Più bit, meno consumi


Transizione digitale e sostenibilità? Due facce della stessa medaglia! Non ci credete? Guardate agli esempi di Venchi, di Forum Palermo, di Camplus, Di Acqua & Sapone, ma anche di Humanitas. Cos’hanno in comune? Una collaborazione strategica con Evogy, tech company partecipata al 45,45% da Eni Plenitude specializzata nell’ottimizzazione della gestione energetica degli edifici attraverso la digitalizzazione: «Utilizziamo l’intelligenza artificiale per la conduzione dinamica e predittiva degli impianti tecnologici,» spiega Tiziano Arriga, Ceo della società, «supportando aziende del settore terziario e industriale a efficientare i loro consumi e ad abbattere emissioni e costi». 

Fondata a Bergamo nel 2018 da Tiziano Arriga (Ceo), Stefano Zanin (Cfo) e Tiziano Zani (Coo), forti di una squadra giovane (età media circa 30 anni) di ingegneri, matematici, sviluppatori software e specialisti di marketing, Evogy punta molto sulla rendicontazione: «È importantissimo di saper comunicare i percorsi intrapresi, i risultati raggiunti e i nuovi traguardi a cui tendere», sottolinea Arriga, «aspetti fondamentali della rendicontazione prevista dal rating Esg, nuovo parametro con cui istituti finanziari e pubblica amministrazione valutano e le aziende. Per questo, ci siamo dotati di una procedura specifica che consente a clienti e partner di definire una modalità condivisa di comunicazione dei dati raccolti e analizzati». 

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Un esempio concreto? La collaborazione con Multi Italy per Forum Palermo, uno dei più grandi shopping center della Sicilia (otto milioni di visitatori l’anno, 50mila metri quadri e 135 negozi). La risposta di Evogy si chiama Simon, un Building Energy Management System (Bems) in cloud che utilizza l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things per creare una sorta di gemello digitale dell’edificio. In questo modo è possibile analizzare e prevedere in tempo reale i consumi, adattando automaticamente climatizzazione e illuminazione per garantire il massimo comfort con il minimo dispendio energetico. «Peraltro, l’efficienza non si misura solo in termini di riduzione dei consumi», sottolinea Amos Ronzino, responsabile commerciale e partnership Evogy, «ma anche in qualità dei servizi e benessere degli utenti: grazie alla digitalizzazione, garantiamo un risparmio energetico tangibile senza compromessi sul comfort». L’intervento siciliano si inserisce in un piano di sostenibilità avviato da Multi Italy nel 2015, che ha già portato a una riduzione del 45% nei consumi energetici del centro commerciale. Di questa percentuale, il 20% è stato ottenuto grazie all’autoproduzione di energia da impianti fotovoltaici, mentre il restante 25% deriva da interventi di efficientamento energetico. «L’obiettivo», spiega Luisa Rivilli, Head of Technical Multi Italy, «è una ulteriore riduzione del 15% nei prossimi 12 mesi, con un abbattimento annuo delle emissioni pari a 35 tonnellate di CO2».

Poi c’è il caso di Camplus, società specializzata in soluzioni abitative per studenti universitari. Con un risparmio energetico pari a 114,076 kWh, equivalente all’abbattimento di 29 tonnellate di CO2 in ambiente, il progetto pilota sui primi due studentati – Roma Pietralata e Bologna Alma Mater – nel primo anno di applicazione ha dato infatti ottimi risultati, portando alla decisione di estendere il progetto in altre strutture della rete nazionale di Camplus – Firenze e Torino – per ottenere un ulteriore 12,3% di risparmio sul consumo degli impianti Hvac (Heating, Ventilation, Air Conditioning). A pieno regime, la rete dei quattro edifici registrerà un abbattimento di emissione di CO2 pari a circa 52 ton/anno. Mettendo in connessione un numero sempre più elevato di edifici all’interno di un’unica piattaforma, Camplus ha a disposizione dati e parametri da utilizzare per lo studio approfondito delle performance sia dei singoli impianti sia delle strutture in generale. Questo permette alla società di affinare i propri modelli di energy management e delineare le strategie di intervento per i prossimi anni. Le strutture di Roma e Bologna avevano dotazioni impiantistiche e conformazione differenti: la scelta di questi due edifici è stata funzionale proprio per verificare l’efficacia dei sistemi di Evogy su immobili molto diversi. Monitorando e gestendo parametri come umidità, CO2 e temperatura, la soluzione interviene anche sul comfort degli ambienti. «La collaborazione con Evogy», racconta Stefano Sensoli, head of property e facility Camplus, si inserisce nell’ambito di un piano strategico di sostenibilità ed efficientamento degli edifici che abbiamo avviato negli ultimi anni. A Bologna, per esempio, abbiamo installato un sistema di recupero dell’acqua piovana che consente il riuso delle acque meteoriche per l’irrigazione e per i sistemi di scarico dei servizi igienici, mentre a Roma la parete verde verticale che caratterizza la facciata è una soluzione green che contribuisce a migliorare le caratteristiche energetiche delle pareti della residenza». Camplus è stata anche una delle prime realtà a inserirsi nel Piano Transizione 5.0: «Se il progetto pilota sui primi due siti è rientrato all’interno del Piano Nazionale Transizione 4.0, commenta Fabrizio Cattane, responsabile sales Evogy, per l’ampliamento alle altre due residenze sono state avviate le pratiche per rientrare nel nuovo piano di incentivi per le aziende previsto da Transizione 5.0». 

