Con l’ordinanza n. 6741, depositata ieri, la Cassazione è tornata a occuparsi dei profili elusivi dello schema noto come “leverage cash out”. Con tale espressione si identifica una serie di operazioni attraverso le quali i soci persone fisiche di una società con ingenti riserve di utili “monetizzano” tali riserve, minimizzandone la tassazione.
Il caso analizzato dalla Suprema Corte riguardava una spa, con una cospicua riserva straordinaria formata con utili, nella quale i soci di maggioranza, legati da vincoli familiari, detenevano il 27% delle quote ciascuno (mentre il restante 19% apparteneva a soggetti estranei al gruppo familiare).
Nel 2010, tutti i soci della spa avevano rivalutato le proprie partecipazioni ex artt. 5 e 7 della L. 448/2001 e art. 2 del DL 282/2002, …
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