nasce a Settignano l’ambulatorio solidale, ecco come funziona


Riuscire a fissare una visita specialistica al giorno d’oggi sta diventando sempre più arduo. Ecco quindi che la Misericordia di Settignano sta avviando il suo ambulatorio specialistico solidale, reso possibile grazie al generoso contributo di Fondazione Prosolidar, proprio per combattere la così detta “povertà sanitaria”.

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“La povertà sanitaria è definita come la condizione nella quale si trovano le persone che non riescono ad accedere alle cure mediche di cui hanno bisogno e che la sanità pubblica non riesce a garantire ed è un fenomeno in costante crescita, soprattutto dopo la pandemia – spiega Stefano Festini, provveditore della Misericordia di Settignano -. Sarà un servizio per le persone che hanno problemi economici ma anche sociali, basti pensare agli immigrati ad esempio. A Settignano avevamo dei laboratori dove lavoravano numerosi medici, e quindi ci siamo detti perché non sfruttare questa risorsa”. 

Il servizio sarà offerto dalla Misericordia nella propria sede grazie all’opera di medici specialisti volontari. L’inaugurazione dell’ambulatorio solidale è prevista il prossimo settembre e al momento conta tre medici che hanno voluto dare il proprio contributo per la causa: una ginecologa, un oculista e un nefrologo.

“Ovviamente il nostro appello è rivolto principalmente ai medici in pensione, ma non solo. Avendo questi studi medici che stiamo ristrutturando, con una segreteria perfettamente funzionante grazie ai volontari, la proposta è rivolta anche a coloro che ancora non sono in pensione e che vogliono dare il loro contributo anche per qualche visita a settimana. Per il momento ci è stato regalato da un privato un’apparecchiatura oculistica all’avanguardia, e questa cosa è importante perché gli ambulatori solidali di solito non dispongono di apparecchiature costose. Per potenziare il tutto abbiamo poi chiesto un contributo a varie associazioni, e Fondazione Prosolidar ha risposto positivamente e la ringraziamo per averci dato fiducia”. 

Per avere accesso alle visite gratuite ci saranno dei requisiti da rispettare e che verranno verificati dall’ambulatorio. “Per il momento, dove l’ambulatorio solidale oculistico è già attivo, abbiamo fatto filtro passando la voce a tutte associazioni assistenziali come parrocchie, centri sociali, Caritas e quindi ci mandano loro i pazienti. Dal momento poi che la cosa diventerà pubblica stabiliremo dei criteri. Pensiamo di mettere un livello molto basso di Isee, ma anche rimanere sul campo della segnalazione da parte di questo tipo di associazioni”. 

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La povertà sanitaria d’altronde colpisce 1,6 milioni di famiglie in Italia, e Firenze non è esclusa. “La nostra città ha una fama di luogo elegante e ricco, ma in realtà ci sono delle “sacche” di povertà importanti. Non solo povertà economica, ma anche affettiva che crea isolamento sociale che sta diventando sempre più diffusa, anche perché la popolazione di Firenze sta diventando sempre più anziana con nuclei familiari formati da una sola persona. Aspetto importante che il nostro ambulatorio vuole affrontare, insieme al tema della povertà alimentare: non escludiamo il fatto di avviare un progetto in questo campo, facendo uno spaccio alimentare offrendo prodotti di qualità migliore gratis o a prezzi di costo”. 



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