Superbonus e Catasto, il Fisco stringe la morsa


Scattano entro fine marzo i controlli incrociati dell’Agenzia delle Entrate: nel mirino i proprietari di immobili ristrutturati con il Superbonus 110%. Sotto osservazione le rendite catastali non aggiornate e le difformità tra lavori effettuati e dati dichiarati.

Superbonus e Catasto, il Fisco stringe la morsa: 10.000 lettere in arrivo per controlli sulle rendite immobiliari

Il Superbonus, da strumento di rilancio economico a spauracchio fiscale. È questo il nuovo volto dell’agevolazione che ha fatto esplodere il settore dell’edilizia negli anni post-Covid. A dare l’allarme è l’Agenzia delle Entrate, che annuncia per fine marzo l’invio di 10mila comunicazioni ai contribuenti. Il motivo? Verificare che i lavori effettuati sugli immobili — grazie al Superbonus 110% — siano stati correttamente registrati anche a livello catastale.

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Dopo le truffe, i crediti d’imposta bloccati, le modifiche normative continue e il caos della cessione del credito, arriva ora la fase dei controlli sistematici. Il Fisco incrocerà le pratiche edilizie e fiscali con le banche dati del Catasto, per individuare eventuali anomalie, abusi edilizi, e soprattutto rendite non aggiornate.

Ristrutturazioni e rendite: il punto critico

Le lettere che verranno inviate non sono semplici avvisi: chiedono ai proprietari di fornire chiarimenti, documentazione aggiuntiva, e in alcuni casi di procedere a una rettifica. Il nodo principale è rappresentato dalla rendita catastale, base per il calcolo di IMU, TASI e altre imposte. Se un immobile è stato ristrutturato — ad esempio con l’aggiunta di una coibentazione, la sostituzione degli infissi, o l’installazione di pannelli solari — potrebbe aver aumentato il proprio valore. Se questa modifica non è stata comunicata, il Fisco presume un’evasione potenziale.

Inoltre, molti lavori sono stati effettuati su immobili che presentavano già irregolarità pregresse. Il rischio è che, con l’emersione delle modifiche tramite le pratiche del Superbonus, si inneschino accertamenti su difformità mai sanate. In alcuni casi, le verifiche potrebbero portare anche alla decadenza dei benefici fiscali e alla richiesta di restituzione delle somme incassate tramite credito d’imposta.

I professionisti nel mirino: geometri, tecnici e asseverazioni

Non saranno solo i cittadini a finire sotto la lente. Anche i tecnici che hanno firmato asseverazioni e attestazioni energetiche potrebbero essere chiamati a rispondere. Il governo vuole infatti verificare la correttezza dei documenti alla base della concessione del beneficio, e valutare la possibilità di recuperare crediti d’imposta in caso di irregolarità formali o sostanziali. Le responsabilità, in alcuni casi, potrebbero estendersi anche agli intermediari finanziari e ai cessionari del credito.

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Il Superbonus, con la sua corsa all’incentivo, ha spesso messo in difficoltà amministrazioni comunali, professionisti e cittadini, alle prese con norme mutevoli, piattaforme telematiche in tilt e prezzi lievitati. Oggi, finita l’ubriacatura del “tutto gratis”, resta la resa dei conti: chi ha sbagliato, rischia di pagare caro.

Verso una revisione del Catasto?

Dietro questa ondata di controlli si intravede un obiettivo più ampio: il riordino del sistema catastale. Da anni si parla di una riforma delle rendite, mai decollata per timore dell’impatto fiscale. L’incrocio con le pratiche Superbonus, però, potrebbe diventare l’occasione per iniziare una revisione silenziosa, spinta dalla necessità di aumentare il gettito.

Del resto, l’anagrafe immobiliare integrata rappresenta ormai uno degli strumenti più avanzati nelle mani dell’Agenzia delle Entrate, e il governo ha già annunciato di volerla potenziare. Incrociando dati catastali, dichiarazioni fiscali, concessioni edilizie e bonus richiesti, sarà possibile avere una fotografia molto più nitida del patrimonio immobiliare italiano.

Nel frattempo, chi ha ristrutturato casa con il 110% farebbe bene a ricontrollare le carte, consultare un tecnico di fiducia e prepararsi, eventualmente, a dimostrare la regolarità della propria posizione. Perché il Superbonus, nato come misura eccezionale e celebrato come volano dell’economia, sta diventando la chiave d’accesso del Fisco per una radiografia completa — e senza sconti — sugli immobili degli italiani.



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