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Milano, 13 marzo 2025 – La sofferenza finanziaria ha un volto; o meglio, segue un pattern ricorrente che delinea un identikit ben preciso. È quanto emerge dall’indagine di Finsight, l’osservatorio sull’indebitamento di Go Bravo, fintech che opera nell’ambito della gestione e liquidazione dei debiti privati. L’analisi, condotta su oltre 8mila italiani in difficoltà con tra fido e finanziamenti, evidenzia una predominanza maschile e il prestito personale come forma di debito più comune, con forti differenze territoriali e sociali. In un momento storico in cui, secondo il Rapporto Italia 2024 dell’Eurispes, il 57,4% degli italiani fatica ad arrivare a fine mese, il sovraindebitamento è un fenomeno sempre più diffuso. E dunque, qual è il profilo della persona sovraindebitata in Italia?
L’indagine
L’analisi condotta da Finsight, curiosità a parte, evidenzia un vero e proprio allarme sovraindebitamento nel nostro Paese. Considerato il complicato contesto storico in cui viviamo, si tratta senza dubbio di un fenomeno nettamente in crescita e che rischia di coinvolgere fasce di popolazione sempre più ampie. Studiare il profilo e cercare di fornire soluzioni per chi si trova in difficoltà diventa dunque fondamentale per società come Go Bravo in Italia. Come dichiara Daniel Martinez, co-country manager della fintech specializzata nella riparazione dei debiti in Italia, “Il ruolo di Go Bravo è fondamentale nel fornire soluzioni concrete e nell’aiutare le persone a ristrutturare i propri debiti e a ritrovare la stabilità economica. Forti degli oltre 15 anni di esperienza su diversi mercati, ci impegniamo ogni giorno per offrire supporto e strumenti efficaci per uscire dal sovraindebitamento. Ma si può fare ancora di più. Un elemento chiave per contrastare questo fenomeno è l’educazione finanziaria, che aiuta a prevenire situazioni critiche e a promuovere una gestione più consapevole del credito.”
Il profilo della persona sovraindebitata
L’indagine evidenzia che il sovraindebitamento colpisce principalmente uomini intorno ai 50 anni, spesso sposati, con un debito medio di circa 28.000 euro. Più di 1 su 5 (21%) ha un debito superiore ai 40.000 euro. Gli uomini rappresentano il 71% del campione, in aumento rispetto al 68% dell’anno scorso, mentre le donne sono il 29%. Ogni persona ha in media 2,5 debiti, dato stabile rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda l’istruzione, il 51% dei sovraindebitati ha un diploma di liceo, il 17% ha concluso la scuola secondaria di primo grado, il 15% un diploma tecnico o professionale e l’8% è laureato. Si nota una correlazione tra livello di istruzione e grado di indebitamento: il debito medio aumenta con il titolo di studio. Chi ha la licenza media deve affrontare un debito medio di 25.000 euro, chi ha il diploma di scuola superiore di 27.000 euro, mentre i laureati hanno il debito più alto, circa 31.000 euro.
Differenze tra regioni
A livello territoriale, le differenze sono evidenti. Le regioni con il debito medio più alto sono il Molise (oltre 32.000 euro), la Valle d’Aosta (31.000 euro) e la Puglia (30.000 euro). Al contrario, Abruzzo (25.000 euro), Friuli-Venezia Giulia (26.000 euro) e Marche (27.000 euro) registrano i debiti medi più bassi. Per quanto riguarda la distribuzione dei casi di sovraindebitamento, le regioni più popolose presentano una netta prevalenza. La Lombardia è in testa con il 17% dei casi, seguita dal Lazio (12%) e dalla Campania (8%). In termini di macroaree, il Nord Italia ha il maggior numero di casi (44% del totale), seguito dal Sud e dalle Isole (29%) e dal Centro (27%). Le differenze nel debito medio tra le diverse aree sono minime, mantenendosi intorno ai 28.000 euro.
E in Europa?
A livello internazionale, secondo i dati OCSE del rapporto The National Accounts at a Glance, il debito totale delle famiglie italiane rispetto al reddito disponibile è dell’82%. Questo valore è inferiore a quello della Francia (122%) e della Germania (90%), e decisamente più basso rispetto a paesi come la Svizzera (224%), i Paesi Bassi (220%) e la Danimarca (212%). Questi dati indicano che, complessivamente, l’Italia ha un livello di indebitamento inferiore rispetto a molte altre economie avanzate. Tra i motivi, si può attribuire alla maggiore prudenza finanziaria delle famiglie italiane e a un accesso al credito più selettivo rispetto ad altri paesi.
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