le risposte ANIA e la proroga


  • La stipula di una polizza catastrofale diventerà obbligatoria per tutte le imprese a partire dal 31 marzo 2025, termine però che potrebbe presto essere rivisto dal governo con una nuova proroga.
  • ANIA, l’associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, ha comunicato alcuni chiarimenti per le compagnie assicurative, che dovranno a loro volta aggiornarsi in base alle nuove regole.
  • Intorno all’obbligo delle polizze catastrofali si attendono ulteriori specifiche da parte del governo, con eventuale proroga delle disposizioni ad ottobre 2025.

Sull’obbligo per le imprese di stipulare una polizza catastrofale, a copertura di eventi naturali avversi come terremoti, alluvioni o esondazioni, nell’ultimo periodo si sono moltiplicati i dubbi interpretativi. L’ANIA, associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, ha proposto il proprio punto di vista sulla norma, rispondendo ad alcuni dei quesiti principali delle realtà assicurative.

Attualmente la scadenza da rispettare è il 31 marzo 2025, ma presto potrebbe arrivare una nuova proroga al 31 ottobre 2025, perché il governo sta indicando come priorità il superamento della crisi energetica, con misure dettagliate contenute nel decreto Bollette.

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Questo ulteriore slittamento (non sarebbe il primo) potrebbe quindi garantire alcuni mesi in più per le imprese per agire, ma i tempi così serrati per una conferma della proroga scatenano non pochi dubbi intorno alla stipula delle assicurazioni.

Polizze catastrofali: la proroga della scadenza

La scadenza per le imprese per aggiornarsi e stipulare una polizza catastrofale è fissata al momento al 31 marzo 2025, ma la data è stata più volte spostata in avanti. Basti pensare che inizialmente è stata la legge di bilancio 2024 ad introdurre questo obbligo.

Una scadenza imminente quindi, che coinvolgerebbe moltissime attività d’impresa in Italia, che sono tenute a stipulare (e a sostenere i relativi costi) un’assicurazione a contrasto di avvenimenti naturali catastrofici. Al momento però il governo è impegnato a introdurre misure specifiche per sostenere i contribuenti che stanno affrontando un’altra sfida non meno importante: il rincaro energetico dell’ultimo periodo del 2024 e dell’inizio del 2025.

Il decreto Bollette infatti contiene diversi interventi per supportare i cittadini nel pagamento delle utenze di luce e gas, partendo da un potenziamento dei bonus sociali. In un’ottica di priorità quindi il governo potrebbe proporre un’ulteriore proroga alla scadenza dell’obbligo di assicurazione contro eventi calamitosi per le imprese.

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Secondo le prime indiscrezioni tale proroga potrebbe favorire uno slittamento al 31 ottobre 2025 e arrivare proprio con il decreto Bollette: tempo in più sia per le imprese che per le agenzie assicurative per aggiornarsi sull’obbligo. Al momento la proroga non è ancora confermata, per cui comunque la scadenza imminente del 31 marzo può far generare non pochi dubbi su come procedere, per le attività coinvolte.

Polizze catastrofali: i chiarimenti ANIA

alluvione polizze

L’ANIA, l’associazione che rappresenta le aziende assicurative italiane, è intervenuta a chiarimento1 di alcuni dubbi intorno all’obbligo di assicurazione, ovvero su chi sono effettivamente i soggetti obbligati, quali le assicurazioni da stipulare e a copertura di quali eventi considerati catastrofali.

Nei chiarimenti appena pubblicati da ANIA sono presenti delle risposte alle domande più frequenti, ma alcune di queste sembrano discostarsi leggermente da quanto indicato all’interno del testo della legge di bilancio 2024.

1. Chi è obbligato a stipulare le polizze

Nella risposta di ANIA sui soggetti obbligati, è presente il seguente chiarimento:

“Tutte le imprese con sede legale in Italia e quelle con sede legale all’estero ma con una stabile organizzazione di servizi in Italia per cui è prevista l’iscrizione nel registro delle imprese, sia nella sezione obbligatoria che in quella facoltativa, secondo il codice civile e le leggi vigenti, ad esclusione delle imprese agricole.”

In linea generale quindi sono coinvolte tutte le imprese che hanno una sede legale nel nostro paese oppure all’estero, ma operando con stabile organizzazione in Italia. Quanto precisato è anche confermato dal testo della legge di bilancio 20242:

“La norma dispone che le imprese con sede legale in Italia e le imprese aventi sede legale all’estero con una stabile organizzazione in Italia, tenute all’iscrizione nel Registro delle imprese ai sensi dell’articolo 2188 del codice civile.”

Tenendo in considerazione le imprese tenute ad iscriversi al Registro delle Imprese, da articolo 2188 del codice civile, sono quindi obbligate a stipulare la polizza forme organizzative diverse, come società, società semplici, società soggette alla legge italiana, piccoli imprenditori, consorzi, enti pubblici economici, imprenditori commerciali e agricoli (per cui ci sono alcune eccezioni sulle scadenze) e GEIE.

L’ANIA si riferisce ad una “sezione facoltativa” del registro delle imprese, ma non è ben chiaro di cosa si tratti e chi effettivamente ci rientri, andando ad allargare la platea dei soggetti obbligati anche se non è previsto dalla manovra 2024.

2. Quali sono gli eventi catastrofali

Per ciò che riguarda gli eventi catastrofali per cui è necessario stipulare la polizza, ANIA fa riferimento a rischi come alluvioni, esondazioni, inondazioni, sismi e frane. L’associazione va anche a specificare quale dicitura dovrà essere inserita all’interno della polizza, con riferimento a questi avvenimenti.

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Verosimilmente in questo modo si vanno a coprire eventuali danni apportati alle strutture e ai beni delle attività nel caso di inondazioni e eventi di tipo alluvionale o frane, ma anche su questo punto possono sorgere dei dubbi: sono coperti solamente questi eventi o anche altri tipi di avvenimenti similari di origine naturale?

ANIA esclude casi di mareggiate, maree, maremoti, infiltrazioni, perfino le eruzioni vulcaniche. Esiste quindi un parametro specifico per includere alcuni eventi, anziché altri, in quelli che possono essere coperti da assicurazione?

Per rispondere a queste domande molti attendono ulteriori chiarimenti da parte del governo, con l’arrivo della proroga attesa intorno all’obbligo assicurativo.

3. Cosa copre la polizza

Un altro punto molto dibattuto riguarda quali beni effettivamente possono essere coperti da una polizza catastrofale. Nei chiarimenti si fa riferimento a terreni, fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali.

Vengono invece del tutto escluse le merci. Pensiamo ad esempio ai prodotti contenuti in un negozio di rivendita al dettaglio o in un magazzino. Questi beni rimarrebbero al di fuori della copertura assicurativa. Esistono poi degli importi massimi assicurabili, da valutare in base anche alla cifra necessaria alla ricostruzione.

Sono esclusi anche danni di tipo indiretto. Viene poi specificato sul sito dell’associazione che anche nel caso di utilizzo promiscuo di un immobile, questo è soggetto ad obbligo assicurativo, ma la modalità con cui questo deve essere rispettato non è chiara.

Di fronte a punti di vista contrastanti e norme poco chiare, ci si aspetta ulteriori chiarimenti con un decreto apposito del governo che vada più nel dettaglio su cosa è effettivamente coperto dalla polizza, quali sono i soggetti obbligati nel concreto e chiarimenti normativi su eventuali casi specifici.

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