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Dopo l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, alcuni esperti si sono interrogati sul futuro degli smartphone.
Alcune alternative, come i dispositivi intelligenti indossabili per il controllo gestuale e vocale o i visori di realtà aumentata, sono naufragati o non hanno ancora raggiunto un livello di maturità tale da poter affiancare gli smartphone.
Progetti avveniristici, come le interfacce neurali sviluppate da Neuralink e l’AI ‘telepatica’ di Meta, sono ancora in fase sperimentale. Ciò che è certo è che gli smartphone ci faranno compagnia per parecchio tempo.
Intanto però stanno cambiando: Carlo Barlocco, Executive Director & General Manager di Motorola in Italia, spiega che l’AI “renderà il nostro utilizzo dei dispositivi più intuitivo, veloce, personalizzato, con applicazioni che anticiperanno le nostre necessità anche grazie alla capacità di generare testo e immagini”.
A quelle applicazioni è legata la ripresa di un mercato che soffre la mancanza di un’innovazione, una svolta che convinca le persone ad acquistare un nuovo cellulare, come qualche anno fa prometteva di fare il 5G.
Quella promessa ora potrebbe essere mantenuta dall’intelligenza artificiale, dice il manager, che intanto ha portato gli smartphone di Motorola, in 5 anni, al 13% di quota di mercato in Italia.
Gli smartphone e il ruolo dell’AI
Il mercato degli smartphone non sta vivendo una fase espansiva. “La durata media di utilizzo di uno smartphone si è allungata, si è ridotta la frequenza di acquisto. Inoltre, l’innovazione percepita dai consumatori è sempre meno evidente”, osserva il Gm dello storico marchio di telefoni, oggi parte del Gruppo Lenovo.
Un esempio è appunto il 5G, che non ha avuto l’impatto atteso. Con l’AI il discorso è diverso. “Come Internet negli anni ‘90, l’intelligenza artificiale cambierà radicalmente le nostre abitudini. Non sarà solo una caratteristica aggiuntiva, ma trasformerà completamente l’interazione con i dispositivi”, afferma Barlocco.
Come cambia il vostro cellulare
Dal punto di vista fisico, gli smartphone cambieranno perché serviranno processori adatti, dice Barlocco: “Saranno sempre più potenti per supportare le funzionalità avanzate di intelligenza artificiale senza compromettere l’autonomia”.
Motorola ha già integrato funzioni AI per la fotocamera, la batteria, il display e le prestazioni del dispositivo, non solo con una piattaforma proprietaria (‘moto AI’) e il legame con Lenovo, ma anche attraverso la partnership con Google e la sua Gemini.
La famiglia di smartphone Edge 50 targata Motorola, per fare un esempio, viene descritta come “personalizzabile al 100% grazie all’AI”.
Intanto le nuove tecnologie a base di litio permetteranno di avere batterie più capienti (7.000-8.000 mAh) senza aumentare le dimensioni del dispositivo. Ad aumentare, ma solo quando vuole l’utente, potrebbe essere la dimensione dello schermo.
Rollable, bendable, foldable
Tra le principali novità presentate da Motorola negli ultimi anni ci sono i cellulari ‘rollable’, che, secondo Barlocco, potrebbero un giorno arrivare alla commercializzazione, come è già successo con i pc Lenovo dotati di schermo estendibile, che saranno disponibili nell’area Emea da agosto 2025.
Secondo Trendforce, i cellulari pieghevoli hanno rappresentato circa l’1,5% del mercato mondiale nel 2024, e arriveranno al 4,8% entro il 2028. I cellulari ‘bendable’ da indossare sul polso presentati nel Tech World Lenovo del 2023, invece, per ora rimangono un concept.
“L’obiettivo non è sempre arrivare sul mercato, ma mostrare fino a che punto si possa spingere l’innovazione”, dice Barlocco.
D’altronde gli stessi cellulari pieghevoli che abbiamo imparato a conoscere sono partiti da un concept; oggi sono una realtà consolidata per la fascia premium degli smartphone e hanno compiuto passi da gigante in termini di durata, resistenza e prestazioni.
“Motorola, con la sua gamma Razr, è ormai alla quarta generazione di pieghevoli, che oggi offrono una maggiore autonomia e una qualità costruttiva superiore. Intanto la barriera del prezzo per i pieghevoli si sta abbassando: se prima erano tutti sopra i 1.000 euro, ora lavoriamo anche a modelli intorno ai 600 euro. Probabilmente a causa del prezzo sono preferiti da un pubblico over 35, mentre i più giovani tendono a scegliere dispositivi tradizionali”, spiega Barlocco.
La crescita di Motorola
È stato l’impegno sulle fasce ‘premium’ a portare Motorola ai risultati del 2024 in Italia: è stata raggiunta una quota di mercato smartphone del 13% su base annua a volume, terza in assoluto anche “a valore” negli ultimi mesi.
Il tutto in un mercato frammentato e molto focalizzato sui telefoni della fascia fino a 300 euro, il che, spiega Barlocco, rende più difficile la crescita. Ma aggiunge che “essere parte di un colosso come Lenovo ci ha dato la forza per investire in ricerca e sviluppo, marketing e comunicazione”, ma anche sostenibilità ambientale e sociale. “Ci crediamo tanto. Questi temi per noi sono imprescindibili”.
L’azienda ha fatto progressi “esponenziali”, dice il Gm di Motorola in Italia, anche nel settore b2b, diventando fornitore di smartphone per alcune delle principali banche e aziende di telecomunicazioni.
“Solo negli ultimi due anni siamo diventati provider per tutti i primari istituti di credito e operatori telefonici. Nel settore pubblico, i nostri smartphone sono presenti nelle forniture alla Pa grazie ad accordi con gli operatori telefonici”, sottolinea Barlocco.
Verso il futuro
A primavera, Motorola presenterà la sua nuova line-up con funzionalità AI avanzate.
Anche se i dettagli restano riservati, Barlocco anticipa che si tratterà di innovazioni significative. “Rinnoveremo tutta la nostra gamma di fascia alta, sia nei modelli tradizionali sia nei pieghevoli”, afferma.
Il futuro degli smartphone si giocherà sulla capacità di integrare l’intelligenza artificiale in modo utile e naturale per gli utenti.
“Oggi chiediamo ai nostri dispositivi di impostare dei semplici promemoria, ma il vero passo avanti sarà avere un’AI in grado di anticipare le nostre esigenze e semplificarci la vita, proprio come un assistente personale sempre presente. Quella dell’AI è un’onda che può cambiare le sorti del mercato. E noi siamo in grado di cavalcarla”.
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