Disagio psicologico e salute mentale, la situazione in Altotevere

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito


Lo scorso ottobre l’Ordine degli Psicologi dell’Umbria ha inviato una lettera agli allora candidati alla presidenza della Regione per porre l’attenzione su alcune necessità ritenute “urgenti” dai 1.500 iscritti all’ordine professionale.

Nella lettera emerge un fatto di non poco conto, ovvero un “diffuso disagio psicologico che coinvolge persone di tutte le età e che, in Umbria, risulta particolarmente marcato come dimostrano gli indici di consumo di psicofarmaci e le numerose richieste per il bonus psicologico”. L’urgenza riguarda la necessità di costruire una “rete pubblica capace di individuare tempestivamente i disagi e fornire una prevenzione di primo livello, ascolto e promozione delle risorse personali e collettive, insieme ad un secondo livello di servizi specialistici che offra un trattamento adeguato (…)”.

Alla base di questo reticolo di servizi pubblici si pone la figura dello psicologo di cure primarie, risorsa da inserire nei servizi di primo livello come le scuole, i servizi sociali, l’assistenza sanitaria primaria ovvero medici di medicina generale e pediatri.

Tale lettera fa seguito all’approvazione della proposta di legge che istituisce in via sperimentale il servizio di psicologia di cure primarie, proposta approvata all’unanimità dall’Assemblea legislativa dell’Umbria il 28 ottobre 2024. Tale legge va ad integrare la legge regionale del 2015 n. 11 (Testo Unico in materia di sanità e servizi sociali) e, come si legge dalle finalità espresse: “La Regione Umbria (…) istituisce, anche a sostegno dei bisogni assistenziali emersi a seguito dell’epidemia da Covid-19, il servizio di psicologia di cure primarie (…). La Regione, tenuto conto del mutamento dei bisogni socio-assistenziali dell’individuo, si pone l’obiettivo di fornire risposte alle persone che versano in uno stato di fragilità e di tutelare la facilità di accesso alle cure per la salvaguardia della salute psico-fisica”. 

In merito all’istituzione dello psicologo di cure primarie si è attivato anche il comune di Città di Castello con l’approvazione all’unanimità dell’ordine del giorno presentato dal capogruppo PD Gionata Gatticchi a dicembre 2024 in riferimento all’attuazione della legge regionale. “Abbiamo chiesto la rapida attivazione di questo servizio perché crediamo che la figura dello psicologo di cure primarie sia importantissima, soprattutto tenendo conto dei dati che ci dicono che la nostra regione è fra quelle con il più elevato consumo di psicofarmaci” è quando dichiarato da Gatticchi.

“Si tratta di un servizio sperimentale che andrà a coordinarsi con altri servizi di base come i medici di medicina generale e altri presidi. Crediamo molto in questa opportunità, d’altronde Città di Castello si è sempre contraddistinta, anche in passato, per l’impegno e l’attenzione verso particolari tematiche come quelle della salute mentale. Auspichiamo che l’attivazione di questo servizio avvenga in tempi brevi”.

Servizi di salute mentale in Altotevere: “Monitorare e progettare interventi mirati sul territorio”

Proprio pochi giorni fa presso la residenza municipale di Città di Castello si è svolto un primo incontro con lo scopo di costituire quanto prima un tavolo istituzionale-sanitario, all’interno della zona sociale, per monitorare e co-progettare interventi mirati sul territorio. All’incontro erano presenti il sindaco di Città di Castello Luca Secondi, la consigliera regionale Letizia Michelini, il responsabile dell’Area Nord del Dipartimento di Salute Mentale Luca Natalicchi, il responsabile CSM Altotevere Patrizio Cotichelli, il responsabile Serd Altotevere Francesco Valentini, Mirko Tacchini infermiere CSM Altotevere, Carlo Pierotti responsabile medico CSM Alto Chiascio e Loredana Corasaniti coordinatrice infermieristica CSM Altotevere.

La proposta di istituire un tavolo istituzionale-sanitario è emersa nel corso dell’incontro per rendicontare gli interventi e i progetti del Centro Salute Mentale Alto Tevere al fine di promuovere pieno recupero e successiva integrazione nella comunità dei pazienti seguiti dal centro tifernate (spesso molto giovani), migliorandone così la qualità della vita.

La riflessione si è focalizzata sulla necessità di rispondere alle esigenze del territorio e dei suoi abitanti, coinvolgendo non soltanto il sistema sanitario ma anche comunità locali e amministrazioni cercando, così, di intercettare quanto prima problematiche legate a disturbi e disagi psicologici grazie a progetti integrati e alla comunicazione e collaborazione fra tutti i soggetti interessati.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link