Accordo Beko-sindacati-istituzioni siglato al Mimit


FABRIANO – Dopo quasi cinque mesi, si chiude la vertenza Beko. Oggi, 14 aprile, alle 20 nel Salone degli Arazzi di Palazzo Piacentini, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è stato sottoscritto dalle parti il protocollo d’intesa votato dai lavoratori, attraverso un referendum, che ha visto prevalere i Sì all’intesa con 2.569 voti pari all‘88% dei voti validi.

Beko, il tavolo al Ministero

Il tavolo è stato presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, insieme al sottosegretario di Stato con delega alle crisi d’impresa, Fausta Bergamotto. Hanno partecipato all’incontro e alla firma i vertici aziendali, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei dicasteri competenti e degli enti locali interessati, tra i quali il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi, e la sindaca di Fabriano, Daniela Ghergo.

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Beko, l’accordo tra Melano e Comunanza

I punti essenziali per le Marche di questo accordo sono: 193 lavoratori nelle sedi impiegatizie e 64 nello stabilimento di Melano, individuati come numero massimo di esuberi; a Comunanza lo stabilimento rimane in produzione, seppur con un massimo di 80 esuberi. L’accordo prevede, comunque, che non ci sarà alcun licenziamento unilaterale, ma le uscite degli esuberi individuati avverranno solo dietro incentivi, fino a un massimo di 90mila euro a seconda dell’età anagrafica dei lavoratori che ne vorranno usufruire.

L’accordo sarà anche accompagnato dall’utilizzo del contratto di solidarietà dal momento della sottoscrizione al 31 dicembre 2027. Quindi, come chiedevano i sindacati, saranno utilizzati solo strumenti conservativi per quel che riguarda l’uso degli ammortizzatori sociali. Infatti, ci saranno anche percorsi di pre-pensionamenti per un massimo di quattro anni. 

Con specifico riguardo alle funzioni impiegatizie c’è l’impegno ad aprire un percorso di ricollocazione per il personale oggi in esubero in tutte le postazioni che si renderanno disponibili in futuro.

A Melano sarà localizzato l’Hub europeo per la produzione di piani cottura a gas, radianti e a induzione. L’investimento complessivo previsto per il sito sarà di circa 62 milioni di euro, destinati allo sviluppo di prodotto, processo e per ricerca e sviluppo. Anche per il sito di Melano, sono previsti investimenti per miglioramenti dell’efficienza energetica e l’installazione di pannelli solari, per un totale di 1,5 milioni di euro.

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Il sito di Comunanza continuerà la produzione di lavatrici e lavasciuga ad alta capacità, puntando su prodotti di fascia alta. Sarà assegnata al sito la produzione di una nuova lavasciuga. L’investimento complessivo previsto per il sito sarà circa 15 milioni di euro destinati allo sviluppo di prodotto, processo e R&D. Nel sito di Comunanza saranno inoltre effettuati investimenti per l’efficienza energetica e l’installazione di pannelli solari per un totale di 3 milioni di euro.

Un momento dell’incontro

Il Ministro

«Quello su Beko è un accordo importante, storico, per governare al meglio questa transizione industriale salvaguardando la forza straordinaria del Made in Italy che diventa, di fatto, per questa grande multinazionale il centro propulsivo in Europa. Tutti gli stabilimenti rimarranno in attività, non ci saranno licenziamenti ma, eventualmente, in qualche caso, uscite volontarie incentivate. Credo che sia un grande successo del sistema Italia», le parole del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo dove è stato firmato l’accordo che chiude la vertenza Beko.

Azienda

«L’Italia è sempre stata un pilastro strategico per le nostre attività globali e l’accordo di oggi segna un passo decisivo per il futuro del nostro Gruppo nel Paese», ha commentato Fatih Ebiçlioğlu, Presidente della divisione Beni di Consumo Durevoli di Koç Holding e Presidente di Beko Europe, a seguito della firma dell’accordo con i sindacati, siglato questo pomeriggio nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy. «Questo risultato riflette l’importanza di un dialogo aperto e del rispetto reciproco tra istituzioni, sindacati e aziende, a dimostrazione del fatto che la responsabilità condivisa porta a risultati sostenibili». Per Ragıp Balcıoğlu, CEO di Beko Europe «questo accordo consente a Beko Europe di mantenere le sue attività nel medio-lungo termine, preservando al contempo il know-how e la tradizione produttiva del Made in Italy. Allo stesso tempo, dovremo rimanere estremamente vigili, poiché l’industria degli elettrodomestici in Europa è sottoposta a crescenti pressioni a causa dell’escalation delle guerre tariffarie, della concorrenza globale sleale e dell’aumento dei costi. Siamo grati a tutte le parti sociali per il dialogo costruttivo e non vediamo l’ora di vedere i risultati di questa collaborazione».

I sindacati

«Per i lavoratori Beko delle Marche la prospettiva è, intanto, di aver scongiurato i licenziamenti. Firmiamo un accordo, importante e sofferto, che evita la chiusura del sito di Comunanza e obbliga l’azienda, fino alla fine del 2027, a fare ricorso esclusivamente ad ammortizzatori sociali conservativi e ad uscite incentivate volontarie. L’accordo, infine, impegna l’azienda a riqualificare quegli impiegati che sono potenzialmente in esubero», il commento del segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco.

«Rispetto al piano industriale originariamente presentato da Beko, è stata scongiurata la chiusura della fabbrica di Comunanza. Per quanto riguarda, inoltre, le funzioni di staff e di ricerca, le riduzioni di attività e di personale sono state limitate solo in parte. Gli investimenti da parte di Beko, infine, saranno di circa 300 milioni di euro per la durata dell’accordo che arriva al 31 dicembre 2027. Ora l’impegno del governo deve andare nella direzione di mettere in campo politiche industriali e investimenti per il rilancio del settore elettrodomestico e per l’occupazione», le parole di Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore elettrodomestico.

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