Innovazione e Sostenibilità: il ruolo della digitalizzazione per non essere tagliati fuori dal mercato – Artser


Nel contesto economico attuale, l’innovazione è una necessità imprescindibile per le imprese che vogliono rimanere competitive. Tuttavia, innovare non significa solo introdurre nuove tecnologie, ma anche adattarsi ai cambiamenti di mercato e sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla digitalizzazione. Secondo il professor Stefano Bresciani, ordinario di Innovation Management all’Università di Torino, esistono indicatori chiave per valutare il livello di innovazione di un’azienda e segnali che possono indicare un rischio di crisi se non si investe in nuove soluzioni.

Perchè l’innovazione è esseniziale?

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«Le imprese devono innovare, altrimenti sono fuori dal mercato», afferma Bresciani. La digitalizzazione è uno dei fattori chiave per mantenere la competitività: nel 2024, il 65% delle Pmi italiane dichiara di investire in digitale, seppur con intensità variabile. Tuttavia, il restante 35% resta indietro per tre motivi principali:

  • Il 21% ritiene marginale il ruolo del digitale nel proprio settore.
  • L’8% non comprende i benefici che ne potrebbero derivare.
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  • Il 6% considera eccessivi i costi da sostenere.

Per valutare il grado di innovazione di un’impresa, è utile osservare alcuni parametri specifici:

  • Investimenti in ricerca e sviluppo: quanti fondi vengono destinati all’innovazione?
  • Numero di brevetti depositati: un indicatore tangibile del progresso tecnologico.
  • Tempo di sviluppo di nuovi prodotti: ogni quanto l’azienda lancia nuove soluzioni sul mercato?
  • Quota di fatturato generata da nuovi prodotti: quanto pesa l’innovazione sul totale del fatturato?
  • Livello di digitalizzazione: misurato attraverso indicatori come il Digital Maturity Index (una sorta di fotografia dell’attuale situazione aziendale a livello di competenza e innovazione digitale, ndr).
  • Collaborazioni con università e centri di ricerca: un segnale della volontà di crescita e aggiornamento continuo.
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  • Presenza di dipendenti altamente qualificati, come dottori di ricerca o esperti in tecnologie emergenti.

Il ruolo del digitale nella Sostenibilità

L’innovazione non è solo una questione di crescita economica, ma anche di sostenibilità. «Le innovazioni digitali hanno reso le aziende più efficienti e sostenibili», sottolinea Bresciani. Alcuni esempi concreti includono:

  • Intelligenza artificiale e machine learning per l’ottimizzazione dei processi produttivi e la manutenzione predittiva.
  • IoT e sensori intelligenti per monitorare consumi e ridurre sprechi.
  • Blockchain per una maggiore tracciabilità e trasparenza nella supply chain.
  • Smart working per ridurre i consumi energetici e le emissioni legate agli spostamenti.
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  • Dematerializzazione e cloud computing, che riducono la necessità di hardware fisico e ottimizzano le risorse aziendali.

Secondo uno studio del 2024 del Politecnico di Milano, il 58% delle imprese che hanno investito nella digitalizzazione ha registrato una riduzione dei costi operativi e un miglioramento della sostenibilità ambientale. Inoltre, il 57% delle Pmi utilizza strumenti digitali per perseguire obiettivi di sostenibilità ambientale.

Segnali di crisi aziendale 

Non innovare comporta rischi concreti. «Un’impresa che inizia ad avere problemi lo mostra molto prima di entrare in crisi», avverte Bresciani. Alcuni segnali d’allarme sono:

  • Diminuzione della quota di mercato e del fatturato.
  • Perdita di clienti a favore della concorrenza.
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  • Riduzione della notorietà del marchio e difficoltà nell’attrarre talenti.
  • Taglio degli investimenti in ricerca e sviluppo per esigenze di breve termine.
  • Dipendenza da pochi grandi clienti o fornitori, che rende vulnerabili ai cambiamenti di mercato.
  • Incremento dei costi fissi non bilanciato da una crescita nelle vendite.
  • Difficoltà nel reclutare personale qualificato, segnale di una percezione negativa dell’azienda.

»Un’impresa in crisi spesso riduce gli investimenti in innovazione, cercando soluzioni immediate per tagliare i costi, ma questo porta solo a un ulteriore declino», avverte Bresciani.

L’importanza della comunicazione dell’Innovazione 

«Un ottimo prodotto non è sufficiente per avere successo: bisogna anche saperlo comunicare», afferma Bresciani. La storia è piena di esempi di prodotti tecnologicamente avanzati che non hanno trovato il successo sperato per mancanza di un’adeguata strategia di marketing. Alcuni errori comuni includono:

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  • Lancio prematuro sul mercato, quando i consumatori non sono ancora pronti.
  • Mancanza di una chiara differenziazione rispetto ai concorrenti.
  • Comunicazione inefficace dei benefici reali del prodotto.

«Anche i giganti della tecnologia hanno commesso errori: pensiamo ai videofonini o a certi modelli di smartphone lanciati troppo presto. Se il mercato non è pronto, il prodotto fallisce», sottolinea Bresciani.

Coinvolgere la filiera nella digitalizzazione 

Un altro tema chiave è il coinvolgimento di clienti e fornitori nei processi di innovazione. «Se un anello della catena resta indietro, si crea un problema per tutti», spiega Bresciani. Tra le soluzioni possibili:

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  • Progetti aperti che coinvolgano l’intera filiera.
  • Accordi di collaborazione e co-creazione con fornitori e clienti.
  • Utilizzo di software ERP per un’integrazione digitale efficace.
  • Beta test e versioni sperimentali che coinvolgano direttamente i clienti nella fase di sviluppo.

Oggi, il 65% delle Pmi ha avviato progetti di trasformazione digitale in collaborazione con partner esterni, come società di consulenza, studi professionali e aziende della filiera. Tuttavia, la collaborazione con Università e Startup è ancora poco diffusa, frenando l’adozione di tecnologie più avanzate.

Il rischio di dipendenza da grandi clienti 

Per molte piccole e medie imprese, la dipendenza da pochi clienti di grandi dimensioni può rappresentare un serio problema. «Se un’azienda genera il 70-80% del proprio fatturato da un solo cliente e quel cliente decide di interrompere la collaborazione, il rischio di crisi è immediato» avverte Bresciani.

Questo fenomeno è stato particolarmente evidente nel settore automobilistico, dove molte Pmi si sono trovate in difficoltà con il passaggio alla mobilità elettrica. «La soluzione è diversificare il portafoglio clienti e ridurre la dipendenza da singoli attori del mercato», suggerisce Bresciani.

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Innovazione, competitività e sostenibilità

L’innovazione è un fattore determinante per la competitività e la sostenibilità delle imprese. Monitorare gli indicatori giusti, comunicare efficacemente i propri prodotti e coinvolgere attivamente la filiera può fare la differenza tra crescita e crisi. «Le aziende devono guardarsi intorno e non fermarsi mai: il mercato cambia rapidamente, e chi non si evolve rischia di restare indietro», conclude Bresciani.

Annarita Cacciamani



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