Superbonus e catasto, partono doppie lettere di controllo. Il Fisco si scusa


Doppie lettere di compliance sul superbonus e sull’aggiornamento dei dati del catasto. L’invio delle prime 3.000 missive parte con un errore tecnico

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Superbonus e catasto, i controlli del Fisco partono con errori.

In settimana l’Agenzia delle Entrate ha avviato la fase di invio delle lettere di compliance indirizzate a chi ha effettuato lavori rientranti nel superbonus, anche mediante cessione del credito, senza aver successivamente comunicato le variazioni catastali.

Si tratta di un primo pacchetto di circa 3.000 missive, inviate però più volte per errore. A comunicare il disguido tecnico è Sogei, che “si scusa per il disagio”.

Superbonus e catasto, partono doppie lettere di controllo. Il Fisco si scusa

Le prime PEC e raccomandate contenenti le lettere di compliance per chi non ha comunicato la variazione dei dati catastali a seguito dell’accesso al superbonus partono con un errore tecnico.

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Un avviso pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 10 aprile comunica che per un disguido tecnico di Sogei, partner tecnologico del Fisco, alcuni contribuenti potrebbero aver ricevuto più volte lo stesso messaggio tramite app o nell’area riservata.

L’operazione compliance sui bonus edilizi parte quindi con un disguido che sarebbe in fase di risoluzione e Sogei si scusa per il disagio arrecato.

Il messaggio che si legge accedendo all’homepage del sito dell’Agenzia delle Entrate è il seguente:

“Sogei spa ha comunicato che oggi, a causa di un disguido tecnico, alcuni contribuenti – destinatari delle lettere di Compliance sui bonus edilizi – potrebbero aver ricevuto più volte lo stesso messaggio di avviso su app o in area riservata.

La stessa Sogei informa che il problema e’ in fase di risoluzione.

Sogei si scusa per il disagio arrecato.”

Superbonus, 10.000 lettere per i controlli sui dati catastali

L’errore tecnico non depotenzia la portata della prima fase di controllo, partita in settimana con l’invio di circa 3.000 avvisi da parte del Fisco.

I destinatari delle missive sono i contribuenti che, stando alle comunicazioni relative alla cessione del credito, hanno effettuato lavori rilevanti sul fronte del costo sostenuto ma che non hanno comunicato la variazione dei dati catastali.

Immobili privi di rendita o con valori catastali modesti sono il target della prima fase di controllo che, nelle prossime settimane, porterà all’invio di circa 10.000 lettere di compliance.

Da specificare che i controlli sul superbonus rientrano tra le attività ordinarie effettuate a seguito di esecuzione di interventi edilizi.

Ogni volta che vengono eseguiti lavori sugli immobili, gli intestatari hanno l’obbligo di verificare se gli interventi abbiano determinato modifiche alla consistenza o un impatto sull’attribuzione della categoria e della classe dell’immobile stesso.

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In tali casi, infatti, sono previste conseguenze sulla rendita catastale. I contribuenti sono quindi chiamati a presentare una dichiarazione catastale di cui all’articolo 1, commi 1 e 2, del decreto del Ministro delle finanze del 19 aprile 1994, n. 701.

Per tale dichiarazione, che segue la verifica attraverso il supporto di un professionista abilitato alle operazioni in catasto, deve essere effettuata attraverso la procedura Docfa, di aggiornamento degli archivi catastali sulla base dei commi 1 e 2 dell’art. 1 del DM 701/1997.

Nel caso degli interventi del superbonus, la Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’intensificazione dei controlli nei casi in cui siano stati realizzati interventi che rientrano nella maxi detrazione prevista dal decreto Rilancio senza la trasmissione della dichiarazione catastale.

In attuazione dell’articolo 1, commi 86 e 87, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, l’Agenzia delle Entrate ha approvato il provvedimento dello scorso 7 febbraio, che stabilisce le modalità di invio delle comunicazioni delle Entrate ai contribuenti.

Anche il Fisco sbaglia: comunicazioni postali errate e lettere di compliance doppie. Due casi in un mese

L’errore tecnico di Sogei sulla compliance relativa al superbonus non è un unicum . Anche il Fisco può commettere errori e quello comunicato il 10 aprile è il secondo in meno di un mese.

Alla fine di marzo l’Agenzia delle Entrate aveva informato sull’invio di comunicazioni postali errate relative alla consegna di alcuni atti. Un errore dipeso questa volta dalla società appaltatrice del servizio di stampa, imbustamento, trattamento e conferimento della corrispondenza.

Un errore che, nel caso specifico, ha portato all’invio di una comunicazione formale al Garante per la privacy, oltre alla necessità di rilavorare gli atti trasmessi con incongruenze, con un impatto pratico quindi anche sul lavoro degli uffici della stessa Agenzia.

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Anche l’Agenzia può quindi incappare in errori, con effetti a cascata non solo sui contribuenti destinatari delle missive ma sull’intera gestione delle attività dell’Amministrazione Finanziaria.



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