Agevolazioni fiscali ai disabili anche senza 104?


Anche senza il riconoscimento della Legge 104, le persone con disabilità e le loro famiglie possono accedere a un ampio ventaglio di agevolazioni, che spaziano dal sostegno economico diretto alle significative facilitazioni fiscali.


Conoscere nel dettaglio queste misure è il primo passo per poterle utilizzare al meglio, migliorando così la qualità della vita e l’accesso ai servizi essenziali.

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Agevolazioni fiscali ai disabili anche senza legge 104

Esistono infatti diverse misure pensate per supportare famiglie e individui che affrontano situazioni di disabilità, a partire dall’Assegno Unico fino alle deduzioni e detrazioni fiscali.

Assegno Unico: un sostegno anche per figli con disabilità

L’Assegno Unico rappresenta un importante strumento di supporto per i nuclei familiari con figli a carico, e prevede specifiche maggiorazioni nel caso in cui il minore presenti una disabilità.

L’importo base dell’assegno oscilla tra 54,10 euro e 189,20 euro al mese, calcolato in base all’ISEE del nucleo familiare. Per i figli con disabilità di età inferiore ai 21 anni, sono previste ulteriori somme mensili:

  • 113,50 euro in caso di non autosufficienza,

  • 102,70 euro per disabilità grave,

  • 91,90 euro per disabilità media.

Dopo il compimento dei 21 anni, resta riconosciuto solo l’importo standard, accompagnato da eventuali detrazioni per figli fiscalmente a carico.

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Invalidità civile: vantaggi accessibili anche con percentuali parziali

Chi possiede una percentuale di invalidità pari o superiore al 33,33% può accedere a dispositivi sanitari e ausili gratuiti, essenziali per migliorare l’autonomia personale. Questi includono:

  • Protesi e ortesi: strumenti che sostituiscono o supportano funzioni compromesse (come busti, apparecchi acustici o oculari),

  • Ausili: come sedie a rotelle, deambulatori o letti ortopedici,

  • Presìdi medici: dispositivi per la prevenzione o il trattamento di specifiche condizioni sanitarie.

Inoltre, con almeno il 50% di invalidità, si può beneficiare di:

  • esenzione parziale dal ticket sanitario (limitata però alle cure connesse alla patologia invalidante e solo per specifiche categorie di invalidi civili, di guerra o per servizio),

  • inserimento nelle liste di collocamento mirato, attraverso le categorie protette.

Spese sanitarie: cosa è possibile dedurre dal reddito

Alcuni costi sostenuti da chi convive con una condizione di disabilità possono essere interamente dedotti dal reddito imponibile, riducendo così l’imposizione fiscale. Tra queste spese rientrano:

  • Visite mediche generiche e acquisto di farmaci;

  • Assistenza specifica: prestazioni rese da infermieri, fisioterapisti, operatori sociosanitari, educatori professionali o animatori terapeutici, a patto che siano impiegati esclusivamente nell’assistenza diretta.

Queste spese sono deducibili anche se riferite a un familiare con disabilità non fiscalmente a carico. Inoltre, per questa tipologia di oneri non vige l’obbligo di tracciabilità del pagamento.

In caso di pagamento effettuato da un familiare e fattura intestata alla persona con disabilità, è sufficiente annotare sulla ricevuta la quota sostenuta per accedere alla deduzione.

Rientrano tra le spese deducibili anche i costi per ippoterapia e musicoterapia, a condizione che siano prescritti da un medico e realizzati da personale sanitario in centri specializzati.

Prestazioni non deducibili

Non tutte le spese sono considerate fiscalmente deducibili. Restano escluse:

  • le attività svolte da pedagogisti, poiché non riconosciuti come operatori sanitari,

  • i costi per interventi didattico-educativi forniti da cooperative,

  • l’intera retta per il ricovero in strutture sanitarie, se non separata dalla quota relativa all’assistenza medica.

Spese sanitarie e dispositivi: detrazione del 19% dall’Irpef

Altre voci di spesa possono essere detratte dall’imposta sul reddito nella misura del 19%, a condizione che eccedano la soglia minima di 129,11 euro. Tra queste:

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  • Prestazioni specialistiche (analisi, visite chirurgiche, etc.),

  • Dispositivi medici riconosciuti,

  • Trasporti in ambulanza, anche se effettuati da organizzazioni no profit,

  • Acquisto di ausili per la deambulazione (stampelle, poltrone per inabili, arti artificiali),

  • Modifiche edilizie per l’abbattimento delle barriere architettoniche (ascensori, pedane, rampe),

  • Sussidi tecnici e informatici che favoriscano l’autonomia (es. computer adattati, telefoni per non udenti, tastiere speciali),

  • Componenti tecnologiche delle cucine pensate per facilitare l’interazione con l’ambiente domestico.

Nel caso in cui tali spese si sovrappongano a quelle già agevolate tramite bonus edilizi, la detrazione del 19% si applica solo alla quota eccedente non coperta dagli altri benefici.



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