A cura del dott. Maurizio Proietti – L’insalata in busta è ormai un prodotto immancabile nei carrelli della spesa. Lavata, tagliata e pronta da condire, conquista sempre più consumatori, contribuendo a un mercato che in Italia vale circa un miliardo di euro all’anno con la vendita di circa 800 milioni di confezioni. Tuttavia, la comodità ha un prezzo: il costo medio si aggira sui 10-12 euro al chilogrammo, ben superiore ai 2-2,50 euro al chilo delle insalate sfuse. Tra le varietà più acquistate, la valeriana (o songino) è una delle preferite e, per questo, è stata al centro di un test che ha valutato igiene, contaminazione microbiologica, pesticidi e nitrati in 12 prodotti, di cui 10 convenzionali e 2 biologici.
Igiene e sicurezza microbiologica
Il test rivela che tutti i campioni rispettano i limiti di legge, risultando privi di batteri patogeni come listeria, salmonella ed escherichia coli. Un dato rassicurante, soprattutto considerando il recente scandalo (settembre scorso) che ha portato al ritiro dal mercato di una trentina di marchi per contaminazione da listeria. Tuttavia, alcuni risultati sollevano dubbi sulle pratiche produttive:
- Carica batterica totale: valori elevati sono stati riscontrati nei prodotti Consilia (500 milioni di microrganismi) ed Esselunga (440 milioni), contro i soli 18 milioni e 35 milioni di Conad e Todis.
- Coliformi: i valori variano da 64 mg/kg (Esselunga) a 5.600 mg/kg (Barduca), superando i valori guida di diversi comuni per le mense pubbliche. Tali livelli suggeriscono problemi nella sanificazione o nella gestione della catena del freddo.
Sebbene non ci sia un rischio immediato per la salute, gli esperti raccomandano di risciacquare l’insalata prima del consumo.
Contaminazione da pesticidi
Nessun campione è risultato completamente privo di residui di pesticidi, neanche i prodotti biologici:
- Prodotti bio: tracce (inferiori a 0,01 mg/kg) sono state rilevate nella valeriana Esselunga Bio e Barduca Bio.
- Prodotti convenzionali: alcuni campioni presentano residui multipli, con un massimo di 8 molecole diverse (Consilia). Questi includono acetaprid, fludioxonil e spinosad, sostanze sospette interferenti endocrini o potenzialmente cancerogene.
I livelli più elevati di pesticidi sono stati riscontrati nella valeriana Coop (spinosad a 1,189 mg/kg), mentre i valori più bassi sono stati registrati nei prodotti Conad (0,18 mg/kg) e Carrefour (0,627 mg/kg). Il songino Bonduelle si distingue per un basso numero di residui, confermandosi al primo posto nel test.
Contaminazione da nitrati
I nitrati, composti naturalmente presenti nelle insalate, possono trasformarsi in nitrosammine cancerogene nell’organismo. Sebbene tutti i campioni rientrino nei limiti di legge (5.000 mg/kg, Regolamento UE 1258/2011), i risultati evidenziano grandi differenze:
- Valore massimo: 4.566 mg/kg (Eurospin), vicino alla soglia legale.
- Valore minimo: 383 mg/kg (Carrefour), significativamente inferiore alla media.
Questi risultati riflettono sia le condizioni di coltivazione sia l’uso di fertilizzanti azotati.
Conclusioni del test
Il test ha messo in evidenza differenze significative tra i prodotti, sia in termini di contaminazione microbiologica che chimica. Tra i risultati principali:
- Igiene: benché i batteri patogeni siano assenti, i valori di carica batterica e coliformi in alcuni campioni richiedono miglioramenti nei processi produttivi.
- Pesticidi: il problema del cosiddetto “effetto cocktail” persiste, con campioni che contengono fino a 8 residui diversi.
- Nitrati: pur entro i limiti di legge, alcuni campioni mostrano concentrazioni molto elevate.
Raccomandazioni per i consumatori
- Lavare sempre l’insalata in busta prima del consumo, anche se indicata come “pronta”.
- Preferire prodotti biologici, che, pur non essendo esenti da pesticidi, hanno residui generalmente inferiori.
- Evitare le confezioni danneggiate o conservate fuori dal frigorifero per ridurre il rischio di contaminazione microbiologica.
L’insalata in busta rimane un prodotto comodo, ma un’attenta lettura delle etichette e una gestione corretta possono contribuire a rendere la scelta più consapevole e sicura.
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