“La composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e il buon livello di profittabilità delle imprese italiane operanti sul mercato statunitense potrebbero mitigare le conseguenze del calo della domanda da parte degli Stati Uniti, quantomeno nel breve periodo”: lo scrive la Banca d’Italia nel bollettino economico nel quale indica che l’export verso gli Usa, in modo diretto e indiretto, vale l’8,1 per cento del valore aggiunto della manifattura italiana e circa l’1,2 per cento del Pil e che, certamente, “in prospettiva le esportazioni risentiranno degli effetti dell’incremento dei dazi“
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