La percentuale di fondi che includono termini ESG nel proprio nome è cresciuta da meno del 3% prima del 2015 a circa il 9% nel secondo trimestre del 2024. Il rapporto dell’ESMA
Negli ultimi anni, il mercato dei fondi ESG (Environmental, Social, Governance) ha visto una crescita significativa nell’uso di termini ESG nei nomi dei fondi. La nomenclatura ESG dei fondi è un fenomeno che riflette sia l’aumento dell’interesse degli investitori verso la finanza sostenibile sia le dinamiche regolatorie in evoluzione. E vale un flusso di investimenti dell’8,9% maggiore, in media, rispetto a fondi non ESG.
Lo afferma un rapporto pubblicato dall’ESMA di recente, intitolato “Fund names: ESG-related changes and their impact on investment flows”. L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati offre un’analisi dettagliata di questa tendenza, a partire da una base dati che copre oltre 71.600 fondi europei tra UCITS e FIA nel periodo 2009-2024.
Crescita dell’utilizzo di nomenclatura ESG dei fondi
La percentuale di fondi che includono termini ESG nel proprio nome è cresciuta da meno del 3% prima del 2015 a circa il 9% nel secondo trimestre del 2024. In particolare, per i fondi UCITS, la quota ha raggiunto il 15% a metà 2024. Un segnale di maggiore propensione di questa categoria a utilizzare la terminologia ESG rispetto ai fondi alternativi (FIA).
Questa crescita non è stata lineare: tra il 2019 e il 2020 si è registrata un’impennata nell’adozione di termini ESG, probabilmente stimolata dall’entrata in vigore del Regolamento SFDR e da una crescente attenzione normativa. Tuttavia, a partire dalla metà del 2021, la crescita si è rallentata, in parte a causa delle crescenti preoccupazioni sul rischio di greenwashing sollevate dalle autorità di vigilanza.
Impatto positivo dei termini ESG sui flussi di investimento
L’inserimento di un termine ESG nel nome di un fondo ha un impatto tangibile sui flussi di capitale. In media, la nomenclatura ESG dei fondi fa registrare un aumento cumulativo dei flussi di circa l’8,9% nel primo anno, a parità di condizioni.
L’effetto è ancora più marcato per i fondi che utilizzano termini legati all’ambiente, con un incremento dei flussi del 16% nel primo anno rispetto ai fondi senza tali termini.
Dettaglio da non trascurare: l’effetto positivo riguarda principalmente sui termini ambientali, mentre l’ESMA non riscontra evidenze significative per i sottogruppi legati agli aspetti sociali o di governance, né per i termini più generici legati alla sostenibilità.
Evoluzione e standardizzazione della terminologia ESG
Nel tempo, la terminologia ESG nei nomi dei fondi si è evoluta da un’ampia varietà di termini unici verso una maggiore standardizzazione. Dopo il 2021, oltre il 40% delle parole aggiunte relative a tematiche ESG è rappresentato dal termine “ESG” standardizzato, a testimonianza di una convergenza linguistica nel settore.
I termini ESG sono stati classificati in tre categorie principali:
Categoria | Descrizione | Trend di crescita recente |
Social/Governance (S/G) | Termini che indicano caratteristiche sociali o di governance, come “social”, “governance” | Crescita moderata fino al 2020, impennata nel 2022, rallentamento negli ultimi due anni |
Environmental/Impact | Termini legati all’ambiente, come “green”, “climate”, “impact” | Maggiore crescita, categoria dominante |
Sustainability-related | Termini derivati da “sostenibile”, come “sustainability” | Crescita iniziale, poi diminuzione negli ultimi anni, probabilmente per evoluzione del concetto |
Questa dinamica riflette anche un’evoluzione nella percezione e nell’uso del termine “sostenibile”, che sembra essere stato progressivamente sostituito da espressioni più specifiche e standardizzate.
Dinamiche di aggiunta, rimozione e sostituzione dei termini ESG
Tra la metà del 2019 e la metà del 2021 si è osservata una crescita sostenuta dei fondi che hanno aggiunto termini ESG al proprio nome. Tuttavia, a partire dalla metà del 2022, si è registrato un aumento, seppur contenuto, dei fondi che hanno iniziato a rimuovere tali termini o a sostituirli con altre espressioni, probabilmente in risposta a una maggiore attenzione regolatoria e al rischio di greenwashing.
D’altronde la stessa ESMA ha pubblicato linee guida precise sul naming ESG, che entreranno in vigore definitivamente dal 21 maggio 2025. Linee guida che vogliono garantire che il nome del fondo rifletta coerentemente la strategia di investimento sottostante.
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