È andata a buon fine la call to action per partecipare a Trame del futuro cui avevamo invitato i lettori del magazine greenplanner.it a candidarsi. Ecco i vincitori
L’Expo di Genova – progetto conclusivo di C-City Genova Circolare, organizzato dal Job Centre – ha ospitato, nelle giornate di domenica 16 e lunedì 17 marzo, 13 realtà progettuali e produttive di cui 5 selezionate al termine di una gara che ha coinvolto soggetti provenienti da più parti d’Italia.
I vincitori della gara di C-City Genova Circolare
I progetti sono stati quindi sottoposti al giudizio del pubblico e di una qualificata giuria. Ecco quali sono stati i risultati finali.
Primo classificato, premio del pubblico
Il Laboratorio MultiLab di Centrocot, centro di eccellenza di Busto Arsizio, nato nel 1987 dall’esigenza di supportare l’intera catena produttiva tessile, fornendo servizi altamente specializzati.
Al suo interno ha attivo un Laboratorio Sperimentale Multisettoriale che si occupa di nuovi materiali e della crescita di competenze tecniche a supporto delle aziende nel percorso verso la circolarità.
Il progetto Texplorer: Innovazione per la Circolarità Tessile propone un sistema innovativo di riconoscimento e selezione automatizzata dei materiali tessili, grazie a una tecnologia avanzata che rende possibile identificare con precisione la composizione dei tessuti, migliorando la qualità del riciclo e riducendo gli scarti.
Durante la manifestazione, i ricercatori di Centrocot coinvolgeranno i visitatori in un’esperienza interattiva per dimostrare l’efficacia delle nuove tecnologie nella gestione sostenibile dei rifiuti tessili.
Primo classificato per la categoria Innovatività nella soluzione
Ogigia di Raffaella Rovida: ingegnere con esperienza pluriennale nel campo dell’economia circolare, Raffaella Rovida ha maturato approfondite conoscenze nel settore della moda decidendo di avviare una propria attività di creazione di capi di abbigliamento su misura con tessuti riciclati.
Con il progetto Ogigia si dà avvio a uno spazio di incontro e di lavoro finalizzato alla creazione di collezioni semi-pret à porter: un laboratorio artigianale, artistico e sartoriale circolare e innovativo.
L’esperienza non si esaurisce in un mero riciclo di tessuti e abiti vintage o demodé, ma si sviluppa in un risultato che non è solo un capo ma anche un contratto su misura. Si prevede infatti la realizzazione di un etichetta ibrida digitale che comporta la messa a punto di contratti personalizzati che seguono il capo.
Primo classificato per la categoria Impatto in termini di sostenibilità
Filiera Lana Gentile di Puglia, consulente senior nell’ambito della comunicazione integrata e operativa per progetti creativi e sostenibili, presenterà il progetto Una filiera gentile per la lana Gentile.
Al pubblico mostrerà il processo di rigenerazione della filiera della lana di pecora Gentile di Puglia attraverso la rivalutazione dei processi generativi che la determinano e delle pratiche che la animano.
I protagonisti della filiera sono: Comistra; Manuela Conti; Ritorcitura Grazia; Rs Ricerche Servizi; Masseria Salecchia; Fratelli Carrino; Granvincenzo; Giuseppe Bramante; Masseria Santangelo; Nicola Tragni; Gentile Cesidio; Giuseppe Amatulli; Sezione Zootecnia_Uniba; micro4biotechlab; Women Wanting Wool; Virginia Devoto.
Contribuiscono inoltre i ricercatori dell’Università degli studi Aldo Moro di Bari di diversi dipartimenti.
Primo classificato per la categoria Creatività e originalità dell’esperienza proposta
Archeomaterico di Davide Balda, designer multidisciplinare, interessato alla ricerca di nuovi materiali e a processi di produzione sostenibili.
Il progetto Telare la Materia, propone una soluzione per valorizzare i residui della produzione tessile rigenerandoli in fibra, evidenziando le caratteristiche e le capacità di questa materia prima attraverso tre nuove applicazioni multidisciplinari:
- il tecnosuolo, suolo che utilizza fibre tessili vegetali e animali come sostanza fertilizzante
- il materiale edile, biomateriale usato in edilizia
- il nuno feltro, materiale tessile generato attraverso la tecnica dell’infeltrimento ad umido delle fibre sintetiche e organiche
Innovazione e creatività: il coinvolgimento degli studenti
I due giorni dell’Expo di Genovahanno rappresentato la conclusione di un anno di attività che ha coinvolto gli studenti della facoltà di design industriale dell’Università di Genova e dell’Istituto Galliera in momenti formativi e laboratori mentre un programma di incontri con esperti sui temi della sostenibilità ha interessato aziende e startup del territorio.
Ci ha colpito la molteplicità delle soluzioni proposte, capaci di valorizzare materiali di recupero e tecnologie tradizionali in una chiave di modernità e, soprattutto, la viva partecipazione del pubblico che si è messo alla prova, riscoprendo il piacere del gioco come mezzo per acquisire conoscenze e abilità.
Un pubblico di ogni età interessato a capire ma con una gran voglia di fare concretamente e sensibile a una lettura della moda che non nega la consapevolezza e la denuncia dei lati bui del fashion system (contaminazioni ambientali, sfruttamento, iniquità sociali), ma che si concentra su un poter fare tangibile, addirittura quotidiano.
E non dimentica che la moda è – e deve essere – gioia e creatività. Da non sottovalutare il fattore femminile dei partecipanti. Non abbiamo dati che confermare quella che è un’impressione visiva ma sono state soprattutto le donne di ogni età le vere protagoniste di questo evento e a parteciparvi con passione.
Nelle due giornate si calcola che siano passate per le sale espositive oltre 3.000 persone.
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