Scoperta in provincia di Como una maxi truffa dei profumi Cartier (con l’azienda madre, però, totalmente estranea ai fatti) Alla fine di una complessa attività di indagine, svolta sotto il coordinamento della Procura di Como, i Finanzieri del Comando Provinciale di Como hanno eseguito a un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale lariano, nei confronti di due società comasche, fino a concorrenza del valore complessivo di circa 530 mila euro.
Le indagini, condotte dalla Compagnia di Olgiate Comasco, hanno consentito di individuare la cosiddetta “frode carosello”, attuata tra il 2017 e il 2020 da due imprese operanti nel settore del commercio di profumi e cosmetici. Più in particolare, una delle due società, esistente solo formalmente in quanto senza alcuna struttura organizzativa né tanto meno propri magazzini e dipendenti, effettuava l’acquisto nell’Ue di profumi Cartier dalla casa madre di Parigi (quest’ultima totalmente estranea ai fatti) per poi cederli, quasi contestualmente, all’altra società coinvolta nel sistema illecito, reale acquirente dei profumi.
Pertanto, l’interposizione della prima società, nel ruolo di cosiddetta “cartiera/filtro” con la sola funzione di prestanome nell’operazione, consentiva alla seconda impresa di ottenere vantaggi di natura sia fiscale che concorrenziale, portando indebitamente in detrazione l’IVA relativa agli acquisti e, dunque, beneficiando del relativo credito d’imposta senza che quest’ultima fosse mai stata pagata a monte dalla cartiera, nonché potendosi permettere di vendere i profumi sistematicamente sottocosto.
Le attività di polizia giudiziaria hanno permesso, altresì, di appurare come la società cartiera fosse, in realtà, una “costola” della società reale acquirente dei profumi: era, infatti, l’amministratore di quest’ultima ad occuparsi, di fatto, anche della materiale amministrazione della società cartiera, sia nella tenuta dell’impianto contabile che nei rapporti commerciali con i suoi fornitori e clienti.
Il Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Como, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo per un ammontare di circa 530 mila euro – pari al valore del profitto accertato nell’ambito delle indagini in ordine ai reati di “emissione di fatture per operazioni inesistenti”, “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”, “omessa dichiarazione” e “dichiarazione infedele” – nei confronti dei soggetti indagati.
A seguito dell’attività delegata alla Compagnia di Olgiate Comasco, finalizzata alla ricostruzione della capacità patrimoniale e finanziaria dei soggetti coinvolti, è stato possibile sottoporre a sequestro un’unità abitativa di pregio sita nella provincia di Como, per un valore stimato di oltre 300 mila euro, nonché liquidità finanziarie per circa 230 mila euro.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link