Un altro caso è della storica azienda dolciaria fiorentina Venchi, che ha affidato a Evogy l’integrazione di un sistema digitale e centralizzato nel sito produttivo di Castelletto Stura, in provincia di Cuneo. I risultati sono stati lusinghieri: abbattimento delle emissioni pari a 78 tonnellate e riduzione del 10% dei consumi energetici nel giro di poco più di un anno! «Monitoraggio e ottimizzazione dei consumi», commenta Sojourner Morrell, Esg Manager di Venchi, sono elementi chiave del nostro impegno nella riduzione del carbon footprint aziendale. Continueremo quindi a investire in nuove soluzioni per aumentare ulteriormente l’efficienza dei nostri processi produttivi». Il progetto è partito da un’analisi approfondita dello stabilimento, che ha una superficie di 20 mila metri quadrati, di cui 13 mila come adibiti a produzione, magazzini e uffici e un impianto fotovoltaico e di cogenerazione. Il vincolo principale era quello di intervenire nel modo meno impattante possibile per l’azienda: il sistema Evogy è stato quindi integrato con l’impianto esistente, per passare da una gestione disaggregata e manuale a una soluzione centralizzata che gestisse l’intero perimetro degli impianti, risparmiando tempo, risorse e soprattutto energia. «Inserire il nostro sistema in una struttura storica», spiega Ronzino, «ha richiesto un approccio veloce e poco impattante in termini di tempi e logistica per consentire all’azienda di rientrare in breve tempo dell’investimento e di ottenere risultati non solo in termini di risparmio economico, ma anche e soprattutto per la rendicontazione Esg». Le analisi effettuate dal sistema di Evogy consentono a Venchi di ottenere informazioni aggiornate e verificate, fondamentali per la rendicontazione Esg e il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. Il progetto sarà un asset nel bilancio aziendale di sostenibilità ed è fondamentale per accedere agli incentivi previsti nel Piano Transizione 5.0, che include anche investimenti in sistemi di monitoraggio dei consumi e dell’energia autoprodotta e autoconsumata. Dopo l’intervento nello stabilimento di Castelletto Stura e un progetto pilota in corso in due punti vendita, l’orizzonte è quello di estendere l’intervento all’intera rete delle ciocco-gelaterie Venchi. 

Un altro fiore all’occhiello del portfolio Evogy sono i risultati ottenuti da Acqua & Sapone, catena di igiene e bellezza, con una rete di oltre 800 negozi in tutta Italia: oltre 16 tonnellate di CO2 evitate e un risparmio energetico pari al 19%, su 22 punti vendita. Oltre ad anticipare e risolvere diverse problematiche manutentive, migliorando le condizioni di comfort di ciascuno dei punti vendita coinvolti nella fase pilota e la funzionalità delle macchine di condizionamento, Evogy ha affinato il processo di implementazione e gestione del servizio attraverso i dati raccolti ed elaborati dall’intelligenza artificiale, individuando altre opportunità di ottimizzazione dei costi. E su queste basi Acqua & Sapone sta valutando l’estensione del servizio ad altri siti. «La transizione digitale e quella ecologica», afferma Carlo Schiavo, Ceo di Bubbles BidCo, socio di maggioranza del marchio, «sono due capisaldi del nostro percorso di creazione di valore, che avranno un importante ruolo nel realizzare gli obiettivi della nostra strategia aziendale».

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E nel prossimo futuro? Le competenze di Evogy troveranno applicazione anche in ambito ospedaliero, al Santa Maria Goretti di Latina, dove opera Mugnai Spa, storica azienda italiana della gestione calore. La collaborazione porterà a un risparmio addizionale di circa il 15% dei consumi energetici ottimizzabili, oltre a un abbattimento annuale delle emissioni pari a 96 tonnellate equivalenti di CO2. Forte dell’esperienza acquisita grazie a un progetto che ha già coinvolto cinque ospedali del Gruppo Humanitas nelle province di Milano e Bergamo, Evogy garantirà alla struttura di Latina un servizio di ultima generazione per contribuire non solo a ridurre consumi ed emissioni di CO2, ma anche ad aumentare la salubrità dell’aria per pazienti e personale sanitario. Il progetto coinvolgerà infatti tutte le sale degenza e gli spazi collettivi dell’ospedale, per un totale di oltre 36 mila metri quadrati di superficie, con l’unica eccezione degli ambienti più sensibili, come camere bianche e sale operatorie, delle quali saranno comunque monitorate le prestazioni energetiche e i livelli di comfort. Per l’Ospedale di Latina, Simon si interfaccia direttamente con l’attuale Bms fornito da Intellienergy, ingegnerizzato, gestito e controllato con attenzione dall’ufficio tecnico di Mugnai. «Fare innovazione in un settore come il nostro», commenta Umberto Capparelli, responsabile telecontrollo e gestione impianti Mugnai, «che interessa edifici di grandi dimensioni, ad alta frequentazione e, soprattutto, che erogano servizi indispensabili per la comunità, è difficile perché non ci si può permettere di chiudere o di mettere in pausa le attività neanche per un giorno». 



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