Bando investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli-(intervento SRD13) – Sono due le azioni contenute nel bando: la valorizzazione del capitale aziendale (azione 1) e gli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili (azione 2). Il bando regionale relativo agli investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli noto come intervento SRD13, è parte integrante del complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Programma strategico della PAC 2023-2027 della Regione Emilia-Romagna (CoPSR 2023-2027) e del Piano strategico della PAC 2023-2027 dell’Italia (PSP 2023-2027). I beneficiari sono le imprese, sia singole che associate, operanti nel settore agroalimentare, specificamente nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (inclusi nell’Allegato I del Trattato sul Funzionamento dell’UE), ad eccezione dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura. I progetti possono includere la costruzione e ristrutturazione di immobili, l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, oltre a spese generali legate a studi di fattibilità, acquisto di software, creazione e implementazione di siti web, e acquisizione di brevetti e licenze. La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 60 milioni di euro, suddivisi tra vari settori: lattiero-caseario; bovini; suini; settore avicolo e uova; ortofrutticolo; vitivinicolo; cerealicolo; oleoproteaginose, foraggere e sementiero, e altri settori. Per quanto riguarda le azioni specifiche previste, la valorizzazione del capitale aziendale, può essere raggiunta attraverso interventi su impianti e strutture, miglioramento tecnologico, integrazione delle filiere, adeguamento ai sistemi di qualità e sostenibilità ambientale, ma anche il conseguimento di livelli di sicurezza sul lavoro superiori ai minimi indicati dalla normativa vigente e sviluppo di prodotti di qualità, mentre per quanto riguarda gli investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, gli impianti devono essere commisurati al fabbisogno aziendale, con limiti di capacità e specifiche per il biogas/biomassa. L’ammontare delle spese, in quest’ultimo caso, non può superare il 40% del totale della spesa ammissibile. Nel bando sono specificate le condizioni di ammissibilità, tra cui l’applicazione su tutto il territorio regionale e l’obbligo che la materia prima trasformata e commercializzata provenga da produttori agricoli con specifiche percentuali minime coperte da impegni contrattuali. La spesa minima ammissibile per un singolo progetto è di 100mila euro, ridotto a 50mila euro per progetti collocati nelle zone rurali e svantaggio competitivo, mentre la spesa massima è di 3 milioni di euro per progetti singoli e di 5 milioni per progetti presentati da soggetti aggregati. L’aiuto è del 40% per l’Azione 1 e del 50% per l’Azione 2. È prevista la cumulabilità degli aiuti nel rispetto delle intensità massime previste dalla normativa europea. Le domande da presentare on line sulla piattaforma Agrea, entro le ore 13 del 25 luglio 2025.
Gli investimenti produttivi per la competitività delle aziende agricole (intervento SRD01) – Il bando regionale che riguarda gli “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole” della Regione Emilia-Romagna per l’anno 2025 (intervento SRD01 nell’ambito del “Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Programma strategico della PAC 2023-2027 della Regione Emilia-Romagna”- CoPSR 2023-2027) sostiene le imprese agricole , singole o associate, nelle spese che riguardano beni specializzati (macchine e attrezzature), impianti frutticoli, impianti irrigui, ma anche miglioramenti fondiari, interventi edilizi, nuovi impianti, con l’obiettivo di valorizzare le strutture aziendali re favorire l’incremento della produttività . A disposizione ci sono risorse per 45 milioni di euro. Il bando menziona anche alcune finalità specifiche degli investimenti che possono concorrere all’attribuzione di punteggio nella fase di selezione, come quelli finalizzati al benessere animale, alla prevenzione di danni da eventi calamitosi o avversità e resilienza ai cambiamenti climatici o alla razionalizzazione del processo produttivo di colture da seme, investimenti finalizzati a introdurre/potenziare le tecniche di agricoltura di precisione. E ancora investimenti volti alla diminuzione dell’impiego di fitofarmaci, antiparassitari, fertilizzanti, per la riduzione dell’impatto ambientale, per l’introduzione di nuove colture o allevamenti, per la ristrutturazione di locali per l’introduzione della vendita diretta e per la lavorazione, trasformazione, stoccaggio, confezionamento dei prodotti aziendali. Altre finalità specifiche sono per investimenti di imprese aderenti a sistemi di qualità regolamentata, investimenti di imprese operanti in contesto di filiera e per l’impiego di sistemi di supporto decisionale per la valutazione dei rischi climatici. La dotazione finanziaria ammonta a 45 milioni di euro, suddivisa tra diversi settori/raggruppamenti.
Ogni richiedente può presentare una sola domanda per settore/raggruppamento, con un massimo di due domande complessive. È previsto un importo minimo ammissibile per Piano di investimento e un massimale che può essere ridotto in determinate circostanze. Tuttavia, non possono accedere a questo intervento le imprese con un Piano di Sviluppo dell’Azienda agricola (PSA) ed eventuale Piano degli Investimenti (PI) in corso sui tipi di intervento 6.1.01/4.1.02 o SRE01/SRD01 – giovani agricoltori. In particolare per gli investimenti irrigui, sono previste condizioni di ammissibilità specifiche relative alla presenza di contatori, alla situazione del corpo idrico interessato e al risparmio idrico potenziale. È inoltre necessario che il soggetto richiedente sia titolare di una regolare concessione di prelievo idrico adeguata o abbia presentato domanda di rinnovo/nuova concessione, con scadenze specifiche per la presentazione della documentazione. Per quanto riguarda le spese ammissibili sono quelle riconducibili alle categorie individuate nelle “Disposizioni comuni” e inerenti al progetto e all’attività agricola. Sono specificate condizioni particolari per gli impianti di refrigerazione, i nuovi impianti frutticoli (con requisiti sulla certificazione del materiale di propagazione), e i sistemi di prevenzione danni da gelate. Per il settore vitivinicolo, sono escluse alcune tipologie di interventi previste dall’OCM vitivinicolo, mentre sono ammissibili altri investimenti materiali e immateriali. Le domande dovranno essere presentate on line entro le ore 13 del 12 settembre 2025 tramite il Sistema Informativo Agrea (SIAG), previa validazione del Piano colturale (PCG) 2025.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link