Terzo settore, altri 198 enti ammessi al Registro unico nazionale


Sono 198 gli enti del Terzo settore ammessi nel Registro unico nazionale (Runts) dopo la sospensione dei decreti di cancellazione, predisposta dall’assessorato regionale delle Politiche sociali, che riguardava 843 associazioni. A oggi, dunque, su 2.573 enti che dovevano provvedere a regolarizzare la loro posizione per l’inclusione nel Registro, 1.928 hanno presentato la corretta documentazione. Ne rimangono, invece, esclusi 645.

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«Sospendere l’esecutività dei decreti – dice l’assessore regionale delle Politiche sociali, Nuccia Albano – ha consentito a questi enti di fornire la documentazione corretta ed essere quindi iscritti al Runts. I nostri uffici hanno svolto un lavoro attento e preciso, nell’interesse di tutto il settore, e si sono sempre resi disponibili a fornire ogni eventuale chiarimento. Gli oltre 9 mila enti presenti sul territorio svolgono importanti prestazioni per le fasce più deboli della popolazione, promuovendo valori di solidarietà, inclusione e partecipazione e l’attività di controllo dello Stato e dell’amministrazione regionale è un elemento essenziale per evitare forme di illegalità o di criminalità diffusa».

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Attività produttive, Tamajo: «Da fine maggio i primi bandi: sul piatto 1,5 miliardi» – «Il mio assessorato ha un miliardo e mezzo da spendere. Si tratta di risorse provenienti da fondi Fesr, Fsc e Poc e l’obiettivo è chiaro: trasformare queste risorse in opportunità concrete per le imprese siciliane». Lo ha affermato l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, a margine del convegno “Assetti e strumenti per lo sviluppo delle imprese”, tenutosi oggi pomeriggio nella Sala Terrasi della Camera di Commercio di Palermo ed Enna.

«Siamo al lavoro per costruire un ecosistema favorevole alle imprese, dove innovazione, capitale umano e ricerca non siano parole vuote ma pilastri reali dello sviluppo. A partire da fine maggio saranno pubblicati i primi bandi, frutto di un lavoro tecnico e politico condiviso con il direttore generale Dario Cartabellotta, con cui abbiamo impostato una linea chiara basata su tre concetti: semplificare, sostenere, rilanciare», ha aggiunto Tamajo delineando la strategia portata avanti dall’assessorato di fronte a una platea composta da imprenditori, professionisti e rappresentanti istituzionali.

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«Il governo regionale guidato da Renato Schifani – ha continuato Tamajo – crede nel valore dell’impresa e nella sua capacità di generare lavoro, futuro, dignità. È finita l’epoca delle politiche del lavoro calate dall’alto: oggi dialoghiamo con il mondo produttivo, costruiamo strumenti su misura, intercettiamo i trend più rilevanti e li trasformiamo in azioni. La Sicilia deve smettere di rincorrere e cominciare a guidare il cambiamento. L’amministrazione regionale non può più limitarsi a erogare fondi: deve diventare alleata strategica delle imprese. E questo è l’approccio che stiamo portando avanti giorno dopo giorno, con concretezza e visione, nell’ambito dell’azione complessiva del governo Schifani».

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Tamajo sui consorzi Asi: «Il governo Schifani ha predisposto una riforma che mette ordine al sistema produttivo» – «Il governo Schifani ha predisposto una riforma che dà finalmente risposte concrete alle imprese siciliane e mette ordine in un sistema che per troppo tempo ha frenato sviluppo e investimenti». Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo, a margine del convegno dedicato al rilancio del tessuto produttivo isolano, dal titolo “Assetti e strumenti per lo sviluppo delle imprese”, che si è svolto nella sala Terrasi della Camera di commercio di Palermo.

Il testo del disegno di legge contenente “Disposizioni in materia di attività produttive e sviluppo economico”, già approvato dalla terza commissione dell’Ars e incardinato oggi in aula, introduce misure fondamentali per accelerare la liquidazione dei consorzi Asi, semplificare le procedure di vendita del patrimonio, tutelare gli insediamenti produttivi e garantire il diritto di prelazione agli imprenditori già presenti nei beni immobili. «Evitiamo che chi oggi occupa legalmente un capannone – ha aggiunto Tamajo – rischi di essere sfrattato o, peggio, ricattato e rendiamo più trasparente e sostenibile l’intero processo di alienazione del patrimonio consortile».

Tra i punti chiave della proposta legislativa anche la tutela del settore siderurgico siciliano. «Abbiamo previsto un tavolo di monitoraggio sull’utilizzo e lo smaltimento dei rottami metallici e rafforzato i controlli nei porti – ha detto l’assessore – perché l’export incontrollato di materie prime sta mettendo in ginocchio le nostre aziende e rischia di trasformarsi in una bomba sociale. Non possiamo permettere che oltre 60 mila posti di lavoro siano sacrificati sull’altare della speculazione».

È prevista, inoltre, una premialità per le imprese che investono in inclusione di genere, sostenibilità ambientale, welfare aziendale e innovazione organizzativa. «Vogliamo sostenere chi crea valore economico ma anche sociale e costruire una Sicilia più equa, competitiva e moderna, fondata su regole chiare e sul rispetto per chi fa impresa davvero», ha concluso Tamajo.

 





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