La sfida dell’economia sostenibile. Patuelli al forum di San Patrignano : “Bisogna sostenere gli investimenti”


“Non c’è innovazione senza sostenibilità”. La sottolineatura è del ministro dell’Università e Ricerca Anna Maria Bernini, intervenuta ieri nella comunità di San Patrignano dove si è tenuto il Sustainable Economy Forum. L’evento mira ad affrontare il tema di una economia in grado di favorire la crescita del Paese e il benessere delle persone, per affrontare le sfide derivanti dalle crisi internazionali e quelle legate alla competitività europea.

Ed è proprio alla Ue che si è rivolta Letizia Moratti, co-fondatrice della Fondazione San Patrignano. “È fondamentale che l’Unione europea non resti spettatrice. Oggi serve in Europa una maggiore attenzione all’importanza dell’industria, garantendo strumenti e risorse per accompagnare le imprese nella transizione”. Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sottolineato il problema del momento: “Oggi parlare di dazi e di chiusure per noi è un problema”. Fondamentale è il ruolo delle istituzioni e delle imprese, ma lo è anche quello della finanza. Ad offrire uno sguardo sul ruolo che possono recitare in questa fase gli istituti bancari ci ha pensato Antonio Patuelli, presidente di Abi, l’Associazione bancaria italiana.

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“Sostenibilità è anzitutto lungimiranza, capacità di vedere oggi i problemi del domani e dopodomani, affrontarli subito ed essere molto previdenti”, ha detto Patuelli. Che sul ruolo delle banche ha aggiunto: “Le sfide che abbiamo di fronte sono prima di tutto quelle del mercato: quando ci sono sbalzi di mercato in Oriente, poi nella stessa giornata si ripercuotono in tutto il mondo occidentale. La seconda è lavorare con tassi ancora più bassi”. Sull’economia sostenibile, Patuelli ha precisato come “la sfida principale è sostenere lo sviluppo qualificato e sostenibile. Dobbiamo sostenere gli investimenti”. Cosa non semplice in un momento in cui i mercati vivono una condizione di estrema incertezza. “Il problema è che gli investimenti vengono fatti quando c’è un quadro di riferimento di stabilità prospettica e quindi è indispensabile che nel contesto europeo ed italiano ci sia un quadro di normative che diano stabilità prospettica. Non possiamo sommare incertezze a quelle che già abbiamo a livello mondiale. La seconda questione è incoraggiare le imprese ad investire di più gli utili e le famiglie ad investire sugli asset economici. Sugli investimenti: “Apprezzo quando lo Stato incoraggia i risparmiatori ad investire nei titoli di Stato, ma lo stesso incentivo va dato ai risparmiatori che investono in aziende produttive. Va differenziata la tassazione tra speculatori e imprenditori che investono”.

Andrea Oliva



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