Robotica e IA cambieranno l’agricoltura: non “se” ma “quando”


La robotica e l’intelligenza artificiale hanno un potenziale enorme per migliorare efficienza e sostenibilità, ma per una piena adozione è necessario investire in formazione, infrastrutture e politiche di supporto

Intelligenza artificiale, robotica, reti 5G, smart farming e IoT stanno ridisegnando il futuro dell’agricoltura. Nuove sfide e opportunità emergono in questa era di trasformazione del settore agroalimentare, che sta vivendo cambiamenti profondi e irreversibili. L’impatto di queste innovazioni nei prossimi anni sarà determinante per tutti gli attori della filiera, dagli agricoltori ai ricercatori, dai consulenti ai decisori politici.

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A livello globale ed europeo si stanno sviluppando soluzioni e prototipi innovativi, rendendo necessario un coinvolgimento sempre più ampio di tutti gli stakeholder. Intanto recentemente l’Unione Europea, con il Regolamento Ue 1689/2024 (Ai Act), ha definito un quadro normativo per l’intelligenza artificiale (Ia), regolando anche il suo impiego nel settore agroalimentare (Artificial intelligence in the agri-food sector: applications, risks and impacts, marzo 2023).

Il ruolo chiave dell’intelligenza artificiale in agricoltura

L’intelligenza artificiale è un insieme di tecnologie in continua evoluzione, che offre vantaggi economici, ambientali e sociali. Migliorando le previsioni, ottimizzando operazioni e risorse e personalizzando le soluzioni digitali, l’Ia offre un vantaggio competitivo fondamentale. In agricoltura può contribuire a una maggiore efficienza, al monitoraggio ambientale e alla conservazione della biodiversità, oltre che alla mitigazione dei cambiamenti climatici (Commissione Europea, 2024).

Nel febbraio 2025, la Commissione Europea ha pubblicato il report Una visione per l’agricoltura e l’alimentazione, delineando il futuro dell’agroalimentare per le prossime generazioni. La digitalizzazione, se ben gestita, può migliorare la resilienza e la sostenibilità delle aziende agricole. Tuttavia, l’adozione di strumenti digitali è ancora limitata: tra i principali ostacoli vi sono i costi elevati, la carenza di competenze digitali e la scarsa connettività nelle aree rurali. Per questo, investire in formazione, infrastrutture e supporto alle imprese diventa cruciale.

Il primo seminario europeo su Ia e robotica in agricoltura

Il 19 e 20 febbraio 2025, Utrecht ha ospitato il primo seminario europeo organizzato dall’Eu Cap Network: Robotics and Artificial Intelligence in farming and forestry. Circa 200 partecipanti da tutta Europa, tra cui tecnici, ricercatori, agricoltori e decisori politici, hanno preso parte all’evento.

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Durante le sessioni si è discusso delle applicazioni dell’Ia e della robotica nel miglioramento della produttività e sostenibilità agricola, promuovendo la collaborazione tra gli attori del settore.

I partecipanti hanno visitato quattro aree dei Paesi Bassi – Flevoland, Food Valley, Betuwe e South Holland – per osservare da vicino le applicazioni dell’Ia e della robotica nelle aziende agricole e forestali. La sessione dei poster ha poi presentato 26 progetti innovativi, con soluzioni che spaziano dalla gestione delle infestanti tramite visione artificiale ai sistemi di monitoraggio del suolo.

I partecipanti al seminario

Le sfide da affrontare

Dal seminario sono emerse alcune aree chiave su cui lavorare:

  • Accessibilità e usabilità: Ia e robotica devono essere strumenti accessibili e adattabili per una diffusione capillare.
  • Proprietà dei dati e interoperabilità: gli agricoltori devono poter gestire i propri dati, con sistemi 5G e standard aperti che ne permettano l’uso su più piattaforme.
  • Superare il digital divide: è necessario investire nella formazione e nel trasferimento tecnologico, coinvolgendo anche consulenti e formatori.
  • Equilibrio tra agroecologia e tecnologia: le innovazioni devono essere compatibili con la natura e non costringere i paesaggi ad adattarsi alle macchine (Eu Cap Network, 2025).

