il futuro è investire su se stessi

Il mondo del lavoro è profondamente cambiato e i giovani di oggi si trovano ad affrontare sfide inedite rispetto al passato. Se un tempo il posto fisso era la meta più ambita, oggi la precarietà e la flessibilità impongono nuove strategie per costruire il proprio futuro. In Calabria, nonostante le difficoltà economiche e l’emigrazione giovanile, esistono opportunità concrete per chi sceglie di investire sul territorio attraverso l’autoimprenditorialità.

Giovani e lavoro in Calabria: un cambiamento di prospettiva

L’articolo 1 della Costituzione afferma che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Ma questo principio è ancora valido nella realtà odierna? Il lavoro dei giovani di oggi è profondamente diverso rispetto a quello noto ai padri costituenti.

Un tempo, soprattutto al Sud, il posto fisso rappresentava l’obiettivo primario: una meta che garantiva sicurezza economica e stabilità. Oggi, invece, le trasformazioni di un mercato del lavoro divenuto sempre più flessibile pongono i giovani di fronte a scelte che richiedono una maggiore consapevolezza, tanto che già durante il percorso scolastico si introducono momenti di riflessione e iniziative come l’alternanza scuola-lavoro.

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Il Sud Italia, e la Calabria in particolare, soffrono di un preoccupante fenomeno di spopolamento giovanile: molti giovani, in cerca di migliori opportunità, emigrano verso altre regioni o all’estero. Tuttavia, accanto a queste criticità, esistono anche opportunità significative, soprattutto nell’ambito dell’autoimprenditorialità. Se è vero che il PIL della Calabria è tra i più bassi d’Italia, è altrettanto vero che la regione offre diverse agevolazioni per chi decide di investire sul territorio.

Autoimpiego, strumento di contrasto all’esodo

I giovani dovrebbero esplorare non solo le possibilità di lavoro dipendente, ma anche quelle dell’autoimpiego. Intraprendere un’attività autonoma non significa soltanto diventare commercianti, artigiani o liberi professionisti, ma anche sfruttare modelli imprenditoriali in forma associata, come società e cooperative.

Le attività imprenditoriali in settori strategici come il turismo, l’agricoltura sostenibile, la digitalizzazione e i servizi alla persona possono essere avviate sfruttando i fondi europei e nazionali. In un mercato sempre più esigente e specializzato, dove va ricercato il giusto equilibrio tra qualità e tempo per essere competitivi, i giovani che desiderano mettersi in gioco dovrebbero valutare la possibilità di unire le forze, scegliendo forme associative come le società, anche sotto forma di cooperative. 

Tra le diverse opzioni disponibili, le cooperative e le startup innovative risultano particolarmente vantaggiose, grazie agli incentivi e alle agevolazioni previste per queste forme di impresa. Esistono bandi specifici che offrono importanti agevolazioni, gestite sia a livello nazionale sia attraverso i bandi regionali, che utilizzano principalmente fondi comunitari erogati dall’Unione Europea e distribuiti dalle singole Regioni.

L’importanza delle competenze trasversali

Oltre agli incentivi economici, è fondamentale per i giovani acquisire competenze trasversali e una visione imprenditoriale orientata all’innovazione. Per questo, istituzioni pubbliche e private, inclusa la Conferenza Episcopale Italiana, offrono percorsi di accompagna-mento con corsi sulla gestione aziendale, il marketing digitale e l’accesso ai finanziamenti.

Con il giusto approccio, avviare un’impresa può diventare una scelta strategica per costruire il proprio futuro senza dover necessariamente emigrare. La sfida è cambiare prospettiva: non subire il mercato del lavoro, ma diventarne protagonisti, contribuendo anche allo sviluppo della propria terra.

* Consulente del lavoro