la Commissione Ambiente della Camera auspica la qualificazione delle imprese e un quadro di strumenti stabile come richiesto dall’ANCE – ANCE


L’VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati ha approvato il documento conclusivo relativo all’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia. La Commissione ha formulato diverse considerazioni, nella prospettiva di una revisione del sistema di incentivazione, sulla base degli elementi conoscitivi acquisiti e delle proposte avanzate nel corso delle audizioni.

 

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Accogliendo alcune istanze associative, illustrate nel corso dell’audizione del 31 maggio 2023, viene affermata l’importanza di promuovere la qualificazione delle imprese edilizie per garantire trasparenza, affidabilità e sicurezza anche in conformità con le direttive dell’UE sull’efficientamento energetico, considerato che l’aumento del numero delle imprese qualificate migliora la qualità dei lavori e promuove una competizione equa.

 

È, peraltro, imprescindibile dotarsi di un quadro di strumenti stabile, al fine di evitare distorsioni sui prezzi, nonché assicurare una maggiore sostenibilità nel tempo degli investimenti e tutelare l’affidamento di famiglie e operatori economici. Si auspica inoltre una razionalizzazione dei meccanismi di incentivazione e, più in generale, una riflessione circa l’opportunità di incentivare le spese che comunque sarebbero sostenute anche in assenza di incentivi.

 

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Ai fini della semplificazione, una via percorribile è rappresentata dalla confluenza della disciplina delle agevolazioni in un unico veicolo normativo, nella forma del testo unico; urge inoltre un alleggerimento degli adempimenti a carico degli utenti finali, nella prospettiva di una velocizzazione delle procedure. Ferma restando la compartecipazione degli utenti, è opportuna anche una modulazione delle aliquote di incentivazione o dei meccanismi di finanziamento, anche mediante trasferimenti diretti e tuttavia tenendo in considerazione:

  • la situazione di povertà energetica dei beneficiari:
  • la necessità di non escludere dal beneficio categorie di contribuenti che si trovano in una condizione di incapienza fiscale;
  • il carattere più o meno energivoro degli edifici;
  • il risparmio energetico generato ad esempio in termini di miglioramento di classi energetiche ovvero dell’energia primaria fossile risparmiata in linea con quanto previsto nella citata direttiva.

 

Più in generale gli incentivi dovrebbero essere indirizzati al raggiungimento degli obiettivi climatici, di risparmio energetico e di promozione dell’autonomia energetica da fonti rinnovabili, quale strumento di implementazione delle politiche di decarbonizzazione in un’ottica di maggiore connessione con il PNIEC; in tal senso, si potrebbe valutare anche l’utilizzo di criteri che si concentrano sul livello di emissioni risparmiato per metro quadrato. Dunque, una possibile riconfigurazione potrebbe riguardare tessuti edilizi ed urbanistici più ampi, a partire dai condomini, anche al fine di massimizzarne l’impatto ambientale, sociale e di messa in sicurezza e di ricollegarne la funzione a finalità di autoproduzione energetica attraverso le comunità energetiche; in tale ottica, è plausibile anche il sostegno fiscale per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonte solare o eolica ad uso domestico, nonché per l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici; in tale ambito, le operazioni di demolizione e ricostruzione possono svolgere un ruolo importante per finalità di miglioramento energetico e di rigenerazione urbana.

 

Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata alla qualità degli interventi agevolabili, allo scopo di puntare sull’utilizzo di tecnologie innovative e di materiali maggiormente prestazionali in termini di eco sostenibilità e riciclabilità, sulla base di una valutazione che comunque dovrebbe considerare le caratteristiche di tali materiali e dei loro utilizzi nella riqualificazione e nella messa in sicurezza degli edifici. Si sottolinea inoltre importanza delle agevolazioni di interventi per la riduzione del rischio sismico, di cui andrebbe valutato in modo più accurato l’impatto e il miglioramento della classe sismica. A tal riguardo, nella riforma delle detrazioni prospettata dal PNIEC, si menziona la concessione di benefici crescenti in funzione della performance energetica raggiunta, tenendo anche conto delle performance sismiche per le aree ad alto rischio; appare dunque necessario prevedere che il riconoscimento dell’agevolazione fiscale per l’efficientamento energetico sia accompagnato, preferibilmente ,dallo svolgimento della valutazione della vulnerabilità strutturale/sismica dell’edificio interessato.

 

In conclusione, si specifica che gli interventi riguardanti gli edifici pubblici e l’edilizia residenziale pubblica e sociale rivestono un ruolo cruciale nell’ambito del miglioramento dell’efficienza energetica. Dunque, nell’ambito dei meccanismi esistenti appare necessario procedere quanto prima alla revisione del conto termico al fine di incrementarne l’utilizzo, nonché monitorare il nuovo strumento, previsto all’interno del PNRR, per migliorare l’accesso ai finanziamenti per le ristrutturazioni energetiche dell’edilizia pubblica, anche residenziale e sociale (investimento 17). Si suggerisce, infine, l’attivazione di un monitoraggio periodico, da parte delle Commissioni permanenti, relativo agli effetti delle misure agevolative volte alla riqualificazione del patrimonio edilizio, anche nell’ottica della razionalizzazione della spesa, al fine di accelerare i processi di miglioramento dell’efficienza energetica nazionale, in linea con gli obiettivi previsti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

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