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Ripple ha annunciato di essere diventato il primo fornitore di pagamenti blockchain autorizzato nel Dubai International Finance Centre (DIFC). E infatti, la società crypto ha ottenuto la licenza dalla Dubai Financial Services Authority (DFSA), sbloccando i pagamenti transfrontalieri crypto che diventano completamente regolamentati negli Emirati Arabi Uniti (UAE).
Ripple è il primo fornitore di pagamenti crypto e servizi blockchain a Dubai
Ripple è diventato il primo fornitore di pagamenti blockchain autorizzato nel Dubai International Finance Centre (DIFC). Questa pietra miliare arriva dopo che la società crypto ha ottenuto la licenza direttamente dalla Dubai Financial Services Authority (DFSA).
“Ripple ha ottenuto l’approvazione regolamentare dalla Dubai Financial Services Authority (DFSA), diventando così il primo fornitore di pagamenti blockchain autorizzato nel DIFC. Questa pietra miliare sblocca i pagamenti transfrontalieri in criptovalute completamente regolamentati negli Emirati Arabi Uniti, portando transazioni più veloci, più economiche e più trasparenti in un mercato da 40 miliardi di dollari.”
Nello specifico, tale approvazione rende disponibile il prodotto Ripple dei pagamenti globali, per tutte le aziende degli Emirati Arabi Uniti.
Non solo, Ripple auspica di diventare il partner crypto di fiducia anche per le istituzioni finanziarie che desiderano sfruttare le capacità superiori degli asset digitali, così da promuovere l’utilità del mondo reale.
Ripple a Dubai: un mercato di pagamenti transfrontalieri da 40 miliardi di dollari
L’entusiasmo per la nuova posizione di Ripple a Dubai è stata condivisa anche dal CEO della società crypto, Brad Garlinghouse:
“Stiamo entrando in un periodo di crescita senza precedenti per l’industria delle criptovalute, grazie alla maggiore chiarezza normativa in tutto il mondo e alla crescente adozione da parte delle istituzioni. Grazie alla sua leadership nella creazione di un ambiente favorevole all’innovazione tecnologica e delle criptovalute, gli Emirati Arabi Uniti si trovano in una posizione eccezionale per trarne vantaggio”.
Il core business di Ripple è da sempre i pagamenti transfrontalieri blockchain-based. Stando ai dati della Banca Mondiale riportati, il mercato dei pagamenti transfrontalieri del UAE è valutato ben 40 miliardi di dollari.
Con questo scenario, Ripple ha analizzato che in tutto il Medio Oriente c’è una crescita di domanda da parte di imprese crypto e istituzioni finanziarie tradizionali. Tali aziende cercano soluzioni alternative ai pagamenti transfrontalieri tradizionali che ancora offrono commissioni elevate, i lunghi tempi di regolamento e la mancanza di trasparenza.
Ad ogni modo, la presente conquista di Ripple è il DIFC che rappresenta il centro finanziario globale leader in Medio Oriente, Africa e Asia meridionale.
Nello stesso tempo, Arif Amiri, CEO del DIFC ha sottolineato il suo entusiasmo a sostenere aziende lungimiranti come Ripple per accelerare l’adozione della tecnologia blockchain nel settore dei pagamenti.
La conquista ufficiale negli Emirati Arabi Uniti e gli ETF su XRP negli USA
Il presente annuncio di Ripple conferma una sua conquista ufficiale per tutto l’UAE, preannunciata già a ottobre 2024.
E infatti, in quel momento, Ripple aveva già condiviso di aver ottenuto dalla DFSA l’approvazione di principio per la sua licenza dei servizi finanziari blockchain e crypto.
Ad agosto, poi, Ripple aveva annunciato anche la sua partnership con la DIFC Innovation Hub, con l’obiettivo di accelerare l’adozione blockchain in tutto il Medio Oriente.
In quel momento, Ripple aveva impegnato un miliardo di XRP per accelerare lo sviluppo e nuovi casi globali su XRP Ledger (XRPL), la blockchain decentralizzata di primo livello.
Nel frattempo, negli USA, proprio ieri, è trapelata la notizia che anche il gestore di digital asset, Franklin Templeton, ha depositato il form S-1 alla SEC, per emettere il suo ETF su Ripple spot. Nelle mani della SEC, ora ci sarebbero le domande di emissione di ETF su XRP di WisdomTree, Bitwise, 21Shares, Canary Capital e NYSE Arca.
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