del settore edile e per la sicurezza del patrimonio immobiliare. le imprese che rischiano di dover affrontare spese impreviste a causa delle conseguenze provocate dalla siccità.

  

Proposte per l’inclusione della siccità tra i rischi coperti

Per affrontare questa lacuna normativa, è fondamentale avviare un confronto con le istituzioni competenti al fine di:

  1. Riconoscere ufficialmente la siccità come calamità naturale in Italia, allineandosi alle politiche francesi e consentendo l’accesso a coperture assicurative per il consolidamento strutturale.
  2. Integrare il rischio di danni da siccità tra gli eventi inclusi nell’obbligo assicurativo per i rischi catastrofali, garantendo alle imprese edili e ai proprietari di immobili strumenti adeguati per far fronte ai danni strutturali provocati dai cedimenti.
  3. Favorire agevolazioni fiscali per interventi di stabilizzazione del terreno e consolidamento strutturale, analogamente a quanto già previsto per la prevenzione sismica.

Queste misure rappresenterebbero un passo avanti per la sicurezza degli edifici e per il supporto alle imprese del settore edilizio, in un’ottica di sostenibilità, prevenzione e protezione del patrimonio immobiliare.

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È quindi urgente che il legislatore prenda in considerazione l’inclusione della siccità tra i rischi coperti dalle polizze catastrofali obbligatorie, per garantire una protezione completa e adeguata alle esigenze del territorio italiano.

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