Strategia UE: investimenti, semplificazione e difesa del mercato unico


Durante un confronto con la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO), il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Stéphane Séjourné, ha illustrato il bilancio dei primi 100 giorni dell’esecutivo comunitario, tracciando le linee guida per le prossime iniziative volte a rafforzare la competitività europea in un contesto globale sempre più complesso.

L’intervento di Séjourné si è aperto con un’analisi dell’attuale scenario commerciale internazionale, segnato dalle tensioni con l’amministrazione statunitense. La Commissione ha espresso rammarico per la scelta americana di imporre nuovi dazi, sottolineando che l’UE – una delle economie più aperte al mondo – è pronta a rispondere con misure proporzionate, pur lasciando aperta la porta al dialogo. “I cittadini europei sono i nostri principali alleati”, ha affermato Séjourné, ribadendo la volontà dell’UE di tutelare consumatori e imprese. Tali attori operano nel contesto del mercato unico, che, come sottolineato in Commissione, rimane un “porto sicuro” per l’esercizio delle loro azioni e libertà economiche. È per tale motivo, ed in risposta a questi accadimenti geopolitici recenti, che la Commissione si sta adoperando per abbattere le barriere che ostacolano la crescita delle imprese e accelerare i processi. Per rispondere a tale obiettivo, la Commissione ha avanzato diverse proposte durante l’incontro.

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Innanzitutto è stata presentata ufficialmente la Competitiveness Compass (la nuova bussola UE per la competitività). Questa strategia guiderà la Commissione nei prossimi anni e si fonda su tre pilastri: investire, accelerare e semplificare. Questa visione sarà accompagnata da una nuova strategia per il mercato unico, in arrivo nelle prossime settimane, con un piano d’azione dettagliato per eliminare gli ostacoli alla libera circolazione e rafforzare il ruolo del mercato unico nella risposta europea alle sfide globali.

Inoltre, grande attenzione è rivolta al nuovo Clean Industrial Deal, pensato per sostenere la transizione verde e garantire un’industria resiliente. L’approccio sarà trasversale, con focus su settori chiave come decarbonizzazione e resilienza; e con l’obiettivo di migliorare l’accesso a energia, materie prime e finanziamenti accessibili. Oltre al sostegno alle imprese ad alta intensità energetica, è in programma la riforma della direttiva sugli appalti pubblici – prevista per il 2026 – con l’intento di semplificare i criteri, in particolare quelli ambientali, e stimolare la domanda di prodotti a basse emissioni “Made in Europe”.

Tra i prossimi step c’è anche la previsione della presentazione, a fine maggio, di una proposta Omnibus sulla semplificazione per le PMI, sulle quali la Commissione punta con decisione, in quanto considerate non più una categoria da proteggere, ma il vero motore dell’economia europea. La proposta sarà concepita per liberare capacità di investimento, distribuire meglio gli oneri amministrativi e agevolare le procedure transfrontaliere per le PMI. Tra le novità, l’inclusione di una definizione più flessibile delle “small mid-caps”, per estendere a più aziende i benefici previsti.

Altro tema centrale affrontato da Séjourné è stato quello dei ritardi nei pagamenti, che aggravano le difficoltà delle imprese europee in un periodo già complesso. La Commissione è determinata a far avanzare il dossier, bloccato in Consiglio, e a favorire una definizione chiara delle imprese di medie dimensioni, affinché non vi siano esenzioni ingiustificate a vantaggio delle grandi aziende.

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Nel confronto con gli eurodeputati, è emersa anche la necessità di semplificare la normativa digitale. Diversi gruppi parlamentari hanno chiesto un controllo di coerenza sulle norme esistenti – un digital fitness check – e hanno sollevato dubbi sull’eccessiva complessità dell’AI Act. Si valuta l’introduzione di un pacchetto digitale Omnibus per semplificare regole e obblighi, rendendo più chiaro il quadro giuridico per le imprese innovative.

Per quanto riguarda le posizioni dei gruppi politici, il tema della semplificazione normativa ha ricevuto ampio consenso. Il gruppo PPE ha espresso apprezzamento, mentre S&D ha accolto con favore l’impegno della Commissione sui ritardi di pagamento. Il gruppo RE ha chiesto maggiore chiarezza sulle norme sull’AI e sostenuto un approccio più snello anche nel digitale. The Left ha richiamato l’attenzione sul rispetto delle norme sul lavoro e sulla necessità di contrastare le pratiche sleali delle grandi piattaforme online. Più critico il gruppo ECR, che ha messo in dubbio l’attuazione del sistema ETS 2 e chiesto chiarimenti sul futuro del settore automobilistico in vista dello stop ai motori a combustione previsto per il 2035.

In conclusione, con questo nuovo slancio, la Commissione europea si prepara a rafforzare la sua posizione sullo scacchiere globale, proteggendo le imprese europee, semplificando il contesto normativo e puntando sull’innovazione sostenibile come leva per la crescita.

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