la visione futura della città di Rende




La sua è la prima candidatura ufficiale e ne abbiamo approfittato per porgergli alcune domande.

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1) Ingegnere, come immagina la Rende del futuro?

Rende potrebbe effettivamente diventare la “culla di una società digitale” se si puntasse sull’innovazione tecnologica, la formazione di talenti e la creazione di un ecosistema favorevole alle aziende hi tech.

Chiaramente prima di ogni cosa bisognerà normalizzare i servizi di base, una città può sognare solo se le condizioni di vivibilità ordinarie sono garantite a livelli necessari.

2) Il ruolo dell’Unical in questa direzione è indubitabile, ma Lei come lo implementerebbe?

L’Università della Calabria è già un centro di eccellenza per la ricerca scientifica e tecnologica.

Spesso i ragazzi acquisiscono competenze altissime, ma poi individuano fuori il loro futuro lavorativo.

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Questa tendenza va invertita. Serve creare un sistema territoriale capace di accogliere lo sviluppo della ricerca applicata. Creare un territorio capace di agevolare l’insediamento di incubatori e acceleratori di startup tecnologiche per stimolare la nascita di nuove imprese digitali, è una rivoluzione di politica territoriale possibile.

Far diventare la terza missione della Università la prima aspirazione del territorio.  Sarà una rivoluzione culturale e sociale.

3) Offrire supporto attraverso finanziamenti, mentoring e connessioni con il mondo delle grandi aziende come delle giovani famiglie. L’accesso al credito resta però un problema…

Anche su questo serve intervenire. Creare un ecosistema di venture capital per attrarre investimenti in startup tecnologiche, magari collaborando con fondi di investimento locali, nazionali e internazionali. Sotto questo aspetto servirà lavorare a stretto contatto con il governo regionale e nazionale per creare politiche che incentivino l’adozione di tecnologie avanzate a livello pubblico e privato.

Su questo aspetto riteniamo di avere una marcia in più.

Creare politiche che favoriscano la digitalizzazione delle PMI locali, che potrebbero trarre vantaggio dalle tecnologie avanzate.

Bisognerà poi contemporaneamente lavorare fortemente su politiche sociali indirizzate alla messa in campo di bonus famiglie e sostegni per il pagamento delle bollette per le fasce più bisognose. Ma su questo bisognerà fare i conti con le condizioni di bilancio dell’ente. Di certo per noi sarà una priorità.

4) Ma che vantaggi, oltre quello economico, potrebbe trarne la città?

Nel 2025 non possiamo non considerare prioritario lavorare sulla adozione di soluzioni tecnologiche per migliorare la vita quotidiana dei cittadini, come sistemi di trasporto intelligenti, gestione dei rifiuti digitale e servizi pubblici ottimizzati tramite l’uso dei dati. Certo sappiamo bene che come contraltare non tutti i cittadini, però, hanno competenze digitali.

Anche su questo bisogna invertire la tendenza, agendo in maniera soft e intelligente, ma ormai tecnologia fa rima con democrazia. Bisogna promuovere l’accesso alla tecnologia a tutti i cittadini, includendo quelli più vulnerabili o meno abbienti, per evitare che siano lasciati indietro nella trasformazione digitale.

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5) Resta il problema dei nostri ragazzi che spesso non trovano stimolante, anche come per le prospettive future, rimanere a lavorare nella loro terra….

Creare alleanze strategiche con grandi aziende tecnologiche per portare a Rende competenze, investimenti e progetti innovativi. Organizzare hackathon, concorsi di innovazione e altri eventi che stimolino la creatività e la collaborazione tra aziende, territorio, università e startup.

Se Rende riuscisse a unire tutte queste forze, potrebbe davvero diventare una “culla di una società digitale”, dove innovazione, formazione e sviluppo tecnologico risultino principali motori di crescita. Il suo obiettivo potrebbe essere quello di diventare un polo attrattivo per talenti, aziende e investimenti, stimolando così la digitalizzazione e la modernizzazione dell’intera regione e, perché no, dell’intero Sud Italia. Una italiana Silicon Valley. Rende è l’unica realtà che ha le caratteristiche nel sud Italia in grado di potersi permettere questa suggestione.

Marco Ghionna

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