«La moratoria sui bombardamenti russi agli impianti energetici ucraini è scaduta». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe.
Sembra dunque tramontare l’unico accordo portato a casa nel corso delle trattative per arrivare a un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev intavolate con la mediazione dell’amministrazione americana guidata da Donald Trump.
La moratoria sugli attacchi agli impianti energetici – che Ucraina e Russia si accusano a vicenda di aver comunque violato – era stata concordata nel corso di una telefonata diretta tra lo stesso Trump e Vladimir Putin, lo scorso marzo.
Peskov ha affermato anche che i negoziati tra gli Usa e la Russia per una tregua in Ucraina sono «complicati, perché, naturalmente, il tema della risoluzione ucraina non è semplice». Il portavoce di Putin – rispondendo alle parole di Trump che ha dichiarato che gli Stati Uniti si aspettano una risposta in tempi brevi da Mosca sulle prime proposte avanzate – ha aggiunto che in ogni caso «la parte russa si sta impegnando per risolvere questo conflitto, per tutelare i propri interessi ed è aperta al dialogo».
Lato Usa, il Segretario di Stato Marco Rubio ha invece lasciato intendere che Washington potrebbe ritirarsi dagli sforzi di pace in Ucraina se i colloqui continuassero a bloccarsi. «Dobbiamo valutare nei prossimi giorni se la pace è fattibile o meno e se non è possibile. E dobbiamo andare avanti perché gli Stati Uniti hanno altre priorità», ha affermato il capo della diplomazia americana. Di fatto, dunque, i negoziati sono tornati alla fase di stallo.
(Unioneonline/l.f.)
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