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Paura per le scosse, certo. Che ha anche ricadute economiche a partire dal blocco delle compravendite immobiliari nell’area. Eppure c’è anche chi decide di investire nell’area dei Campi flegrei. È il caso di Luigi Della Gatta, presidente dell’Ance (associazione nazionale costruttori edili) Campania ma prima ancora imprenditore che sta portando avanti la realizzazione di un albergo di lusso nell’ex Smom di Pozzuoli.
Presidente Della Gatta, come mai ha deciso di investire nella zona della Solfatara proprio in questa fase così delicata?
«Quella dei Campi flegrei è una delle zone più belle del mondo ed è necessario che gli investimenti, che in questo territorio ci sono sempre stati, continuino e non si fermino. Smettere di investire in quel territorio significherebbe determinarne l’oblio e l’abbandono. Invece noi siamo convinti che questo periodo va gestito tenendo i nervi saldi. Prendendo in giusta considerazione il bradisismo ma senza farsi prendere dal panico e dagli allarmismi. D’altronde sin dai tempi dei greci si è scommesso sul futuro di questo territorio e non c’è motivo di fermarsi oggi. E per fortuna non siamo i soli a pensarla così».
Cioè?
«Il progetto che stiamo portando avanti ha attirato l’interesse di multinazionali importanti nel settore turistico. E in generale gli operatori turistici confermano un grande interesse per la Napoli e le aree limitrofe, Campi flegrei compresi. E questa è una fortuna che non bisogna lasciarsi scappare. D’altronde come fa a non essere così. In questo periodo sto andando molto spesso lì e ogni volta si resta incantati».
Ci parli del progetto.
«Abbiamo rilevato l’ex Smom da Cassa depositi e prestiti, una struttura che era completamente abbandonata. Ora siamo nella fase di progettazione preliminare e abbiamo chiesto un finanziamento a Invitalia. Stiamo lavorando con grande impegno. Realizzeremo un grande albergo di lusso in un’area che ha le potenzialità per attirare quel tipo di clientela. Inoltre nell’accordo c’è la previsione di restituire alla collettività un pezzo di quell’area dismessa, creando un parco pubblico a disposizione della cittadinanza. Bisogna dare segnali che vivere in sicurezza ai Campi flegrei è possibile, così come in alte altre aree del mondo ad elevato livello sismico. Penso al Giappone o, restando in Italia, agli Appennini dove c’è un rischio ancora maggiore ma si vive in sicurezza comunque».
Da presidente Ance, cosa ne pensa della possibilità data ai privati di chiedere un sopralluogo per verificare la vulnerabilità sismica? Ci sono 100 milioni in campo, oltre a quelli per gli edifici che hanno già ricevuto contribuiti dopo il sisma del maggio 2024, per i contributi ai privati per la riqualificazione sismica.
«Le risorse per gli interventi infrastrutturali e di messa in sicurezza degli edifici pubblici ci sono. Mancano invece risorse per la messa in sicurezza degli edifici privati soprattutto nel caso di persone incapienti. Dallo screening effettuato il 10% delle abitazioni analizzato ha rischiosità alta e su quelle lo Stato deve dare una mano ai cittadini. Insomma, bene che si faccia lo screening ma bisogna anche realizzare il passo successivo mettendo davvero in sicurezza gli edifici».
Il capo della protezione civile Fabio Ciciliano ha detto: «Non sono i terremoti a causare i morti ma le case costruite male». Ieri Manfredi ha aggiunto: «Se uno ha una catapecchia, cade anche con un soffio». Insomma, bisogna intervenire sull’edilizia privata.
«Hanno perfettamente ragione, è quello che dico anche io. Per questo insisto nel chiedere che il Governo si impegni con i fondi e gli interventi per la riqualificazione edilizia del territorio, soprattutto per gli edifici vetusti che spesso sono abitati da persone indigenti. Solo così, avendo un’edilizia pubblica e privata sicura, è possibile davvero realizzare quella “convivenza con il bradisismo” di cui si parla tanto. Ma mi faccia dire anche un’altra cosa che riguarda l’aspetto della comunicazione».
Prego.
«Dico ai cittadini di ascoltare le istituzioni. E gli scienziati che si occupano di studiare il fenomeno a partire dai vertici dell’Invg. E di non ascoltare troppi soloni che speculano sulla paura. Parlare oggi evacuazione dell’intera area flegrea, come ho sentito dire da qualcuno, è un azzardo, con le attuali informazioni disponibili. Non bisogna sottovalutare il fenomeno che va preso seriamente, ma c’è bisogno anche di calma e non procurare allarmismo».
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