Cybersecurity per le PMI: Investire nella Protezione per Affrontare le Minacce Informatiche


La sicurezza informatica è una grande preoccupazione per le piccole e medie imprese (PMI) italiane. Secondo un’indagine dell’Osservatorio ASUS Business, in collaborazione con Research Dogma, l’83% delle aziende intervistate considera la protezione dei dati una priorità, ma c’è una grande discrepanza tra l’importanza che le aziende attribuiscono alla sicurezza e ciò che effettivamente fanno per proteggerla. Infatti, molti dipendenti non riescono a riconoscere una mail di phishing, mettendo l’azienda a rischio di attacchi hacker.

La digitalizzazione sta cambiando il mondo del lavoro, ma porta anche nuovi rischi informatici. Anche se le PMI italiane stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di proteggersi, molte non hanno ancora adottato soluzioni adeguate. L’83% delle PMI considera la sicurezza informatica una priorità, ma solo il 55% ha messo in atto misure concrete per proteggere i propri sistemi e dati. In effetti, oltre la metà delle PMI (53%) ha subito almeno un attacco informatico negli ultimi tre anni, e il 20% ha avuto più di un episodio rilevante.

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Oltre agli attacchi esterni, le PMI affrontano anche problemi legati a guasti interni e eventi imprevisti che bloccano le loro attività. Un esempio è il caso di CrowdStrike, che ha paralizzato milioni di aziende nel mondo. In più, alcune PMI hanno subito furti fisici di dispositivi informatici, come laptop e server, con conseguenze per la sicurezza dei dati.

Un altro punto importante emerso dallo studio è che spesso sono i dipendenti stessi a causare problemi di sicurezza. Il 68% delle PMI che hanno subito attacchi ha visto un impatto sulla produttività, e il 15% delle aziende ha visto i propri dipendenti amplificare il problema a causa di errori nell’uso degli strumenti informatici, come la mancata attenzione ai tentativi di phishing e la gestione inefficace delle password. La formazione continua dei dipendenti è quindi fondamentale per ridurre i rischi, ma solo il 35% delle PMI ha avviato programmi di formazione sulla sicurezza informatica.

Inoltre, la sicurezza informatica risulta insufficiente in molte PMI: solo il 38% ha adottato l’autenticazione a più fattori (MFA), che è una delle soluzioni più semplici per evitare accessi non autorizzati.

Con l’aumento del lavoro ibrido e da remoto, i rischi sono cresciuti. Il 62% delle PMI ha registrato più tentativi di attacco informatico da quando è stato introdotto lo smart working, ma solo il 45% ha implementato soluzioni di protezione per i dipendenti in mobilità. Le principali minacce derivano dalle connessioni non sicure, come l’utilizzo di reti Wi-Fi pubbliche o domestiche senza misure di protezione adeguate, e l’accesso non controllato ai dati aziendali.

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Massimo Merici, System Business Group Director di ASUS Italia, sottolinea che le PMI devono investire nella sicurezza informatica per proteggere il proprio business. Esistono soluzioni efficaci per difendersi, come il BIOS di livello commerciale, l’accesso con impronta digitale e il riconoscimento facciale, che possono aiutare le aziende a migliorare la loro protezione.

L’Osservatorio ASUS Business conferma che la cybersecurity è essenziale per la crescita delle PMI italiane, ma è necessario un maggiore impegno in formazione e tecnologie avanzate per affrontare le minacce informatiche in modo efficace.

R.F.



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