«Una considerazione che ho avuto modo di condividere anche con la presidente Proietti – ha aggiunto Briziarelli – è che gran parte del carico fiscale resta comunque sulle spalle delle imprese e del ceto medio-alto, in particolare dai 28-30mila euro in su. Questo elemento non può essere sottovalutato, soprattutto in una fase in cui il nostro tessuto produttivo ha bisogno di stabilità e fiducia per pianificare investimenti e crescita. Restiamo fiduciosi che le categorie che oggi sostengono economicamente la manovra – le imprese e il ceto medio-alto – possano trovare nelle politiche regionali future una risposta concreta e tempestiva, capace di riportare in tempi brevi i numeri dell’economia umbra ai livelli precedenti. Tassare chi produce, chi investe e chi dà lavoro, in un periodo già complicato come quello attuale, significa inevitabilmente rallentare le assunzioni, frenare la crescita e comprimere i consumi. Confidiamo quindi che queste misure si rivelino effettivamente temporanee e che si possa tornare al più presto a una riduzione delle aliquote».
Briziarelli ha quindi ribadito la necessità di guardare oltre l’emergenza fiscale: «Quello che chiediamo per il futuro è una regione aperta ai nuovi investimenti, pronta a sostenere chi vuole portare avanti progetti imprenditoriali qui in Umbria, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del nostro territorio».
Confindustria Umbria continuerà a seguire con attenzione l’attuazione della manovra, rinnovando la propria disponibilità al confronto con le istituzioni per garantire che le risorse vengano effettivamente indirizzate verso interventi strutturali e azioni concrete a sostegno della competitività, dell’occupazione e dello sviluppo dell’economia regionale.
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