Per scongiurare il commissariamento della sanità umbra e il conseguente aumento indiscriminato delle tasse, la Giunta Regionale ha approvato questa mattina un disegno di legge che sarà sottoposto all’Assemblea Legislativa. Una decisione dettata dall’urgenza, che punta a evitare un pesante inasprimento fiscale e un drastico taglio dei servizi sanitari.
Un intervento per evitare il peggio
Il commissariamento, qualora si concretizzasse, comporterebbe l’innalzamento automatico di tutte le aliquote fiscali, l’aumento del ticket sanitario e una riduzione dei servizi, colpendo in maniera generalizzata tutti i cittadini. Per questo, l’esecutivo di Palazzo Donini ha deciso di intervenire con una revisione progressiva delle aliquote, preservando le fasce di reddito più basse.
Nel dettaglio, chi ha un reddito fino a 15mila euro non subirà alcuna variazione. Per lo scaglione da 15mila a 28mila euro, l’addizionale Irpef salirà all’1,95%, per i redditi tra 28mila e 50mila euro sarà del 2,05%, mentre per chi supera i 50mila euro si attesterà al 2,1%. Nessuna aliquota raggiungerà il livello massimo previsto in caso di commissariamento.
Dal 2025, inoltre, l’aliquota Irap aumenterà dello 0,5% solo per alcune categorie, mentre il bollo auto subirà un incremento del 10%, fatta eccezione per le categorie esenti.
Un sacrificio necessario per salvare il sistema sanitario
La Giunta regionale sottolinea la difficoltà della scelta, ma la considera l’unica strada percorribile per evitare un ulteriore peggioramento della situazione. L’intervento, spiegano da Palazzo Donini, è stato calibrato per garantire equità, evitando di gravare indiscriminatamente su tutti i cittadini e tutelando le fasce più deboli.
“Si tratta di aumenti contenuti che peseranno maggiormente su chi ha di più, mentre i cittadini con redditi medi vedranno un impatto moderato, compensato in gran parte da misure di sostegno alle famiglie e ai più fragili” fanno sapere dalla Giunta.
Le cause del disastro finanziario
L’attuale emergenza finanziaria, secondo l’esecutivo, è il risultato di un deficit accumulato negli ultimi cinque anni dalle quattro aziende sanitarie regionali, aggravato dai recenti tagli del Governo ai trasferimenti destinati alla sanità, che comporteranno una riduzione di 40 milioni di euro nei prossimi tre anni.
“La nostra scelta è obbligata di fronte a un disavanzo pesante. Tuttavia, siamo convinti che, riequilibrando i conti, ci siano ampi margini di miglioramento per il sistema sanitario umbro, che deve tornare efficiente, accessibile e di qualità”, affermano dalla Regione.
Infine, la Giunta ha rivolto un ringraziamento agli uffici regionali e ai tecnici che hanno lavorato intensamente per elaborare una manovra sostenibile, cercando di bilanciare le necessità finanziarie con la tutela dei cittadini.
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