Tra le soluzioni presentate, alcune sono in fase sperimentale, mentre altre sono già disponibili sul mercato: dai prototipi Agromoby e Squat per il monitoraggio del suolo, ai farmbot di Ekobot ed Ecorobotix per gestire le infestanti senza l’uso di diserbanti.

Un futuro di collaborazione tra uomo e tecnologia

L’adozione dell’Ia e della robotica in agricoltura deve avvenire con il coordinamento di figure professionali come agronomi e tecnici, in collaborazione con agricoltori e operatori aziendali. La tecnologia offre enormi opportunità per ridurre le emissioni, preservare la biodiversità e garantire la sicurezza alimentare, ma richiede un adeguato supporto per le aziende, soprattutto in un contesto di riduzione del numero di imprese agricole e carenza di manodopera specializzata.

Eit Digital identifica tre pilastri che sosterranno lo sviluppo dell’Ia e della robotica.

  1. Modelli digitali per il monitoraggio e l’ottimizzazione in tempo reale delle colture.
  2. Robot autonomi dotati di sensori e Ia per eseguire operazioni agricole con precisione.
  3. Ia e visione artificiale per analizzare e rispondere agli stimoli ambientali in tempo reale.

Queste tecnologie potranno anche supportare lo studio della biodiversità e degli agroecosistemi, oltre al monitoraggio di malattie e parassiti. Tuttavia, è fondamentale garantire un uso etico dell’Ia e della robotica collaborativa, mantenendo il controllo umano su dati e processi.

Una visita tecnica dei partecipanti al seminario

Verso un centro di innovazione europeo

Dal seminario è emersa la necessità di creare un centro di ricerca europeo dedicato all’Ia e alla robotica in agricoltura. Questo hub potrebbe coordinare le innovazioni e rafforzare la competitività europea a livello internazionale.

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Infine, rimane aperto il dibattito sull’impatto etico dell’Ia: come già si chiedeva la neuroscienziata e premio Nobel Rita Levi-Montalcini nel 2006, «Ci si pone la domanda se anche nelle macchine possa verificarsi un’evoluzione naturale che le renda capaci di creatività ed etica». Un interrogativo che rimane senza risposta, ma che è sempre più attuale per il futuro del settore agroalimentare.

Da “A Vision for Agriculture and Food Shaping together an attractive farming and agri-food sector for future generations”, Commissione Europea, febbraio 2025:

La transizione digitale procede a una velocità senza precedenti e può contribuire a migliorare rapidamente le prestazioni economiche, la resilienza e la sostenibilità delle aziende agricole. Le tecnologie digitali avanzate, tra cui l’intelligenza artificiale, in combinazione con i dati provenienti dall’Internet delle cose (IoT) e da altre fonti, possono migliorare significativamente le operazioni e guidare l’innovazione e rivoluzionare il modo in cui produciamo cibo, prendendoci cura dell’ambiente, del clima e delle persone. Tuttavia, l’adozione di strumenti digitali è in ritardo in agricoltura e in altre parti del sistema alimentare. I costi elevati percepiti, la mancanza di competenze digitali e fiducia, l’assenza di soluzioni personalizzate e problemi di connettività sono tra le ragioni principali per cui gli agricoltori non sfruttano appieno l’ondata di digitalizzazione. La priorità sarà garantire la connettività nelle aree rurali, in particolare in quelle remote, sfruttando al contempo le opportunità offerte da soluzioni di connettività alternative e dall’ edge computing. Investire nell’ambiente abilitante, come la formazione continua in competenze e consulenza digitali, è altrettanto fondamentale, così come incoraggiare la sperimentazione e l’adozione, anche collettivamente (ad esempio tramite cooperative). I sistemi digitali devono essere ulteriormente integrati e armonizzati, sia per la raccolta di dati da parte degli agricoltori, di altri attori del sistema alimentare e dei sistemi degli Stati membri. La Commissione perseguirà un principio di “raccogli una volta, usa più volte”, riducendo l’onere di segnalazione per gli agricoltori tenendo conto di iniziative a livello Ue esistenti e già in evoluzione, come lo Spazio comune europeo per i dati agricoli.

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L’autore è agronomo e dottorando del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa





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