Chi avrebbe immaginato, fino a pochi anni fa, di poter utilizzare l’euro direttamente dal proprio smartphone, senza carte né contanti? Non parliamo di una semplice app bancaria o di un portafoglio digitale privato, ma di una vera e propria trasformazione del nostro modo di concepire e usare il denaro. Un cambiamento che potrebbe diventare realtà con l’introduzione dell’euro digitale, un’innovazione che promette benefici per cittadini e imprese. Ma vediamo più da vicino cos’è, quali opportunità offre e quali sfide pone questa nuova frontiera dei pagamenti.
Cos’è l’euro digitale?
L’euro digitale è una Central Bank Digital Currency (CBDC), una moneta digitale emessa direttamente dalla Banca Centrale Europea (BCE). A differenza delle monete esistenti, questa valuta digitale rappresenta una passività diretta della BCE, proprio come il denaro contante tradizionale.
Non si tratta dunque di un semplice strumento di pagamento come carte o bonifici, ma di un autentico mezzo di pagamento garantito dalla Banca Centrale stessa, equivalente in tutto e per tutto all’euro che abbiamo in tasca. Una rivoluzione potenziale per cittadini e aziende.
A che punto siamo con l’euro digitale
La BCE è ormai nella fase avanzata della valutazione tecnica dell’euro digitale.
Nel frattempo, il legislatore europeo non è stato a guardare: già nel giugno del 2023 è stato presentato il cosiddetto Single Currency Package, un pacchetto legislativo che definisce chiaramente regole e modalità operative per la valuta digitale di Banca Centrale. Il progetto, perciò, potrà concretizzarsi solo se il Parlamento Europeo e il Consiglio daranno luce verde. La decisione definitiva della BCE è attesa per ottobre 2025.
Opportunità offerte dall’euro digitale per le imprese
Perché tutto questo interesse per l’euro digitale?
Semplice: l’euro digitale potrebbe cambiare radicalmente il modo di gestire i pagamenti e la fatturazione, specialmente in ambito B2B e B2B2C. Immaginate di poter effettuare transazioni istantanee e sicure con clienti, fornitori e consumatori finali in tutta l’area Euro, senza limiti geografici né attese per la compensazione bancaria. Un sistema integrato direttamente con piattaforme di pagamento elettronico e fatturazione digitale, che automatizza i flussi finanziari e riduce drasticamente errori e ritardi.
Esempi pratici di utilizzo dell’euro digitale
Pensiamo a un’azienda manifatturiera che fornisce componentistica tecnica. Con l’euro digitale, potrebbe ricevere il pagamento esattamente nello stesso istante in cui emette una fattura elettronica, migliorando la propria liquidità e semplificando enormemente la gestione amministrativa.
Oppure, immaginate un negozio online che vende direttamente ai consumatori: l’euro digitale permetterebbe pagamenti immediati e protetti, abbattendo costi di intermediazione e aumentando la fiducia dei clienti.
Perché è importante un euro digitale
Oggi disponiamo già di numerosi strumenti per effettuare pagamenti elettronici: carte, bonifici tradizionali e soprattutto bonifici istantanei. Tuttavia, l’euro digitale offre un valore aggiunto unico.
A differenza degli strumenti di pagamento esistenti, che dipendono tutti da intermediari commerciali e privati, l’euro digitale sarebbe un mezzo di pagamento diretto, senza alcun intermediario tra l’utente finale e la BCE. Ciò garantirebbe una maggiore sicurezza, immediatezza e affidabilità, eliminando rischi associati a possibili crisi bancarie o fallimenti di istituti privati.
In sintesi, un’opportunità concreta per aziende e cittadini di gestire i propri pagamenti in modo più semplice e sicuro.
Criticità e sfide nello sviluppo dell’euro digitale
Naturalmente, non mancano le sfide da superare.
Non è solo questione di tecnologia, ma anche di fiducia. La sicurezza delle transazioni digitali, la tutela della privacy, l’accettazione diffusa da parte di aziende e cittadini e, non ultimo, la reazione delle banche commerciali che potrebbero vedere nell’euro digitale una concorrenza diretta ai propri servizi tradizionali, rappresentano elementi cruciali da affrontare.
A proposito di quest’ultima considerazione, è opportuno rammentare che -per quanto ad oggi è dato di conoscere – per i consumatori sarà previsto un limite massimo di euro digitali detenibili, ancora da definire precisamente, superato il quale l’importo eccedente verrà automaticamente trasferito sui conti bancari tradizionali, garantendo così che l’euro digitale sia principalmente utilizzato come mezzo di pagamento e non di risparmio.
Diversamente, sempre sulla base di quanto è attualmente noto, per le imprese ogni incasso ricevuto in euro digitale non potrà essere trattenuto sul conto digitale, ma sarà immediatamente e automaticamente riversato sui conti correnti di tesoreria che le imprese intrattengono presso le proprie banche. Questa misura intende evitare che l’euro digitale possa competere con i depositi bancari tradizionali, preservando così la stabilità del sistema finanziario.
Ruolo del legislatore europeo
La Commissione europea ha introdotto, con il Single Currency Package del giugno 2023, due specifiche proposte di regolamento: una relativa all’istituzione dell’euro digitale[1] e l’altra riguardante la prestazione di servizi in euro digitale[2] da parte di operatori stabiliti in Stati membri la cui valuta nazionale non è l’euro. Queste norme affrontano esplicitamente sicurezza informatica, privacy e trasparenza delle transazioni, puntando a garantire un equilibrio ottimale tra efficienza e riservatezza.
Tuttavia, essendo l’iter legis ancora in corso, il ruolo dei colegislatori – Parlamento europeo e Consiglio – è fondamentale se non dirimente. È evidente che il futuro dell’euro digitale (se mai di futuro si può parlare) dipenderà non solo da fattori tecnologici, ma soprattutto da decisioni politiche cruciali attese entro pochi mesi.
[1] Procedure 2023/0212/COD – COM (2023) 369: Proposal for a REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on the establishment of the digital euro
[2] Procedure 2023/0211/COD – COM (2023) 368: Proposal for a REGULATION OF THE EUROPEAN PARLIAMENT AND OF THE COUNCIL on the provision of digital euro services by payment services providers incorporated in Member States whose currency is not the euro and amending Regulation (EU) 2021/1230 of the European Parliament and the Council
Conclusione
Al momento non possiamo prevedere con certezza se e quando l’euro digitale diventerà una realtà concreta. Le aziende, quindi, dovrebbero seguire con attenzione gli sviluppi politici e tecnici per comprendere tempestivamente l’impatto potenziale che questa innovazione potrebbe avere sui loro processi di pagamento e fatturazione elettronica.
Sebbene non vi siano ancora specifiche tecniche ufficiali, rimanere informati costituisce già oggi un primo passo importante.
In questo scenario di indeterminatezza, diventa essenziale poter contare su partner affidabili, capaci di orientare le imprese nelle scelte future relative ai sistemi di pagamento e fatturazione elettronica. Perché, quando il futuro bussa alla porta, la differenza la fa chi sa aprirla.
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