Se il governo cinese attuasse seriamente un pacchetto di riforme forti, le implicazioni potrebbero essere profonde per la sua economia, i mercati globali e la stabilità interna. Data la recente crisi immobiliare, la debole domanda dei consumatori e il calo degli investimenti esteri, la Cina potrebbe essere costretta a passare da misure di stimolo a breve termine a riforme strutturali più profonde.
Rilancio della crescita economica
Se le riforme si concentrassero sul rafforzamento dei consumi interni, sulla riduzione dell’intervento statale e sul supporto alle imprese private, la Cina potrebbe ritrovare un forte slancio economico. Una maggiore fiducia da parte di imprese e consumatori potrebbe stimolare gli investimenti e la spesa.
Occorrerebbe comunque affrontare i rischi legati al debito degli enti locali e ristrutturare le imprese statali (SOE) se si volesse rendere l’economia più efficiente. Maggiore trasparenza e regolamentazione potrebbero attrarre nuovamente capitali stranieri.
Il mercato immobiliare
Misure come l’allentamento delle restrizioni sui mutui, la ristrutturazione del debito dei costruttori o la creazione di un fondo governativo per la stabilizzazione del settore immobiliare potrebbero prevenire ulteriori danni all’economia.
Cambiamenti nelle relazioni geopolitiche
Riforme a favore delle imprese potrebbero migliorare le relazioni commerciali con le economie occidentali, attenuando le tensioni con Stati Uniti e Unione Europea. Tuttavia, se le riforme puntassero sull’autosufficienza tecnologica e sulla ristrutturazione delle catene di approvvigionamento, le tensioni con l’Occidente potrebbero persistere.
Le politiche di Trump contro la Cina si erano già concentrate su commercio, tecnologia e sicurezza nazionale durante la sua presidenza 2017-2021, con una strategia aggressiva per contrastare l’influenza economica e politica cinese, che aveva portato a una delle fasi più tese nelle relazioni tra i due Paesi. In realtà, la guerra commerciale ha danneggiato entrambe le economie, riducendo gli scambi e aumentando i costi per le imprese. La politica applicata allora ha finito con l’accelerare la corsa alla sovranità tecnologica della Cina, spingendola a sviluppare alternative a chip e software americani.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link