Meccanica italiana, export tra luci e ombre: volumi in crescita, ma preoccupano i dazi USA e il rallentamento europeo


Nel 2024 l’export dei comparti rappresentati da Anima Confindustria mostra un andamento diversificato sui principali mercati di destinazione. La crescita complessiva dell’1,6% rispetto all’anno precedente, che porta il valore dell’export a oltre 32,5 miliardi di euro, pari al 59% del fatturato complessivo del settore, è un dato che, seppur positivo, nasconde alcune criticità e segnali di rallentamento, soprattutto in Europa.  

Stati Uniti in testa, con un leggero calo (destinato ad aumentare)

Gli Stati Uniti si confermano il primo mercato di sbocco per la meccanica italiana, con un valore di esportazioni pari a 4,37 miliardi di euro.

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Il valore testimonia una leggera flessione – dell’1% – rispetto al 2023. Un calo che, secondo Pietro Almici, presidente di Anima Confindustria, potrebbe accentuarsi nelle prossime settimane a causa dei dazi previsti dall’amministrazione Trump sull’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati.  

Calo in Germania, sofferenza in Francia

La Germania registra la flessione più significativa tra i principali mercati, con una riduzione del 6,1% e un valore totale di 3,69 miliardi di euro.

Questo calo riflette il rallentamento della domanda industriale tedesca e il generale contesto di incertezza economica che sta influenzando le esportazioni europee.

Anche la Francia è in calo (-3,3%), pur confermandosi come terzo mercato di riferimento per la meccanica italiana.  

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Segnali positivi da Regno Unito, Spagna e Medio Oriente

In controtendenza il Regno Unito e la Spagna, che mostrano una crescita rispettiva del +3,2% e del +4,2% rispetto al 2023.

Tra le aree extraeuropee si distingue la crescita delle esportazioni verso il Medio Oriente: l’Arabia Saudita e gli altri paesi della regione rafforzano la loro posizione tra i principali mercati di riferimento. Il mercato saudita sale infatti al sesto posto nella classifica delle destinazioni per la meccanica italiana, confermando un trend di crescita costante negli ultimi anni.  

Almici: “Serve sostegno all’export e alla competitività del Made in Italy”

“L’analisi complessiva dell’export della meccanica delinea una fase di transizione, con un calo sui principali mercati di riferimento e un rafforzamento delle esportazioni verso nuove aree di crescita” riassume Pietro Almici.

Oltre alle preoccupazioni sugli USA, anche “Il rallentamento europeo, in particolare tedesco, è un segnale di attenzione per le nostre imprese, che devono affrontare un contesto globale caratterizzato da incertezze economiche e geopolitiche. Allo stesso tempo, l’espansione nei mercati del Medio Oriente evidenzia la necessità di strategie di internazionalizzazione sempre più diversificate, capaci di cogliere le opportunità offerte dalle economie in crescita. Il sostegno all’export e alla competitività del Made in Italy è una priorità per il nostro settore e trova pieno spazio nel Manifesto della Meccanica 2025, che presenteremo mercoledì 26 marzo al ministro Adolfo Urso. Il documento propone una visione chiara per il futuro dell’industria meccanica italiana, con un focus su crescita sostenibile, innovazione e internazionalizzazione, pilastri fondamentali per mantenere la leadership del nostro paese sui mercati globali”. 




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